Il Mondo del lavoro è in continua evoluzione, ed assomiglia sempre meno a quello che esisteva qualche decennio fa, complici anche il passaggio generazionale e l’uso sempre più presente del digitale, il luogo di lavoro e gli orari hanno cambiato veste, così come le strutture gerarchiche hanno lasciato il posto a sistemi più flessibili e piatti, che prevedono oggi una predilezione di modelli organizzativi orizzontali rispetto al passato. I cambiamenti sono stati profondi ed a livello globale, oggi tutti possono lavorare in qualsiasi posto ed in qualsiasi momento, grazie alle nuove tecnologie e alla tendenza sempre più diffusa del lavoro a distanza o da ‘remoto’, questo ha portato ad un’ evoluzione del vocabolario del mondo del lavoro con l’introduzione di differenti nuovi termini che identificano appunto la nuova frontiera del lavoro digitale.
Oggi il luogo di lavoro è incentrato fondamentalmente sulla collaborazione sociale e sull’evoluzione dei trend tecnologici: software video come Skype, social media, Internet, smartphone, condivisione di file online, cloud, sono diventati il pane quotidiano di ogni azienda, o almeno di tutte quelle che si ‘sono aperte’ ed adattate al cambiamento veloce del modo di ‘pensare al lavoro ’ delle nuove generazioni.
Nel 2018 Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, i lavoratori dipendenti che in Italia hanno potuto godere di flessibilità e maggiore autonomia nella scelta dell’orario e del luogo di lavoro sono stati 480 mila, un trend in crescita del 20%. Più della metà delle grandi imprese e l’8% delle PMI ha oggi iniziative concrete di Smart Working, anche nel settore pubblico. Un dato che conferma senza dubbio l’importanza strategica della concessione della flessibilità negli orari e nei luoghi di lavoro per attrarre talenti ed aumentare la produttività, è riportato nell’ultimo annual report Global Workspace Survey di IWG, ove si evince che il 30% degli intervistati rinuncerebbe a ferie e permessi pur di poter scegliere il luogo da cui lavorare, mentre per il 50% le forme di flessibilità previste da un’azienda sono valutate con un’importanza maggiore del prestigio dell’azienda stessa. Conciliare lavoro e vita privata, specie per le donne, inizia a divenire possibile e le pratiche di coworking, remote working e smart working offrono numerosi vantaggi anche per le aziende, in primis un notevole abbattimento nei costi, si pensi ad esempio al risparmio sulle spese energetiche, sulla gestione delle mense aziendali, sulla pulizia.
Il coworking ad esempio è uno stile lavorativo che prevede la condivisione di un ambiente di lavoro come un ufficio, pur mantenendo un’attività lavorativa indipendente. Le persone che condividono lo spazio di lavoro non necessariamente fanno capo ad una medesima organizzazione, questo è molto importante per la nascita dei network di contatti e nuove opportunità lavorative che possono crearsi in questi ambienti condivisi, in cui si ritrovano i cosiddetti ‘nomadi digitali’. Il primo spazio di coworking è nato a San Francisco nel 2005 ad opera di Brad Neuberg, oggi sono sempre di più anche le aziende che proprio grazie a lavoro agile e smart working, scelgono il coworking come alternativa al classico ufficio.
Un altro termine sempre più in uso è quello del Remote Working, o lavoro da remoto, quando il lavoro viene svolto dal dipendente o dal professionista in qualunque luogo diverso dall’ufficio di un’azienda. Il lavoro può essere svolto da un coworking, da una spiaggia, da casa, ovunque si disponga di una connessione ad Internet. Il confronto e la relazione con collaboratori, colleghi e clienti avviene generalmente in modo predominante attraverso software e app come Skype, Google Drive, Slack, Trello.
Lo Smart Working, invece, altro termine molto in voga nel modo lavorativo odierno, ha anche in Italia una specifica normativa al riguardo che lo regola, Legge 81/2017, e per molti rappresenta l’essenza della flessibilità in quanto combina flessibilità, autonomia e collaborazione e l’ottimizzazione degli strumenti di lavoro per i dipendenti. Il lavoro non è più legato, e qui sta la primaria differenza primaria con il lavoro standard, alle ore trascorse alla scrivania o in ufficio, ma contano gli obiettivi raggiunti attraverso un rapporto sempre maggiore di fiducia con i colleghi e con i vertici aziendali, questo permette la conciliazione tra la vita professionale e personale del lavoratore.
Per molte aziende lo smart working così come il coworking ha rappresentato e può rappresentare un modo di tagliare costi oltre che un sistema per ottimizzare la produttività.
