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Nuovi deteriorati delle ex banche venete, Intesa inizia a passare a SGA i primi 740 mln euro

Stanno per uscire da Intesa Sanpaolo i primi nuovi crediti deteriorati delle ex banche venete, che il gruppo bancario guidato da Carlo Messina si era riservato di cedere alla SGA entro il 2020, perché nel giugno 2017, al momento dell’accordo sull’acquisto degli asset di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, quei crediti sulla carta erano ancora in bonis, ma avevano un’alta probabilità di trasformarsi in sofferenze o inadempienze probabili.

Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che il Ministero del Tesoro avrebbe formalizzato con un decreto la garanzia sui crediti ad alto rischio, consentendo così a Intesa Sanpaolo di retrocederli alla liquidazione coatta amministrativa. Il contratto per una prima tranche sarebbe già stato sottoscritto con i commissari. Complessivamente il trasferimento riguarderà uno stock dal valore lordo di 740 milioni (612 milioni netti), anche se la finestra temporale resterà aperta sino alla fine del 2020.

SGA aveva rilevato dalle due banche venete circa 18 miliardi di euro di crediti deteriorati, mentre altri 4 miliardi di euro, appunto in bonis, ma ad alto rischio, erano rimasti in Intesa Sanpaolo, con l’accordo che la banca avrebbe potuto via via cederli entro la fine del prossimo anno. Nel dettaglio, si tratta di crediti verso privati o pmi con probabilità di default maggiore del 4,25% e crediti corporate con probabilità di default maggiore dell’8,5%.

Trenta giorni  prima della conclusione di ogni trimestre Intesa potrà inviare ai commissari una comunicazione scritta contenente l’individuazione dei singoli crediti ad alto rischio riclassificati e una dichiarazione del revisore legale dei conti. Entro dieci giorni dall’invio della comunicazione la banca procederà alla cessione degli stock in questione, ricevendo in cambio una somma corrispondente al valore lordo di bilancio dei crediti stessi al netto degli accantonamenti. A fine 2017 erano stati riclassificati  in questo modo crediti per 314 milioni, ma nel 2018 lo stock è salito appunto a 740 milioni.

Nel frattempo procede l’attività dei commissari per vendere gli asset rimasti in capo alla liquidazione coatta amministrativa. Nelle scorse settimane è partito il processo di cessione del portafoglio di Immobiliare Stampa, la controllata di Bpvi attiva nel real estate, sotto la regia dell’advisor Vitale & Co. Gli interessati dovranno poi presentare un’offerta di acquisto non vincolante entro il 16 aprile.


Fonte:

BeBeez

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