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Carige, accordo con i fondi all’esame. Sul tavolo l’aumento con lo sconto

Per capire se la strada dei fondi condurrà davvero da qualche parte o si rivelerà un binario morto, occorrerà attendere ancora qualche settimana. Ma è pur vero che oggi, almeno sotto traccia, in casa Carige si lavora pancia a terra per tentare di far decollare l’ acquisto della banca ligure da parte dei fondi. Un’opzione, questa, che permetterebbe di evitare la nazionalizzazione tramite ricapitalizzazione precauzionale o – scenario più drammatico ma sul tavolo – la liquidazione coatta amministrativa, stile banche Venete.

L’opzione investitore “privato”

Sfumato all’ultimo il deal con BlackRock, con la benedizione della Bce e il supporto degli advisor Ubs e Bcg, i tre commissari straordinari (Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener) stanno sondando i potenziali investitori per capire le intenzioni e verificare quanto sia concreta la soluzione privata. E affinchè questa possa prendere forma, si sta ragionando su una rimodulazione del piano e della struttura del salvataggio. Condizioni simili, ma non uguali a quelle previste per BlackRock: sarebbe questa la premessa che avrebbe spinto i fondi di private equity Warburg Pincus, Blackstone e Varde a sedersi al tavolo delle discussioni. E due, a quanto risulta al Sole 24Ore, sarebbero gli elementi di novità.

Il primo riguarda il tema del fabbisogno di capitale nell’orizzonte di piano strategico al 2023: l’asticella dell’aumento di capitale nel 2019 verrebbe mantenuta a quota 630 milioni, meno dei 720 milioni (o secondo le stime più prudenti anche 800 milioni) previsti nel dossier BlackRock. Ma in virtù di un fabbisogno più contenuto nell’orizzonte di piano, di un ritocco al piano industriale, e di una struttura finanziaria più solida, l’operazione sarebbe in grado di offrire ritorni più interessanti per i fondi di private equity. L’altro fronte a cui si sta lavorando, e che potrebbe rendere più appealing l’operazione, è quello relativo alle modalità dell”exit way”, ovvero all’uscita dei fondi dalla banca, che verrebbe resa più agevole. Punti fermi rimarrebbero invece la cessione della maggior parte del credito deteriorato della banca a Sga e il rimborso dell’obbligazione subordinata Tier 2 da 320 milioni allo schema volontario, che già aveva dato il suo placet all’operazione BlackRock.

Gli scenari alternativi

Se tutto questo basterà a convincere i fondi di private equity a presentare un’offerta vincolante o meno, lo si vedrà nelle prossime settimane. La Vigilanza bancaria europea, come noto, ha concesso qualche settimana di tempo ai commissari per fare il punto, ed entro un mese circa il quadro dovrà essere più chiaro. Le alternative non sono molte. Qualcuno guarda a un altro fondo, quell’Apollo che per primo si era candidato all’acquisto della banca. I colloqui tra il fondo e la banca non mancano, ma più che per l’acquisto, le trattative riguardano il conflitto legale sulla vicenda Amissima: dopo la sentenza di primo grado a favore del fondo americano, possibile che si cerchi di arrivare a una transazione visto il ricorso avviato nei mesi scorsi da parte della banca.

Sullo sfondo, qualora la soluzione “privata” non prendesse piede, rimangono le opzioni previste dalla normativa per le risoluzioni (Brrd).Quella meno dolorosa è rappresentata dalla ricapitalizzazione precauzionale, per cui il Governo ha già stanziato un miliardo tramite decreto. Tuttavia non è scontato che la DgComp Ue, cui spetta l’ok, dia il via libera. Non a caso ieri Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, ha detto che sul caso Carige «decisivo sarà l’atteggiamento della Commissione Europea». In caso di veto, per la banca ligure si aprirebbero le porte della liquidazione, sulla scìa di quanto avvenuto nelle banche venete. Una strada, questa, che secondo alcune fonti di Francoforte consultate da Reuters, sarebbe il «prossimo passo logico». E che, d’altra parte, comporterebbe un sacrificio per gli azionisti della banca ligure, che verrebbero di fatto azzerati.


Autore: Luca Davi
Fonte: Il Sole 24 Ore 

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