Il mercato immobiliare appare nel suo momento migliore con i tassi restano ai minimi storici i mutui per l’acquisto della prima casa nei primi cinque mesi del 2019 hanno toccato il loro massimo rispetto agli ultimi cinque anni, i dati emergono chiaramente dall’ultimo rapporto stilato da Mutui Online.it e risultano confermati in toto dai moltissimi esperti presenti pochi giorni fa a La Triennale Teatro dell’Arte di Milano. Sede che ha accolto la terza edizione di immonext, il forum di idee organizzato da idealista per riflettere su passato, presente e futuro del mercato immobiliare. #10yearschallenge è stato proprio il tema centrale dell’edizione di quest’anno, col lo scopo di riflettere sugli scenari futuri del mercato immobiliare e sui cambiamenti che sono accorsi nell’ultimo decennio. Gli esperti presenti hanno confermato un risveglio su ogni fronte del mercato immobiliare grazie anche alla spinta che i mutui, maggiormente sostenibili, hanno dato al settore. Ad esempio di rilievo l’intervento di Elisa Coletti, responsabile Banking Research di Intesa San Paolo, dal titolo “Il sogno della casa grazie a mutui più facili e sostenibili” in cui ha parlato del ruolo giocato dai mutui nel sostegno al mercato immobiliare residenziale negli ultimi dieci anni e delle prospettive future. Partendo dai dati dell’ultimo rapporto di mutuionline , stilato il 31 maggio scorso, emerge un trend in crescita per quanto concerne le erogazioni dei mutui per la prima abitazione che nei soli primi 5 mesi del 2019 sono state pari al 53.4% del totale, rispetto al 46.1% dell’intero 2018. A conferma del buon momento registrato dalle compravendite immobiliari non può non essere tenuto in considerazione il dato che attesta come il 59,2% del totale delle erogazioni siano state registrate nel solo bimestre aprile-maggio, percentuale che fa registrare un nuovo massimo assoluto dal 2015 ad oggi, in continua crescita dal 51,3% registrato nel periodo gennaio-marzo e il 44,4% dell’ultimo scorcio del 2018. Contestualmente le erogazioni di mutui per sostituzione e surroga sono invece calate dal 46.1 del 2018 al 38.3% del 2019. Sempre nello stesso periodo, spiega Anedda direttore marketing del gruppo MutuiOnline, “si è registrata una ripresa, anche se su quote ovviamente più ridotte, per i mutui di acquisto per la seconda casa, la cui erogazione è salita al 6,4% dal 5,3% di gennaio-marzo. Forse potrebbe essere un segnale sul ritorno della fiducia tra i risparmiatori tenendo anche conto che la quota mutui-seconda casa è in costante crescita dalla fine del 2018 ed è più che raddoppiata da fine 2016.”. Inoltre l’indagine attesta una sempre maggiore prudenza degli acquirenti che tendono, dati anche i tassi favorevoli, ad essere propensi ad un tasso fisso e certo nei mesi.
Questa caratteristica viene confermata da Elisa Coletti che nel corso del suo intervento al convegno promosso da Idealista spiega: “Un ulteriore fattore di cambiamento è l’interesse verso il tasso fisso, due terzi dei mutuatari preferiscono il tasso fisso, uno spostamento positivo, perché rende le famiglie meno vulnerabili rispetto all’aumento dei tassi, questo rende i mutui più sostenibili.” Poi aggiunge: “Ci sono stati dei cambiamenti rispetto alle offerte delle banche, non solo in termine di tassi di interesse, ma soprattutto in termine di tipologia di offerta. Che si è evoluta per adattarsi al cambiamento del mercato, i mutui sono più accessibili, sostenibili, completi e più rapidi”. Un mutuo spiega che si adatta alle nuove condizioni sociali di maggiore incertezza e precarietà, fornendo una chance in caso di eventi esogeni non previsti, che in caso contrario potrebbero mettere ‘in ginocchio’ una famiglia: “Il mutuo si è adattato, è più flessibile, perché consente di rinnovare la scelta tra tasso fisso e variabile, consente di saltare una rata una volta all’anno, di allungare la durata del mutuo, di ridurla fino ai cinque anni, fornisce la possibilità di sospendere la rata o la quota capitale in caso di calamità o eventi calamitosi”.
