Con l’accordo raggiunto l’altra sera da Banco Bpm e i sindacati (Fabi, First, Fisac, Uilca, Unisin Falcri Silcea Sinfub), sul conferimento di ramo d’azienda relativo alla gestione degli Npl di Banco Bpm alla società specializzata First Servicing, è stata costruita una cornice di garanzie occupazionali ed economiche per i 153 bancari interessati dall’operazione. Nella premessa i sindacati hanno voluto sottolineare la loro contrarietà all’operazione, mentre il gruppo quanto la complessiva operazione sia strategica perché consente di portare a compimento le attività relative al piano di derisking. «È un’operazione importante per la quale è stato scelto un partner qualificato come Credito Fondiario: questo rappresenta un primo elemento di garanzia per il successo dell’operazione – spiega il condirettore generale Salvatore Poloni – e naturalmente per i colleghi che continueranno a svolgere la propria attività professionale nell’ambito del nuovo assetto, che rappresenta una soluzione industriale e che continua a vedere un coinvolgimento e un ruolo molto importante di Banco Bpm. L’accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali consente inoltre di aggiungere una serie di garanzie e tutele in ordine all’applicazione del contratto del credito, ai trattamenti cosiddetti integrativi ed ad una serie di altre misure utili a creare le condizioni perché tutta l’operazione venga vissuta nel miglior modo possibile».
Il trasferimento dei rapporti di lavoro prevede che la titolarità sia in capo a First servicing. Ai lavoratori verrà conservato il contratto del credito e tutte le discipline in vigore nel gruppo Banco Bpm. Saranno inoltre conservati l’inquadramento, il trattamento economico, il tfr maturato, l’anzianità di servizio e convenzionale, le posizioni individuali su ferie, banca delle ore e permessi. Si intendono inoltre confermate, secondo l’accordo, le condizioni bancarie e le agevolazioni finanziarie. Verranno mantenute le condizioni anche della sanità integrativa e della previdenza complementare.
Nel definire le garanzie occupazionali le parti hanno prestato particolare attenzione al tema della mobilità, alle tensioni occupazionali, all’anzianità e a situazioni personali di fragilità. L’attuale struttura territoriale di First Servicing è distribuita in 16 città, mentre in futuro resteranno aperte sette sedi e proprio per questo è stata prevista la possibilità di rientro in Banco Bpm dei lavoratori esternalizzati nel caso di mobilità superiore a 50 chilometri (per 10 anni), in caso di tensioni occupazionali, cessione di ramo d’azienda, cessione di quota di BancoBpm a soggetto diverso da Credito fondiario (15 anni), raggiungimento dei requisiti per la pensione e conseguente accesso al fondo di solidarietà (15 anni) e infine malattie ed esigenze di carattere personale e familiare, come nel caso di titolari di legge 104/92 o con figli minori. Il coordinatore Fabi in BancoBpm, Piero Marioli, sottolinea che «pur non condividendo l’intera operazione di cessione di crediti non performanti, nel negoziato con l’azienda sono state ottenute garanzie assai importanti. I lavoratori esternalizzati hanno, di fatto, un biglietto di ritorno in tasca e le possibilità di riassunzione sono molteplici».
Autore: Cristina Casadei
Fonte: Il Sole 24 Ore
Con l’accordo raggiunto l’altra sera da Banco Bpm e i sindacati (Fabi, First, Fisac, Uilca, Unisin Falcri Silcea Sinfub), sul conferimento di ramo d’azienda relativo alla gestione degli Npl di Banco Bpm alla società specializzata First Servicing, è stata costruita una cornice di garanzie occupazionali ed economiche per i 153 bancari interessati dall’operazione. Nella premessa i sindacati hanno voluto sottolineare la loro contrarietà all’operazione, mentre il gruppo quanto la complessiva operazione sia strategica perché consente di portare a compimento le attività relative al piano di derisking. «È un’operazione importante per la quale è stato scelto un partner qualificato come Credito Fondiario: questo rappresenta un primo elemento di garanzia per il successo dell’operazione – spiega il condirettore generale Salvatore Poloni – e naturalmente per i colleghi che continueranno a svolgere la propria attività professionale nell’ambito del nuovo assetto, che rappresenta una soluzione industriale e che continua a vedere un coinvolgimento e un ruolo molto importante di Banco Bpm. L’accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali consente inoltre di aggiungere una serie di garanzie e tutele in ordine all’applicazione del contratto del credito, ai trattamenti cosiddetti integrativi ed ad una serie di altre misure utili a creare le condizioni perché tutta l’operazione venga vissuta nel miglior modo possibile».
Il trasferimento dei rapporti di lavoro prevede che la titolarità sia in capo a First servicing. Ai lavoratori verrà conservato il contratto del credito e tutte le discipline in vigore nel gruppo Banco Bpm. Saranno inoltre conservati l’inquadramento, il trattamento economico, il tfr maturato, l’anzianità di servizio e convenzionale, le posizioni individuali su ferie, banca delle ore e permessi. Si intendono inoltre confermate, secondo l’accordo, le condizioni bancarie e le agevolazioni finanziarie. Verranno mantenute le condizioni anche della sanità integrativa e della previdenza complementare.
Nel definire le garanzie occupazionali le parti hanno prestato particolare attenzione al tema della mobilità, alle tensioni occupazionali, all’anzianità e a situazioni personali di fragilità. L’attuale struttura territoriale di First Servicing è distribuita in 16 città, mentre in futuro resteranno aperte sette sedi e proprio per questo è stata prevista la possibilità di rientro in Banco Bpm dei lavoratori esternalizzati nel caso di mobilità superiore a 50 chilometri (per 10 anni), in caso di tensioni occupazionali, cessione di ramo d’azienda, cessione di quota di BancoBpm a soggetto diverso da Credito fondiario (15 anni), raggiungimento dei requisiti per la pensione e conseguente accesso al fondo di solidarietà (15 anni) e infine malattie ed esigenze di carattere personale e familiare, come nel caso di titolari di legge 104/92 o con figli minori. Il coordinatore Fabi in BancoBpm, Piero Marioli, sottolinea che «pur non condividendo l’intera operazione di cessione di crediti non performanti, nel negoziato con l’azienda sono state ottenute garanzie assai importanti. I lavoratori esternalizzati hanno, di fatto, un biglietto di ritorno in tasca e le possibilità di riassunzione sono molteplici».
Autore: Cristina Casadei
Fonte: Il Sole 24 Ore