Su un punto gli analisti sono tutti d’accordo. La notizia, anticipata oggi da MF, che nell’ambito del Decreto Brexit, che verrà esaminato oggi in Consiglio dei Ministri, è prevista l’estensione di altri due anni delle garanzie statali sulle cartolarizzazioni delle sofferenze bancarie (Gacs), è una buona notizia per il settore bancario italiano. E i parametri più stringenti che verranno introdotti non renderanno meno efficace lo strumento.
In uno studio dedicato proprio alla Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze di Dbrs ricorda che nel 2018 ci sono state 14 cartolarizzazioni di Npl con la garanzia Gacs e nel complesso ce ne sono state 21 dal 2016, incluse due nel 2019. Nel complesso quindi le garanzie statali hanno permesso alle banche italiane di procedere nel processo di derisking per un controvalore lordo di 62 miliardi di euro. Dbrs sottolinea anche che in passato ogni volta che c’è stata un’estensione delle garanzie questo ha dato il via a nuove transazioni. “Il sistema sta funzionando e quindi ci si possono aspettare futuri progressi. Ci aspettiamo che questo meccanismo di garanzia possa essere replicato in altri Paesi”, dicono da Dbrs.
Dal canto suo Equita sottolinea: “Sebbene le condizioni appaiano leggermente più onerose rispetto al passato, riteniamo che il rinnovo delle Gacs sia una notizia positiva per il settore bancario e quello dei servicer poiché mette a disposizione delle banche uno strumento efficiente che facilita il processo di derisking e la cessione di non performing sul mercato”.
Mentre Mediobanca Securities sottolinea: “Consideriamo con favore l’estensione perché le Gacs hanno dimostrato di essere uno strumento forte per permettere alle banche italiane di ridurre i rischi nei loro bilanci. Al momento attuale è difficile stimare l’impatto finale del costo delle Gacs con i nuovi cambiamenti proposti, ma dubitiamo che questi cambiamenti possano minare l’efficacia dello strumento”.
Autore: Roberta Castellarin
Fonte:
Milano Finanza
gacs – banche – sofferenze bancarie
Su un punto gli analisti sono tutti d’accordo. La notizia, anticipata oggi da MF, che nell’ambito del Decreto Brexit, che verrà esaminato oggi in Consiglio dei Ministri, è prevista l’estensione di altri due anni delle garanzie statali sulle cartolarizzazioni delle sofferenze bancarie (Gacs), è una buona notizia per il settore bancario italiano. E i parametri più stringenti che verranno introdotti non renderanno meno efficace lo strumento.
In uno studio dedicato proprio alla Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze di Dbrs ricorda che nel 2018 ci sono state 14 cartolarizzazioni di Npl con la garanzia Gacs e nel complesso ce ne sono state 21 dal 2016, incluse due nel 2019. Nel complesso quindi le garanzie statali hanno permesso alle banche italiane di procedere nel processo di derisking per un controvalore lordo di 62 miliardi di euro. Dbrs sottolinea anche che in passato ogni volta che c’è stata un’estensione delle garanzie questo ha dato il via a nuove transazioni. “Il sistema sta funzionando e quindi ci si possono aspettare futuri progressi. Ci aspettiamo che questo meccanismo di garanzia possa essere replicato in altri Paesi”, dicono da Dbrs.
Dal canto suo Equita sottolinea: “Sebbene le condizioni appaiano leggermente più onerose rispetto al passato, riteniamo che il rinnovo delle Gacs sia una notizia positiva per il settore bancario e quello dei servicer poiché mette a disposizione delle banche uno strumento efficiente che facilita il processo di derisking e la cessione di non performing sul mercato”.
Mentre Mediobanca Securities sottolinea: “Consideriamo con favore l’estensione perché le Gacs hanno dimostrato di essere uno strumento forte per permettere alle banche italiane di ridurre i rischi nei loro bilanci. Al momento attuale è difficile stimare l’impatto finale del costo delle Gacs con i nuovi cambiamenti proposti, ma dubitiamo che questi cambiamenti possano minare l’efficacia dello strumento”.
Autore: Roberta Castellarin
Fonte:
Milano Finanza
gacs – banche – sofferenze bancarie