La cessione di Unipol Banca a Bper ha ridisegnato il perimetro del gruppo bolognese guidato da Carlo Cimbri e saldato il legame con l’istituto modenese di Alessandro Vandelli.
In carico alla compagnia, ora e’ rimasta UnipolRec, la bad bank nata lo scorso anno dalla scissione di Unipol Banca, che si e’ liberata da una zavorra di 2,9 miliardi di npl. A questo stock di partenza si aggiungono ora gli ulteriori 1,3 miliardi che, in base all’accordo annunciato a febbraio, Bper potra’ vendere alla societa’.
A bocce ferme, quindi, Unipol avra’ in carico un portafoglio dal valore nominale di 3,2 miliardi di euro, che per dimensioni si avvicina a quello di molte banche medie. Finora il gruppo ha gestito i processi di recupero internamente e questa e’ la strategia perseguita convintamente da Cimbri con risultati di soddisfazione. Al contempo, pero’, secondo quanto risulta a Milano Finanza, Unipol si starebbe guardando intorno per valutare soluzioni alternative.
Negli ultimi mesi, diversi grandi servicer nazionali hanno bussato alla compagnia per proporre soluzioni di cogestione dei portafogli. Pur con qualche differenza di impostazione, le proposte prevederebbero da un lato la cessione di parte del portafoglio e dall’altro una partnership sulla piattaforma di gestione che consentirebbe a Unipol di beneficiare del potenziale upside. Soluzioni simili a quelle messe in campo nell’ultimo anno da diversi gruppi bancari italiani.
Fonte:
Milano Finanza
unipol – bper – npl
La cessione di Unipol Banca a Bper ha ridisegnato il perimetro del gruppo bolognese guidato da Carlo Cimbri e saldato il legame con l’istituto modenese di Alessandro Vandelli.
In carico alla compagnia, ora e’ rimasta UnipolRec, la bad bank nata lo scorso anno dalla scissione di Unipol Banca, che si e’ liberata da una zavorra di 2,9 miliardi di npl. A questo stock di partenza si aggiungono ora gli ulteriori 1,3 miliardi che, in base all’accordo annunciato a febbraio, Bper potra’ vendere alla societa’.
A bocce ferme, quindi, Unipol avra’ in carico un portafoglio dal valore nominale di 3,2 miliardi di euro, che per dimensioni si avvicina a quello di molte banche medie. Finora il gruppo ha gestito i processi di recupero internamente e questa e’ la strategia perseguita convintamente da Cimbri con risultati di soddisfazione. Al contempo, pero’, secondo quanto risulta a Milano Finanza, Unipol si starebbe guardando intorno per valutare soluzioni alternative.
Negli ultimi mesi, diversi grandi servicer nazionali hanno bussato alla compagnia per proporre soluzioni di cogestione dei portafogli. Pur con qualche differenza di impostazione, le proposte prevederebbero da un lato la cessione di parte del portafoglio e dall’altro una partnership sulla piattaforma di gestione che consentirebbe a Unipol di beneficiare del potenziale upside. Soluzioni simili a quelle messe in campo nell’ultimo anno da diversi gruppi bancari italiani.
Fonte:
Milano Finanza
unipol – bper – npl