L’attesa per la Apple Card è finita: a breve irromperà sul mercato, quello statunitense, la carta di credito della Apple che consentirà di effettuare pagamenti in tutti i negozi e piattaforme online che accettano Apple Pay o Mastercard. Il progetto, svelato già a marzo scorso dall’AD Tim Cook, si basa su un accordo con la banca d’affari Goldman Sachs e il circuito Mastercard e sarà operativo nel mese di agosto (attualmente è già testato da alcuni impiegati dell’azienda).
Come funzionerà la Apple Card? Il servizio sarà embeddabile all’interno della App Wallet dell’iPhone. Ogni acquisto verrà categorizzato automaticamente sulla App e si avrà diritto al cosiddetto “cashback”, ovvero un credito dell’1% su ogni prodotto comprato con carta fisica e del 2% su ogni prodotto comprato con carta virtuale tramite Apple Pay – che diventerà del 3% nei negozi o siti Apple. L’accredito potrà essere disponibile su base quotidiana per chi dispone di Apple Cash attivo, oppure sarà mensile.
Per aumentare la sicurezza, la carta non avrà alcun numero, ma in caso di pagamento online in un sito che non supporti Apple Pay, verrà creata una carta virtuale all’interno di Wallet e sarà sempre attiva la doppia autenticazione.
La Apple Card sarà sia digitale che fisica; per attivare la Apple Card fisica (che probabilmente sarà di colore bianco metallico), bisognerà effettuare una sorta di “pairing” con l’iPhone come se si trattasse di un dispositivo Bluetooth. Per i pagamenti nei negozi non sarà richiesta alcuna firma, mentre per effettuare transazioni contacteless si potrà usare solo l’iPhone e non la carta fisica. Apple Card richiederà sempre il riconoscimento biometrico tramite cellulare. Alcune indiscrezioni anticipano che non saranno applicati tassi di interesse crescenti in caso mora, ma si rispetterà un TAEG compreso tra il 13% e il 24%. Gli addebiti automatici ad esempio di servizi o bollette potranno essere gestiti tramite un conto bancario abbinato oppure direttamente con Apple Cash. Apple precisa che ogni dato raccolto non verrà usato a scopi marketing o per pubblicità ma solo per attività di analisi interna.
E se l’azienda di Copertino guarda agli Stati Uniti, WhatsApp si rivolge all’oriente e farà debuttare il suo sistema di pagamento entro l’anno, a partire dall’India, dove l’applicazione conta 400 milioni di utenti. Lo ha annunciato Will Cathcart, responsabile della divisione indiana di Facebook, precisando che le sperimentazioni sono in corso già da mesi, essendo l’India uno dei mercati più promettenti dove il servizio di messaggistica è diventato ormai un vero e proprio strumento di business per le PMI. Per quel che sappiamo al momento, l’esperimento indiano di WhatsApp Payments utilizzerà un sistema già esistente di transazioni, l’Unified Payments Interface (UPI) di National Payments Corporation of India, che è regolato da una specifica normativa e sul quale vigila la Reserve Bank of India. Nel frattempo, per altri mercati, Facebook svilupperà il progetto Libra che invece sarà una valuta completamente elettronica con un suo circuito dedicato al quale enti, istituzioni e governi potranno partecipare alla pari con gli altri partner.
L’attesa per la Apple Card è finita: a breve irromperà sul mercato, quello statunitense, la carta di credito della Apple che consentirà di effettuare pagamenti in tutti i negozi e piattaforme online che accettano Apple Pay o Mastercard. Il progetto, svelato già a marzo scorso dall’AD Tim Cook, si basa su un accordo con la banca d’affari Goldman Sachs e il circuito Mastercard e sarà operativo nel mese di agosto (attualmente è già testato da alcuni impiegati dell’azienda).
Come funzionerà la Apple Card? Il servizio sarà embeddabile all’interno della App Wallet dell’iPhone. Ogni acquisto verrà categorizzato automaticamente sulla App e si avrà diritto al cosiddetto “cashback”, ovvero un credito dell’1% su ogni prodotto comprato con carta fisica e del 2% su ogni prodotto comprato con carta virtuale tramite Apple Pay – che diventerà del 3% nei negozi o siti Apple. L’accredito potrà essere disponibile su base quotidiana per chi dispone di Apple Cash attivo, oppure sarà mensile.
Per aumentare la sicurezza, la carta non avrà alcun numero, ma in caso di pagamento online in un sito che non supporti Apple Pay, verrà creata una carta virtuale all’interno di Wallet e sarà sempre attiva la doppia autenticazione.
La Apple Card sarà sia digitale che fisica; per attivare la Apple Card fisica (che probabilmente sarà di colore bianco metallico), bisognerà effettuare una sorta di “pairing” con l’iPhone come se si trattasse di un dispositivo Bluetooth. Per i pagamenti nei negozi non sarà richiesta alcuna firma, mentre per effettuare transazioni contacteless si potrà usare solo l’iPhone e non la carta fisica. Apple Card richiederà sempre il riconoscimento biometrico tramite cellulare. Alcune indiscrezioni anticipano che non saranno applicati tassi di interesse crescenti in caso mora, ma si rispetterà un TAEG compreso tra il 13% e il 24%. Gli addebiti automatici ad esempio di servizi o bollette potranno essere gestiti tramite un conto bancario abbinato oppure direttamente con Apple Cash. Apple precisa che ogni dato raccolto non verrà usato a scopi marketing o per pubblicità ma solo per attività di analisi interna.
E se l’azienda di Copertino guarda agli Stati Uniti, WhatsApp si rivolge all’oriente e farà debuttare il suo sistema di pagamento entro l’anno, a partire dall’India, dove l’applicazione conta 400 milioni di utenti. Lo ha annunciato Will Cathcart, responsabile della divisione indiana di Facebook, precisando che le sperimentazioni sono in corso già da mesi, essendo l’India uno dei mercati più promettenti dove il servizio di messaggistica è diventato ormai un vero e proprio strumento di business per le PMI. Per quel che sappiamo al momento, l’esperimento indiano di WhatsApp Payments utilizzerà un sistema già esistente di transazioni, l’Unified Payments Interface (UPI) di National Payments Corporation of India, che è regolato da una specifica normativa e sul quale vigila la Reserve Bank of India. Nel frattempo, per altri mercati, Facebook svilupperà il progetto Libra che invece sarà una valuta completamente elettronica con un suo circuito dedicato al quale enti, istituzioni e governi potranno partecipare alla pari con gli altri partner.