Stando agli esperti per il mercato immobiliare il trend continuerà ad essere positivo, così conclude la Coletti il suo lungo intervento: “Ci aspettiamo ancora condizioni positive, di sostegno al mercato dei mutui, il reddito delle famiglie continuerà a crescere, il reddito disponibile crescerà moderatamente nel 2019-2020. Ci aspettiamo tassi di interesse fino al 2020, ce l’ha detto Draghi, ce lo dicono i mercati che vedono tassi negativi anche per tutto il 2022, a sostegno della sostenibilità dei mutui”.
Anche nel settore degli immobili non residenziali il mercato italiano mostra segnali incoraggianti, almeno per quanto riguarda il primo trimestre del 2019, la conferma arriva dalla recente Market Research di Prelios Group. Un volume di investimenti che ha raggiunto quota 1,6 miliardi di euro, 100 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2018. A registrare i maggiori flussi è stato il settore direzionale con una capitalizzazione di 900 milioni di euro, pari al 57,4% del totale, con Milano che fa da traino. Oltre al settore direzionale sono cresciuti, si legge nella report, anche quello alberghiero e della logistica, rispettivamente con 370 e 100 milioni di euro. I Numeri si devono però soprattutto agli investitori istituzionali esteri: con 1,1 miliardi impiegati nel mercato italiano, i capitali provenienti da Stati Uniti, Germania e Svizzera coprono il 72,5% del volume registrato nel primo trimestre a livello nazionale. Il nostro Paese, si legge, ha contribuito con 430 milioni, provenienti soprattutto da banche, fondi immobiliari e investitori privati.
Il mercato immobiliare appare nel suo momento migliore con i tassi restano ai minimi storici i mutui per l’acquisto della prima casa nei primi cinque mesi del 2019 hanno toccato il loro massimo rispetto agli ultimi cinque anni, i dati emergono chiaramente dall’ultimo rapporto stilato da Mutui Online.it e risultano confermati in toto dai moltissimi esperti presenti pochi giorni fa a La Triennale Teatro dell’Arte di Milano. Sede che ha accolto la terza edizione di immonext, il forum di idee organizzato da idealista per riflettere su passato, presente e futuro del mercato immobiliare. #10yearschallenge è stato proprio il tema centrale dell’edizione di quest’anno, col lo scopo di riflettere sugli scenari futuri del mercato immobiliare e sui cambiamenti che sono accorsi nell’ultimo decennio. Gli esperti presenti hanno confermato un risveglio su ogni fronte del mercato immobiliare grazie anche alla spinta che i mutui, maggiormente sostenibili, hanno dato al settore. Ad esempio di rilievo l’intervento di Elisa Coletti, responsabile Banking Research di Intesa San Paolo, dal titolo “Il sogno della casa grazie a mutui più facili e sostenibili” in cui ha parlato del ruolo giocato dai mutui nel sostegno al mercato immobiliare residenziale negli ultimi dieci anni e delle prospettive future. Partendo dai dati dell’ultimo rapporto di mutuionline , stilato il 31 maggio scorso, emerge un trend in crescita per quanto concerne le erogazioni dei mutui per la prima abitazione che nei soli primi 5 mesi del 2019 sono state pari al 53.4% del totale, rispetto al 46.1% dell’intero 2018. A conferma del buon momento registrato dalle compravendite immobiliari non può non essere tenuto in considerazione il dato che attesta come il 59,2% del totale delle erogazioni siano state registrate nel solo bimestre aprile-maggio, percentuale che fa registrare un nuovo massimo assoluto dal 2015 ad oggi, in continua crescita dal 51,3% registrato nel periodo gennaio-marzo e il 44,4% dell’ultimo scorcio del 2018. Contestualmente le erogazioni di mutui per sostituzione e surroga sono invece calate dal 46.1 del 2018 al 38.3% del 2019. Sempre nello stesso periodo, spiega Anedda direttore marketing del gruppo MutuiOnline, “si è registrata una ripresa, anche se su quote ovviamente più ridotte, per i mutui di acquisto per la seconda casa, la cui erogazione è salita al 6,4% dal 5,3% di gennaio-marzo. Forse potrebbe essere un segnale sul ritorno della fiducia tra i risparmiatori tenendo anche conto che la quota mutui-seconda casa è in costante crescita dalla fine del 2018 ed è più che raddoppiata da fine 2016.”. Inoltre l’indagine attesta una sempre maggiore prudenza degli acquirenti che tendono, dati anche i tassi favorevoli, ad essere propensi ad un tasso fisso e certo nei mesi.
