A Roma qualche giorno fa si è tenuto il convegno dal titolo ‘Nuovi scenari del panorama immobiliare’ a cui ha presenziato anche l’Onorevole Catia Polidori, Presidente dell’Osservatorio Parlamentare sul mercato immobiliare che ha fatto il punto relativo sul contesto italiano. L’onorevole ha detto che “Il settore immobiliare è il traino della nostra economia”, in quanto, paradossalmente se fino a qualche anno fa ereditare un immobile era certamente una fortuna per chi beneficiava della donazione, oggi rischia di divenire un problema, le tasse sugli immobili, in effetti, sono considerevoli e pesano sulle tasche dei possessori di seconde case.
Basta considerare dice che “Nel 2011 il gettito che derivava dalla tassazione sugli immobili ammontava a 9,5 miliardi, diventati poi 24, nel 2012 e in continuo aumento fino a 30 nel 2014”. Oggi tocchiamo i 50 miliardi”. In questo contesto i proprietari di seconde case cercano delle alternative quando i prezzi degli immobili non essendo entusiasmanti non convincono nella vendita immediata del bene.
Ma giacché come ha fatto notare Francesco Zorgno, presidente e founder di CleanBnB – piattaforma che toglie ai proprietari di appartamenti, iscritti su Airbnb, le incombenze legate alla gestione degli affitti di breve durata – “nessuno può permettersi il lusso di avere una seconda casa vuota” dati i gravami sugli immobili, la locazione a breve termine è diventata ‘una valvola di ossigeno per il mercato ’.
Ed effettivamente un primo boom, spiega, vi è stato già nel 2015 in concomitanza con l’Expo che ha portato moltissimi turisti a cercare soluzioni temporanee differenti dall’Hotel, la pratica dell’affitto breve sta proseguendo con molto successo, giacché i flussi di viaggiatori sono aumentati e gli affittuari che provengono dall’estero sono dunque slegati dalla situazione congiunturale italiana, e non hanno, e questo è una garanzia per chi affitta, problemi economici.
L’affitto breve è molto vantaggioso per il proprietario di casa, ecco perché ha avuto un trend crescente rispetto all’affitto standard, in quanto si può guadagnare di più e difficilmente si corre il rischio di morosità perché l’inquilino soggiorna per brevi periodi e paga in anticipo. La messa a rendita di un affitto breve rappresenta per molti una soluzione semplice ed efficace, anche per quanti desiderano, pur avendo l’immobile in vendita, attendere tempi migliori.
Un modo dunque per non avere l’incombenza di un contratto di affitto lungo da cui è difficile slegarsi, qualora capitasse nel tempo l’offerta di vendita che il proprietario avere in mente di realizzare. Una sorta di ancora di salvataggio per quanti non possono da un lato permettersi di lasciare la casa vuota, dovendo coprire almeno il costo delle spese, ma dall’altro non vogliono vincoli eccessivi.
A Roma qualche giorno fa si è tenuto il convegno dal titolo ‘Nuovi scenari del panorama immobiliare’ a cui ha presenziato anche l’Onorevole Catia Polidori, Presidente dell’Osservatorio Parlamentare sul mercato immobiliare che ha fatto il punto relativo sul contesto italiano. L’onorevole ha detto che “Il settore immobiliare è il traino della nostra economia”, in quanto, paradossalmente se fino a qualche anno fa ereditare un immobile era certamente una fortuna per chi beneficiava della donazione, oggi rischia di divenire un problema, le tasse sugli immobili, in effetti, sono considerevoli e pesano sulle tasche dei possessori di seconde case.
Basta considerare dice che “Nel 2011 il gettito che derivava dalla tassazione sugli immobili ammontava a 9,5 miliardi, diventati poi 24, nel 2012 e in continuo aumento fino a 30 nel 2014”. Oggi tocchiamo i 50 miliardi”. In questo contesto i proprietari di seconde case cercano delle alternative quando i prezzi degli immobili non essendo entusiasmanti non convincono nella vendita immediata del bene.
Ma giacché come ha fatto notare Francesco Zorgno, presidente e founder di CleanBnB – piattaforma che toglie ai proprietari di appartamenti, iscritti su Airbnb, le incombenze legate alla gestione degli affitti di breve durata – “nessuno può permettersi il lusso di avere una seconda casa vuota” dati i gravami sugli immobili, la locazione a breve termine è diventata ‘una valvola di ossigeno per il mercato ’.
Ed effettivamente un primo boom, spiega, vi è stato già nel 2015 in concomitanza con l’Expo che ha portato moltissimi turisti a cercare soluzioni temporanee differenti dall’Hotel, la pratica dell’affitto breve sta proseguendo con molto successo, giacché i flussi di viaggiatori sono aumentati e gli affittuari che provengono dall’estero sono dunque slegati dalla situazione congiunturale italiana, e non hanno, e questo è una garanzia per chi affitta, problemi economici.
L’affitto breve è molto vantaggioso per il proprietario di casa, ecco perché ha avuto un trend crescente rispetto all’affitto standard, in quanto si può guadagnare di più e difficilmente si corre il rischio di morosità perché l’inquilino soggiorna per brevi periodi e paga in anticipo. La messa a rendita di un affitto breve rappresenta per molti una soluzione semplice ed efficace, anche per quanti desiderano, pur avendo l’immobile in vendita, attendere tempi migliori.
Un modo dunque per non avere l’incombenza di un contratto di affitto lungo da cui è difficile slegarsi, qualora capitasse nel tempo l’offerta di vendita che il proprietario avere in mente di realizzare. Una sorta di ancora di salvataggio per quanti non possono da un lato permettersi di lasciare la casa vuota, dovendo coprire almeno il costo delle spese, ma dall’altro non vogliono vincoli eccessivi.