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Bitcoin rivede gli 8mila dollari: nel 2019 è a +110%

È tornata la febbre per il Bitcoin? È presto per dirlo ma i numeri indicano un rinnovato interesse per la criptovaluta più importante che ieri ha sfondato il valore di 8.000 dollari come non accadeva da luglio 2018. Quel che ha colpito, inoltre, sono stati i volumi. Mai così alti. Hanno superato i 29 miliardi di dollari giornalieri a fronte del precedente record – che risale all’8 gennaio 2018 – pari a 25,5 miliardi. Da inizio anno il Bitcoin si è apprezzato del 110%. Siamo ancora profondamente lontani dal massimo di tutti i tempi, vicino a quota 20mila dollari (di inizio 2018) ma comunque il Bitcoin sta dimostrando una nuova vitalità. Il tutto peraltro arriva nel momento in cui sui mercati finanziari è in corso una correzione (a maggio Wall Street ha perso il 5% e le Borse europee il 4%) sull’onda delle rinnovate tensioni tra Usa e Cina in tema di dazi.

Il legame tra rialzo del Bitcoin ed escalation della guerra commerciale pare ardito ma è comunque sostenuto da alcuni addetti ai lavori. Tra questi anche il reporter di Bloomberg Ed van der Walt secondo cui l’aumento delle tariffe sulle merci cinesi annunciato da Donald Trump potrebbe aver spinto coloro che esportano illegalmente prodotti cinesi negli Usa ad acquistare Bitcoin.

Altri fanno notare che non è la prima volta che il Bitcoin sale mentre le Borse scendono. Un analista interpellato da Reuters indica che è presto, al netto di queste coincidenze, per elevare lo status del Bitcoin tra i porti sicuri della finanza. Piuttosto, la sua recente resilienza alle turbolenze finanziarie potrebbe essere legata a fattori più “palpabili”. Come le indiscrezioni secondo cui Fidelity investment, uno dei più grandi asset manager al mondo, potrebbe offrire a breve una piattaforma per il trading di Bitcoin. A cui si aggiungono le dichiarazioni del ceo di Bakkt, Kelly Loeffler, per cui la piattaforma di asset digitali sta lavorando con la Us Commodity futures trading commission (Cftc) per il test a luglio di due future (uno a scadenza giornaliera e uno mensile) sul Bitcoin.

Non va poi dimenticato che in questi giorni (si è aperto il 13 maggio e termina oggi) è in corso Consensus, uno dei maggiori eventi per la comunità del Bitcoin. Storicamente il livello di attenzione e con esso i prezzi delle crypto salgono durante questo evento. Il recente exploit dell’ “oro digitale” ha interessato anche altre criptovalute. In particolare Ripple, la terza per capitalizzazione, che nelle ultime 24 ore è balzata del 27%.

Tuttavia l’imprevedibilità e l’elevata volatilità rendono il Bitcoin e l’intero universo delle criptovalute (coinmarketcap.com ne conta 2.173 per un valore di mercato salito a 240 miliardi rispetto ai 168 di fine aprile) asset pericolosi. Inoltre chi lascia le criptovalute all’interno della piattaforma senza trasferirle nei cosiddetti hard wallet si espone al furto. Come accaduto l’8 maggio a numerosi utenti di Binance, una delle piattaforme più famose, da cui sono stati sottratti 7.000 Bitcoin per un valore di oltre 40 milioni di dollari. Bisogna poi distinguere tra le singole criptovalute. Una delle più controverse del momento è Tether su cui la procura di New York ha aperto un’inchiesta su una possibile truffa dato che il Tether, criptovaluta agganciata al dollaro, non sarebbe coperta da adeguate riserve in valuta Usa.


Autore: Vito Lops
Fonte: Il Sole 24 Ore 

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