Complice senza dubbio il nuovo regime forfettario, noto come Flat tax, nel 2019 vi è stato un vero e proprio boom di aperture di nuove attività, nei soli primi tre mesi del 2019 ammontano infatti già a 196.000 le nuove pertite iva aperte, i dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia non lasciano dubbi. I risultati del Mef evidenziano come in termini percentuali si tratti di un 7.9% in più rispetto allo primo trimestre del 2018, e la percentuale aumenta al 14% se si considerano esclusivamente le partite Iva per persone fisiche, cioè professionisti, artisti e ditte individuali.
Il regime agevolato con tassa piatta al 15%, che scende al 5% per le nuove attività, ha contato in soli tre mesi, da gennaio a marzo, 104.456 adesioni. Il dato in valore assoluto fa comprendere ancor più chiaramente la portata rispetto ai termini relativi, il dato è assolutamente interessante se si considera, per fare un paragone con il passato 2018 ,che i forfettari alle aperture di nuove partite Iva in un intero anno sono stati pari a 195.559. Sicuramente le maglie più larghe previste dall’ultima legge di Bilancio per l’accesso al regime con l’aumento della soglia di ricavi o compensi per tutti a 65 mila euro e nessun limite su acquisti di beni strutturali e collaboratori hanno trainato considerevolmente le nuove adesioni.
Massimo Garavaglia, viceministro dell’Economia, ha così commentato i dati del Mef sulle partite iva, vi è la “conferma che le politiche economiche del Governo vanno nella direzione giusta e che la fiducia dei contribuenti nei confronti del Fisco sta pian piano risalendo grazie anche alla pace fiscale”.
Interessante anche analizzare più nel dettaglio quali caratteristiche hanno, specie in termini anagrafici, quanti hanno deciso di tentare la strada della partita iva, una dinamica crescente si riscontra, rispetto agli anni passati, per le classi anagrafiche meno giovani, le nuove aperture riguardanti soggetti tra 51 e 65 anni crescono del 26,1% e quelle degli over 65 addirittura del 37,6%, anche se in termini assoluti si tratta di 6700 unità . Un segnale importante che evidenzia come per molti, over 50, il regime di tassazione agevolato abbia rappresentato una vera e propria ancora di salvataggio per restare aggrappati al mercato del lavoro, dopo tante ristrutturazioni aziendali e perdite di lavoro che l’andamento incerto dell’economia ha comportato. Interessante a livello statistico anche evidenziare come vi sia una fetta degli over 65 che seppur in pensione ritenga, pensiamo soprattutto ai consulenti, di poter essere ancora di aiuto nel mercato del lavoro. Incrementi considerevoli si sono verificati anche nelle classi anagrafiche inferiori, che sono quelle più rappresentative in assoluto, 117.624 nuove partite Iva fino a 50 anni di età.
A guidare la corsa al lavoro autonomo ci sono come dicevamo poc’anzi da una parte i pensionati e dall’altra gli ex dipendenti che si sono rimessi in gioco, sono state , infatti, ben 26.600 le aperture di partiva iva nei primi tre mesi del 2019 trainate dalla fascia d’età 51/65 anni. Molti rimasti fuori dal mercato del lavoro, sfruttando il nuovo regime agevolato, hanno colto la ‘palla al balzo’ per ritornare a lavorare cercando la strada, per molti obbligata, vista la difficoltà del reinserimento in tarda età, dell’autoimprenditorialità o del mettersi in proprio.
Il numero maggiore di aperture riguardano professionisti e consulenti, ben 39.590 le aperture in più in termini assoluti rispetto al 2018, ossia un trend in crescita del 19.2%. Dall’anno prossimo la situazione potrebbe cambiare ulteriormente giacché scatterà anche una seconda fascia di tassazione agevolata, per i ricavi compresi fra 65 mila e 100 mila euro: in questo caso l’imposta sostitutiva sarà al 20%.
