Il settore del credito al consumo proseguirà nel suo trend crescente in tutta Europa almeno fino al 2021, e farà registrare un + 5%. Questo quanto emerge dall’interessante ed approfondito studio messo in campo dalla società tedesca di consulenza strategica ed aziendale di Roland Berger. Le analisi effettuate sul “Il futuro del credito al consumo in Europa”, hanno prodotto un dossier dettagliato che si è concentrato sull’andamento del credito al consumo di ben 13 Paesi, tra cui l’Italia. Sotto la lente d’ingrandimento oltre al nostro Paese, grazie alle interviste a cui si sono sottoposti 92 dirigenti di banche ed istituti finanziari, sono finiti Norvegia, Svezia, Estonia, Regno Unito, Olanda, Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Spagna, Francia, Portogallo.
Secondo il 95% del campione il mercato conoscerà un andamento positivo anche se moderato, Spagna, Portogallo, Polonia e Paesi nordici registreranno un trend positivo. Incoraggianti in vista di un consolidamento anche le aspettative per i player italiani, a detta del 70% dei manager intervistati. A trainare la crescita del settore incideranno anche cambiamenti nelle abitudini specifiche che sottostanno ai contratti di credito al consumo, oggi in prevalenza, specie in Italia, cartacei. Questi cederanno poco a poco il passo ad una trasformazione digitale importante che nei prossimi anni, dicono gli esperti, farà registrare una sicura accelerazione delle vendite online e su mobile.
Molti dirigenti interpellati credono comunque la filiale fisica resterà il posto in cui si andrà a finalizzare il contratto, magari come percorso ultimo al termine di quello online, luogo fisico in cui il cliente andrà a concludere il proprio contratto. Al momento solo circa il 20% dei player in Italia crede che la maggior parte dei contratti verranno portati a termine da remoto senza che avvenga alcuna interazione tra operatore in filiale o al telefono, tale percentuale sale al 38% in Europa.
Un altro tema che dicono gli esperti inciderà sul mercato dei prestiti personali è il cambio di paradigma nei consumi, emerge infatti, che anche in Italia, oggi, vada per la maggiore l’uso piuttosto che il possesso del bene. E su questo si dovrà puntare.
Edoardo Demarchi, partner di Roland Berger, commenta: «In una nuova survey sui consumatori di 16 Paesi, gli italiani mostrano una spiccata attitudine verso forme di noleggio tutto compreso. Con le giuste condizioni, oltre il 50% degli italiani preferirebbe noleggiare piuttosto che acquistare una vettura; un potenziale enorme, se si pensa che questa percentuale si attesta fra il 20 e il 30% nel resto d’Europa e solo al 15% negli Stati Uniti. È possibile che come successo qualche decennio fa con il prepagato telefonico, anche nel mondo del noleggio l’offerta giusta possa consentire al mercato italiano di fare da apripista rispetto al resto d’Europa o anche agli Stati Uniti».
Gli esperti della società di consulenza tedesca Roland Berger sostengono, a termine delle analisi effettuate, che ad oggi non esista ancora nessuna ricetta univoca, ragione per cui nel mercato del credito al consumo continueranno a coesistere modelli distributivi tra loro diversi. Ciò che potrebbe invece fare la differenza sarà piuttosto l’implementazione delle strategie di business, come ha sentenziato Calegari, esperto e partner di Roland Berger: «Per gli specialisti che punteranno a mantenere una forte presenza fisica e sono la maggioranza le sfide sono molteplici: dalla formazione della rete allo sviluppo di processi e sistemi che garantiscano la qualità del servizio di journey multicanale potenzialmente sempre più complesse e personalizzata”.
Il settore del credito al consumo proseguirà nel suo trend crescente in tutta Europa almeno fino al 2021, e farà registrare un + 5%. Questo quanto emerge dall’interessante ed approfondito studio messo in campo dalla società tedesca di consulenza strategica ed aziendale di Roland Berger. Le analisi effettuate sul “Il futuro del credito al consumo in Europa”, hanno prodotto un dossier dettagliato che si è concentrato sull’andamento del credito al consumo di ben 13 Paesi, tra cui l’Italia. Sotto la lente d’ingrandimento oltre al nostro Paese, grazie alle interviste a cui si sono sottoposti 92 dirigenti di banche ed istituti finanziari, sono finiti Norvegia, Svezia, Estonia, Regno Unito, Olanda, Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Spagna, Francia, Portogallo.
Secondo il 95% del campione il mercato conoscerà un andamento positivo anche se moderato, Spagna, Portogallo, Polonia e Paesi nordici registreranno un trend positivo. Incoraggianti in vista di un consolidamento anche le aspettative per i player italiani, a detta del 70% dei manager intervistati. A trainare la crescita del settore incideranno anche cambiamenti nelle abitudini specifiche che sottostanno ai contratti di credito al consumo, oggi in prevalenza, specie in Italia, cartacei. Questi cederanno poco a poco il passo ad una trasformazione digitale importante che nei prossimi anni, dicono gli esperti, farà registrare una sicura accelerazione delle vendite online e su mobile.
Molti dirigenti interpellati credono comunque la filiale fisica resterà il posto in cui si andrà a finalizzare il contratto, magari come percorso ultimo al termine di quello online, luogo fisico in cui il cliente andrà a concludere il proprio contratto. Al momento solo circa il 20% dei player in Italia crede che la maggior parte dei contratti verranno portati a termine da remoto senza che avvenga alcuna interazione tra operatore in filiale o al telefono, tale percentuale sale al 38% in Europa.
Un altro tema che dicono gli esperti inciderà sul mercato dei prestiti personali è il cambio di paradigma nei consumi, emerge infatti, che anche in Italia, oggi, vada per la maggiore l’uso piuttosto che il possesso del bene. E su questo si dovrà puntare.
Edoardo Demarchi, partner di Roland Berger, commenta: «In una nuova survey sui consumatori di 16 Paesi, gli italiani mostrano una spiccata attitudine verso forme di noleggio tutto compreso. Con le giuste condizioni, oltre il 50% degli italiani preferirebbe noleggiare piuttosto che acquistare una vettura; un potenziale enorme, se si pensa che questa percentuale si attesta fra il 20 e il 30% nel resto d’Europa e solo al 15% negli Stati Uniti. È possibile che come successo qualche decennio fa con il prepagato telefonico, anche nel mondo del noleggio l’offerta giusta possa consentire al mercato italiano di fare da apripista rispetto al resto d’Europa o anche agli Stati Uniti».
Gli esperti della società di consulenza tedesca Roland Berger sostengono, a termine delle analisi effettuate, che ad oggi non esista ancora nessuna ricetta univoca, ragione per cui nel mercato del credito al consumo continueranno a coesistere modelli distributivi tra loro diversi. Ciò che potrebbe invece fare la differenza sarà piuttosto l’implementazione delle strategie di business, come ha sentenziato Calegari, esperto e partner di Roland Berger: «Per gli specialisti che punteranno a mantenere una forte presenza fisica e sono la maggioranza le sfide sono molteplici: dalla formazione della rete allo sviluppo di processi e sistemi che garantiscano la qualità del servizio di journey multicanale potenzialmente sempre più complesse e personalizzata”.