Gli ultimi dati di settore evidenziano come sempre più italiani, nell’ultimo quinquennio, abbiano speso privatamente per curarsi, sia per visite quanto per trattamenti specialistici di medicina. Le ricerche evidenziano, infatti, dal 2013 al 2018 un incremento del 10% delle spese private nel settore sanitario, la spesa complessiva è passata da 36 mld a 40 mld di euro, le analisi sottolineano come il 70% degli italiani ogni anno paghi in via privata almeno una visita specialistica.
Le previsioni vedono, inoltre, un trend in crescita, nel 2025 si ipotizza che i miliardi spesi per curarsi privatamente ammonteranno a 60, la tendenza se da un lato indica una maggiore consapevolezza degli italiani di quanto sia importante la prevenzione per la propria salute, dall’altro ha conseguenze di rilievo sulle ‘tasche’ degli italiani.
L’aumento delle spese mediche, soprattutto dentistiche, dermatologiche o specialistiche, ha portato ad un maggiore indebitamento delle famiglie italiane. Per far fronte a queste spese sanitarie private sempre più vengono richiesti finanziamenti. Stando all’ultimo rapporto Istat in Italia il 23% della popolazione ha richiesto un prestito per poter coprire le spese di natura medica.
Un cittadino su cinque, dicono le analisi, ha compreso che chiedere un prestito per curarsi effettivamente può essere un modo per dilazionare spese ingenti, talvolta non previste nel budget famigliare, ma certamente considerate nella voce dei ‘costi’ fondamentali e non procrastinabili.
Le analisi condotte da Uecoop, Unione Europea delle Cooperative, evidenzia come le richieste maggiori provengano dalle famiglie del Sud Italia, il 43% fatica a pagare di tasca propria le spese mediche. Una percentuale notevole se paragonata a quella del Nord (9.9%, Nord Est – 19% Nord Ovest). Le spese più comuni per le quali è stato necessario richiedere un finanziamento risultano: l’acquisto dei farmaci, le visite odontoiatriche, quelle di laboratorio specialistiche, le protesi.
Richiedere un prestito per curarsi pare, dunque, essere divenuta una pratica sempre più comune per le famiglie italiane, nello specifico, sempre secondo un’elaborazione recente Uecoop su dati Eurispes, risulta, infatti, che 5,7 milioni di italiani negli ultimi tre anni si sono indebitati per affrontare i costi per cure mediche, specie i single con figli che nel 17,1% dei casi hanno richiesto un prestito in banca.
Gli ultimi dati di settore evidenziano come sempre più italiani, nell’ultimo quinquennio, abbiano speso privatamente per curarsi, sia per visite quanto per trattamenti specialistici di medicina. Le ricerche evidenziano, infatti, dal 2013 al 2018 un incremento del 10% delle spese private nel settore sanitario, la spesa complessiva è passata da 36 mld a 40 mld di euro, le analisi sottolineano come il 70% degli italiani ogni anno paghi in via privata almeno una visita specialistica.
Le previsioni vedono, inoltre, un trend in crescita, nel 2025 si ipotizza che i miliardi spesi per curarsi privatamente ammonteranno a 60, la tendenza se da un lato indica una maggiore consapevolezza degli italiani di quanto sia importante la prevenzione per la propria salute, dall’altro ha conseguenze di rilievo sulle ‘tasche’ degli italiani.
L’aumento delle spese mediche, soprattutto dentistiche, dermatologiche o specialistiche, ha portato ad un maggiore indebitamento delle famiglie italiane. Per far fronte a queste spese sanitarie private sempre più vengono richiesti finanziamenti. Stando all’ultimo rapporto Istat in Italia il 23% della popolazione ha richiesto un prestito per poter coprire le spese di natura medica.
Un cittadino su cinque, dicono le analisi, ha compreso che chiedere un prestito per curarsi effettivamente può essere un modo per dilazionare spese ingenti, talvolta non previste nel budget famigliare, ma certamente considerate nella voce dei ‘costi’ fondamentali e non procrastinabili.
Le analisi condotte da Uecoop, Unione Europea delle Cooperative, evidenzia come le richieste maggiori provengano dalle famiglie del Sud Italia, il 43% fatica a pagare di tasca propria le spese mediche. Una percentuale notevole se paragonata a quella del Nord (9.9%, Nord Est – 19% Nord Ovest). Le spese più comuni per le quali è stato necessario richiedere un finanziamento risultano: l’acquisto dei farmaci, le visite odontoiatriche, quelle di laboratorio specialistiche, le protesi.
Richiedere un prestito per curarsi pare, dunque, essere divenuta una pratica sempre più comune per le famiglie italiane, nello specifico, sempre secondo un’elaborazione recente Uecoop su dati Eurispes, risulta, infatti, che 5,7 milioni di italiani negli ultimi tre anni si sono indebitati per affrontare i costi per cure mediche, specie i single con figli che nel 17,1% dei casi hanno richiesto un prestito in banca.