Parte il grande consolidamento dei servicer italiani attivi nellacquisto e gestione di grandi portafogli di crediti problematici. La possibile alleanza tra Credito Fondiario e Banca Ifis, se andra in porto con la creazione di un veicolo comune dove far confluire le attivita nei non performing loan, potrebbe infatti avviare un circolo virtuoso di aggregazione anche tra gli altri protagonisti del mercato.
Il candidato principale ad entrare nel risiko del consolidamento dei servicer resta Cerved. Il gruppo ha infatti due anime distinte: da una parte, è unenorme banca dati con informazioni sui rischi di credito, dallaltra è una piattaforma per il recupero crediti. Su questultimo fronte gestisce 52 miliardi di prestiti problematici. Di recente però Mps ha rescisso il contratto sulla piattaforma Juliet, joint venture tra Cerved e Quaestio. Secondo indiscrezioni di mercato proprio il Credit Management di Cerved potrebbe entrare nel radar di qualche grande fondo di private equity oppure di qualche operatore specializzato del settore.
I riflettori sono puntati anche su altri due operatori: cioè doValue, la ex doBank, e su Prelios. La prima ha fatto una scelta differente rispetto agli altri soggetti in campo per il consolidamento: ha cioè avviato unespansione su altri mercati europei come Grecia e Spagna, acquisendo in questultima area grografica il gruppo Altamira. Ce poi Prelios che ha una natura diversa rispetto agli altri competitor: è infatti un asset manager attivo anche nel real estate e per ora ha scelto una strategia stand alone. Le masse gestite da parte del gruppo guidato da Riccardo Serrini aumenteranno notevolmente alla chiusura in settembre dellaccordo con Intesa Sanpaolo su 10 miliardi di crediti problematici.
Infine ci sono alcuni operatori di medie dimensioni sui quali sono puntati i riflettori. Uno di questi e il gruppo Sistemia, ceduto lo scorso giugno da Kkr alla società francese specializzata in credito MCS-DSO. Proprio Sistemia potrebbe diventare uno degli attori di possibili future alleanze. Lo stesso ruolo potrebbero svolgerlo il gruppo Officine Cst, controllata di Cerberus, e il servicer romano Phoenix, dove di recente hanno fatto il loro ingresso operatori finanziari come Anacap e Pimco. Per dare limpulso al consolidamento bisognerà comunque attendere lesito delle trattative tra Credito Fondiario e Banca Ifis. Lalleanza non è lunica ipotesi possibile. Nel mese scorso proprio Credito Fondiario ha incaricato due advisor (cioè Goldman Sachs e Deutsche Bank) di valutare tutte le opzioni (dallIpo, alle fusioni fino allM&A) per la crescita. Il dossier della banca è inoltre sul tavolo di tutti i maggiori player del settore.
Alcuni operatori finanziari (circolano in particolare i nomi di Bain Capital Credit e Apollo) avrebbero mostrato interesse ad Elliott per acquisirne il controllo. Ma in questo caso uno dei nodi resta quello del prezzo elevato richiesto da Elliott, che su Credito Fondiario ha profuso importanti investimenti, da ultimo laumento di capitale da 120 milioni per loperazione Banco Bpm.
Autore: Carlo Festa
Fonte:
Carlo Festa Blog
private equity – npl – crediti problematici
Parte il grande consolidamento dei servicer italiani attivi nellacquisto e gestione di grandi portafogli di crediti problematici. La possibile alleanza tra Credito Fondiario e Banca Ifis, se andra in porto con la creazione di un veicolo comune dove far confluire le attivita nei non performing loan, potrebbe infatti avviare un circolo virtuoso di aggregazione anche tra gli altri protagonisti del mercato.
Il candidato principale ad entrare nel risiko del consolidamento dei servicer resta Cerved. Il gruppo ha infatti due anime distinte: da una parte, è unenorme banca dati con informazioni sui rischi di credito, dallaltra è una piattaforma per il recupero crediti. Su questultimo fronte gestisce 52 miliardi di prestiti problematici. Di recente però Mps ha rescisso il contratto sulla piattaforma Juliet, joint venture tra Cerved e Quaestio. Secondo indiscrezioni di mercato proprio il Credit Management di Cerved potrebbe entrare nel radar di qualche grande fondo di private equity oppure di qualche operatore specializzato del settore.
I riflettori sono puntati anche su altri due operatori: cioè doValue, la ex doBank, e su Prelios. La prima ha fatto una scelta differente rispetto agli altri soggetti in campo per il consolidamento: ha cioè avviato unespansione su altri mercati europei come Grecia e Spagna, acquisendo in questultima area grografica il gruppo Altamira. Ce poi Prelios che ha una natura diversa rispetto agli altri competitor: è infatti un asset manager attivo anche nel real estate e per ora ha scelto una strategia stand alone. Le masse gestite da parte del gruppo guidato da Riccardo Serrini aumenteranno notevolmente alla chiusura in settembre dellaccordo con Intesa Sanpaolo su 10 miliardi di crediti problematici.
Infine ci sono alcuni operatori di medie dimensioni sui quali sono puntati i riflettori. Uno di questi e il gruppo Sistemia, ceduto lo scorso giugno da Kkr alla società francese specializzata in credito MCS-DSO. Proprio Sistemia potrebbe diventare uno degli attori di possibili future alleanze. Lo stesso ruolo potrebbero svolgerlo il gruppo Officine Cst, controllata di Cerberus, e il servicer romano Phoenix, dove di recente hanno fatto il loro ingresso operatori finanziari come Anacap e Pimco. Per dare limpulso al consolidamento bisognerà comunque attendere lesito delle trattative tra Credito Fondiario e Banca Ifis. Lalleanza non è lunica ipotesi possibile. Nel mese scorso proprio Credito Fondiario ha incaricato due advisor (cioè Goldman Sachs e Deutsche Bank) di valutare tutte le opzioni (dallIpo, alle fusioni fino allM&A) per la crescita. Il dossier della banca è inoltre sul tavolo di tutti i maggiori player del settore.
Alcuni operatori finanziari (circolano in particolare i nomi di Bain Capital Credit e Apollo) avrebbero mostrato interesse ad Elliott per acquisirne il controllo. Ma in questo caso uno dei nodi resta quello del prezzo elevato richiesto da Elliott, che su Credito Fondiario ha profuso importanti investimenti, da ultimo laumento di capitale da 120 milioni per loperazione Banco Bpm.
Autore: Carlo Festa
Fonte:
Carlo Festa Blog
private equity – npl – crediti problematici