Questa caratteristica viene confermata da Elisa Coletti che nel corso del suo intervento al convegno promosso da Idealista spiega: “Un ulteriore fattore di cambiamento è l’interesse verso il tasso fisso, due terzi dei mutuatari preferiscono il tasso fisso, uno spostamento positivo, perché rende le famiglie meno vulnerabili rispetto all’aumento dei tassi, questo rende i mutui più sostenibili.” Poi aggiunge: “Ci sono stati dei cambiamenti rispetto alle offerte delle banche, non solo in termine di tassi di interesse, ma soprattutto in termine di tipologia di offerta. Che si è evoluta per adattarsi al cambiamento del mercato, i mutui sono più accessibili, sostenibili, completi e più rapidi”. Un mutuo spiega che si adatta alle nuove condizioni sociali di maggiore incertezza e precarietà, fornendo una chance in caso di eventi esogeni non previsti, che in caso contrario potrebbero mettere ‘in ginocchio’ una famiglia: “Il mutuo si è adattato, è più flessibile, perché consente di rinnovare la scelta tra tasso fisso e variabile, consente di saltare una rata una volta all’anno, di allungare la durata del mutuo, di ridurla fino ai cinque anni, fornisce la possibilità di sospendere la rata o la quota capitale in caso di calamità o eventi calamitosi”.
Stando agli esperti per il mercato immobiliare il trend continuerà ad essere positivo, così conclude la Coletti il suo lungo intervento: “Ci aspettiamo ancora condizioni positive, di sostegno al mercato dei mutui, il reddito delle famiglie continuerà a crescere, il reddito disponibile crescerà moderatamente nel 2019-2020. Ci aspettiamo tassi di interesse fino al 2020, ce l’ha detto Draghi, ce lo dicono i mercati che vedono tassi negativi anche per tutto il 2022, a sostegno della sostenibilità dei mutui”.
Anche nel settore degli immobili non residenziali il mercato italiano mostra segnali incoraggianti, almeno per quanto riguarda il primo trimestre del 2019, la conferma arriva dalla recente Market Research di Prelios Group. Un volume di investimenti che ha raggiunto quota 1,6 miliardi di euro, 100 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2018. A registrare i maggiori flussi è stato il settore direzionale con una capitalizzazione di 900 milioni di euro, pari al 57,4% del totale, con Milano che fa da traino. Oltre al settore direzionale sono cresciuti, si legge nella report, anche quello alberghiero e della logistica, rispettivamente con 370 e 100 milioni di euro. I Numeri si devono però soprattutto agli investitori istituzionali esteri: con 1,1 miliardi impiegati nel mercato italiano, i capitali provenienti da Stati Uniti, Germania e Svizzera coprono il 72,5% del volume registrato nel primo trimestre a livello nazionale. Il nostro Paese, si legge, ha contribuito con 430 milioni, provenienti soprattutto da banche, fondi immobiliari e investitori privati.