Scadrebbe domani 30 aprile 2019 il tempo utile per poter aderire alla rottamazione ter ed al saldo e stralcio, ma dato il grandissimo successo che hanno interessato le due operazioni relative alla pace fiscale, si parla, infatti, di adesioni che potrebbero, stando alle ultime stime superare il milione, vi è già chi pressa per il rinvio del termine ultimo. La richiesta giunta negli ultimi giorni da parte dei commercialisti e della Federazione Adc-Anc, sigla sindacale dei commercialisti, è infatti quella di prorogare almeno di un mese, fino al 31 maggio 2019, la data ultima entro cui sarà possibile presentare l’istanza per fare ‘pace col fisco’.
Stando a quanto si apprende da ItaliaOggi, pare che il ministero dell’economia sarebbe propenso ed orientato ad accogliere la richiesta, viste anche le motivazioni più che concrete apportate da chi ha iniziato il pressing per il rinvio dei termini entro cui chiudere le pendenze. Tra queste almeno tre le ragioni, alla base della richiesta della proroga, che avrebbero rallentato gli addetti ai lavori e messo in difficoltà i contribuenti: Il perdurare dei malfunzionamenti informatici della piattaforma online dell’Agenzia delle Entrate, il ritardo nella richieste di attivazione dei codici Pin per l’accesso delle posizioni dei singoli contribuenti, ed ancora i molteplici giorni di festività. Ecco i dettagli.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha difatti messo in luce, denunciando il problema attraverso una lettera firmata dalla presidente Marina Calderone indirizzata al Ministro dell’Economia, Giovanni Tria che: “Il perdurare dei malfunzionamenti informatici della piattaforma online dell’Agenzia delle Entrate ha impedito ai professionisti di presentare le domande di rottamazione-ter (prevista dal DL fiscale n. 119/2018) e per il saldo e stralcio delle mini-cartelle esattoriali (introdotto dalla Legge di Bilancio 2019) in scadenza domani, martedì 30 aprile” .
A chiedere con estrema urgenza la proroga di almeno trenta giorni della presentazione della domanda di adesione alle definizioni agevolate in oggetto e del versamento della prima, o unica rata in scadenza il prossimo 30 aprile, vi è anche Massimo Miani, Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, che ha scritto il 26 aprile una lettera indirizzata al Ministro dell’Economia Tria e al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore, spiegando che oltre ai blocchi informatici si sono aggiunti i ritardi rilevati soprattutto sul territorio siciliano nelle richieste di attivazione dei codici Pin per l’accesso delle posizioni dei singoli contribuenti, nonché, i diversi giorni di festività che hanno ovviamente rallentato ulteriormente la lavorazione della mole di istanze presentate.
Analoghe difficoltà sono quelle descritte dalla federazione Adc-Anc, secondo cui visto il successo e l’importanza dei due provvedimenti legislativi varati, risulta assolutamente necessario un differimento del termine ultimo, almeno al 31 maggio, al fine di permettere agli utenti “di completare correttamente le procedure necessarie e all’amministrazione di intervenire sui sistemi per renderli adeguati al numero delle richieste”.
Secondo Miani lo slittamento richiesto al 31 maggio 2019 peraltro troverebbe ulteriore giustificazione nell’annunciata estensione della ‘rottamazione’ alle entrate regionali e degli enti locali, disposto col Decreto crescita, lo scorso 23/4, e di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Stando agli ultimi rumors sembra proprio che al Ministero dell’Economia si stia prendendo in considerazioni la riapertura dei termini ultimi della pace fiscale proprio all’interno del provvedimento suddetto. Non resta che attendere le probabili conferme che dovrebbero giungere nelle prossime ore.
Scadrebbe domani 30 aprile 2019 il tempo utile per poter aderire alla rottamazione ter ed al saldo e stralcio, ma dato il grandissimo successo che hanno interessato le due operazioni relative alla pace fiscale, si parla, infatti, di adesioni che potrebbero, stando alle ultime stime superare il milione, vi è già chi pressa per il rinvio del termine ultimo. La richiesta giunta negli ultimi giorni da parte dei commercialisti e della Federazione Adc-Anc, sigla sindacale dei commercialisti, è infatti quella di prorogare almeno di un mese, fino al 31 maggio 2019, la data ultima entro cui sarà possibile presentare l’istanza per fare ‘pace col fisco’.
Stando a quanto si apprende da ItaliaOggi, pare che il ministero dell’economia sarebbe propenso ed orientato ad accogliere la richiesta, viste anche le motivazioni più che concrete apportate da chi ha iniziato il pressing per il rinvio dei termini entro cui chiudere le pendenze. Tra queste almeno tre le ragioni, alla base della richiesta della proroga, che avrebbero rallentato gli addetti ai lavori e messo in difficoltà i contribuenti: Il perdurare dei malfunzionamenti informatici della piattaforma online dell’Agenzia delle Entrate, il ritardo nella richieste di attivazione dei codici Pin per l’accesso delle posizioni dei singoli contribuenti, ed ancora i molteplici giorni di festività. Ecco i dettagli.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha difatti messo in luce, denunciando il problema attraverso una lettera firmata dalla presidente Marina Calderone indirizzata al Ministro dell’Economia, Giovanni Tria che: “Il perdurare dei malfunzionamenti informatici della piattaforma online dell’Agenzia delle Entrate ha impedito ai professionisti di presentare le domande di rottamazione-ter (prevista dal DL fiscale n. 119/2018) e per il saldo e stralcio delle mini-cartelle esattoriali (introdotto dalla Legge di Bilancio 2019) in scadenza domani, martedì 30 aprile” .
A chiedere con estrema urgenza la proroga di almeno trenta giorni della presentazione della domanda di adesione alle definizioni agevolate in oggetto e del versamento della prima, o unica rata in scadenza il prossimo 30 aprile, vi è anche Massimo Miani, Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, che ha scritto il 26 aprile una lettera indirizzata al Ministro dell’Economia Tria e al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore, spiegando che oltre ai blocchi informatici si sono aggiunti i ritardi rilevati soprattutto sul territorio siciliano nelle richieste di attivazione dei codici Pin per l’accesso delle posizioni dei singoli contribuenti, nonché, i diversi giorni di festività che hanno ovviamente rallentato ulteriormente la lavorazione della mole di istanze presentate.
Analoghe difficoltà sono quelle descritte dalla federazione Adc-Anc, secondo cui visto il successo e l’importanza dei due provvedimenti legislativi varati, risulta assolutamente necessario un differimento del termine ultimo, almeno al 31 maggio, al fine di permettere agli utenti “di completare correttamente le procedure necessarie e all’amministrazione di intervenire sui sistemi per renderli adeguati al numero delle richieste”.
Secondo Miani lo slittamento richiesto al 31 maggio 2019 peraltro troverebbe ulteriore giustificazione nell’annunciata estensione della ‘rottamazione’ alle entrate regionali e degli enti locali, disposto col Decreto crescita, lo scorso 23/4, e di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Stando agli ultimi rumors sembra proprio che al Ministero dell’Economia si stia prendendo in considerazioni la riapertura dei termini ultimi della pace fiscale proprio all’interno del provvedimento suddetto. Non resta che attendere le probabili conferme che dovrebbero giungere nelle prossime ore.