Il Mondo del lavoro è in continua evoluzione, ed assomiglia sempre meno a quello che esisteva qualche decennio fa, complici anche il passaggio generazionale e l’uso sempre più presente del digitale, il luogo di lavoro e gli orari hanno cambiato veste, così come le strutture gerarchiche hanno lasciato il posto a sistemi più flessibili e piatti, che prevedono oggi una predilezione di modelli organizzativi orizzontali rispetto al passato. I cambiamenti sono stati profondi ed a livello globale, oggi tutti possono lavorare in qualsiasi posto ed in qualsiasi momento, grazie alle nuove tecnologie e alla tendenza sempre più diffusa del lavoro a distanza o da ‘remoto’, questo ha portato ad un’ evoluzione del vocabolario del mondo del lavoro con l’introduzione di differenti nuovi termini che identificano appunto la nuova frontiera del lavoro digitale.
Oggi il luogo di lavoro è incentrato fondamentalmente sulla collaborazione sociale e sull’evoluzione dei trend tecnologici: software video come Skype, social media, Internet, smartphone, condivisione di file online, cloud, sono diventati il pane quotidiano di ogni azienda, o almeno di tutte quelle che si ‘sono aperte’ ed adattate al cambiamento veloce del modo di ‘pensare al lavoro ’ delle nuove generazioni.
Nel 2018 Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, i lavoratori dipendenti che in Italia hanno potuto godere di flessibilità e maggiore autonomia nella scelta dell’orario e del luogo di lavoro sono stati 480 mila, un trend in crescita del 20%. Più della metà delle grandi imprese e l’8% delle PMI ha oggi iniziative concrete di Smart Working, anche nel settore pubblico. Un dato che conferma senza dubbio l’importanza strategica della concessione della flessibilità negli orari e nei luoghi di lavoro per attrarre talenti ed aumentare la produttività, è riportato nell’ultimo annual report Global Workspace Survey di IWG, ove si evince che il 30% degli intervistati rinuncerebbe a ferie e permessi pur di poter scegliere il luogo da cui lavorare, mentre per il 50% le forme di flessibilità previste da un’azienda sono valutate con un’importanza maggiore del prestigio dell’azienda stessa. Conciliare lavoro e vita privata, specie per le donne, inizia a divenire possibile e le pratiche di coworking, remote working e smart working offrono numerosi vantaggi anche per le aziende, in primis un notevole abbattimento nei costi, si pensi ad esempio al risparmio sulle spese energetiche, sulla gestione delle mense aziendali, sulla pulizia.
Il coworking ad esempio è uno stile lavorativo che prevede la condivisione di un ambiente di lavoro come un ufficio, pur mantenendo un’attività lavorativa indipendente. Le persone che condividono lo spazio di lavoro non necessariamente fanno capo ad una medesima organizzazione, questo è molto importante per la nascita dei network di contatti e nuove opportunità lavorative che possono crearsi in questi ambienti condivisi, in cui si ritrovano i cosiddetti ‘nomadi digitali’. Il primo spazio di coworking è nato a San Francisco nel 2005 ad opera di Brad Neuberg, oggi sono sempre di più anche le aziende che proprio grazie a lavoro agile e smart working, scelgono il coworking come alternativa al classico ufficio.
Un altro termine sempre più in uso è quello del Remote Working, o lavoro da remoto, quando il lavoro viene svolto dal dipendente o dal professionista in qualunque luogo diverso dall’ufficio di un’azienda. Il lavoro può essere svolto da un coworking, da una spiaggia, da casa, ovunque si disponga di una connessione ad Internet. Il confronto e la relazione con collaboratori, colleghi e clienti avviene generalmente in modo predominante attraverso software e app come Skype, Google Drive, Slack, Trello.
Lo Smart Working, invece, altro termine molto in voga nel modo lavorativo odierno, ha anche in Italia una specifica normativa al riguardo che lo regola, Legge 81/2017, e per molti rappresenta l’essenza della flessibilità in quanto combina flessibilità, autonomia e collaborazione e l’ottimizzazione degli strumenti di lavoro per i dipendenti. Il lavoro non è più legato, e qui sta la primaria differenza primaria con il lavoro standard, alle ore trascorse alla scrivania o in ufficio, ma contano gli obiettivi raggiunti attraverso un rapporto sempre maggiore di fiducia con i colleghi e con i vertici aziendali, questo permette la conciliazione tra la vita professionale e personale del lavoratore.
Per molte aziende lo smart working così come il coworking ha rappresentato e può rappresentare un modo di tagliare costi oltre che un sistema per ottimizzare la produttività.