Complice senza dubbio il nuovo regime forfettario, noto come Flat tax, nel 2019 vi è stato un vero e proprio boom di aperture di nuove attività, nei soli primi tre mesi del 2019 ammontano infatti già a 196.000 le nuove pertite iva aperte, i dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia non lasciano dubbi. I risultati del Mef evidenziano come in termini percentuali si tratti di un 7.9% in più rispetto allo primo trimestre del 2018, e la percentuale aumenta al 14% se si considerano esclusivamente le partite Iva per persone fisiche, cioè professionisti, artisti e ditte individuali.
Il regime agevolato con tassa piatta al 15%, che scende al 5% per le nuove attività, ha contato in soli tre mesi, da gennaio a marzo, 104.456 adesioni. Il dato in valore assoluto fa comprendere ancor più chiaramente la portata rispetto ai termini relativi, il dato è assolutamente interessante se si considera, per fare un paragone con il passato 2018 ,che i forfettari alle aperture di nuove partite Iva in un intero anno sono stati pari a 195.559. Sicuramente le maglie più larghe previste dall’ultima legge di Bilancio per l’accesso al regime con l’aumento della soglia di ricavi o compensi per tutti a 65 mila euro e nessun limite su acquisti di beni strutturali e collaboratori hanno trainato considerevolmente le nuove adesioni.
Massimo Garavaglia, viceministro dell’Economia, ha così commentato i dati del Mef sulle partite iva, vi è la “conferma che le politiche economiche del Governo vanno nella direzione giusta e che la fiducia dei contribuenti nei confronti del Fisco sta pian piano risalendo grazie anche alla pace fiscale”.
Interessante anche analizzare più nel dettaglio quali caratteristiche hanno, specie in termini anagrafici, quanti hanno deciso di tentare la strada della partita iva, una dinamica crescente si riscontra, rispetto agli anni passati, per le classi anagrafiche meno giovani, le nuove aperture riguardanti soggetti tra 51 e 65 anni crescono del 26,1% e quelle degli over 65 addirittura del 37,6%, anche se in termini assoluti si tratta di 6700 unità . Un segnale importante che evidenzia come per molti, over 50, il regime di tassazione agevolato abbia rappresentato una vera e propria ancora di salvataggio per restare aggrappati al mercato del lavoro, dopo tante ristrutturazioni aziendali e perdite di lavoro che l’andamento incerto dell’economia ha comportato. Interessante a livello statistico anche evidenziare come vi sia una fetta degli over 65 che seppur in pensione ritenga, pensiamo soprattutto ai consulenti, di poter essere ancora di aiuto nel mercato del lavoro. Incrementi considerevoli si sono verificati anche nelle classi anagrafiche inferiori, che sono quelle più rappresentative in assoluto, 117.624 nuove partite Iva fino a 50 anni di età.
A guidare la corsa al lavoro autonomo ci sono come dicevamo poc’anzi da una parte i pensionati e dall’altra gli ex dipendenti che si sono rimessi in gioco, sono state , infatti, ben 26.600 le aperture di partiva iva nei primi tre mesi del 2019 trainate dalla fascia d’età 51/65 anni. Molti rimasti fuori dal mercato del lavoro, sfruttando il nuovo regime agevolato, hanno colto la ‘palla al balzo’ per ritornare a lavorare cercando la strada, per molti obbligata, vista la difficoltà del reinserimento in tarda età, dell’autoimprenditorialità o del mettersi in proprio.
Il numero maggiore di aperture riguardano professionisti e consulenti, ben 39.590 le aperture in più in termini assoluti rispetto al 2018, ossia un trend in crescita del 19.2%. Dall’anno prossimo la situazione potrebbe cambiare ulteriormente giacché scatterà anche una seconda fascia di tassazione agevolata, per i ricavi compresi fra 65 mila e 100 mila euro: in questo caso l’imposta sostitutiva sarà al 20%.