Secondo l’ultima rilevazione effettuata da Banca d’Italia relativa all’ultimo trimestre 2018 il mercato immobiliare italiano è ‘rimasto negativo’. Stando al sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni, infatti, “resta stabile rispetto ai 3 mesi precedenti il saldo fra la quota di operatori che segnalano un aumento dei prezzi di vendita e quella di quanti ne indicano una diminuzione”. I dati della rilevazione attestano altresì che si è ridotto il margine di sconto rispetto alle richieste iniziali del venditore– Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore si è ridotto, al 10,5%, riflettendo la maggiore quota di agenzie che riportano uno sconto medio inferiore al 5%– così come inferiori sono risultati i tempi di vendita per gli immobili, che finalmente hanno fatto registrare tempistiche in linea con i livelli medi dell’ultimo biennio, attestabili sui 7,2 mesi.
Le aspettative sull’evoluzione del mercato nazionale nel trimestre in corso, segnala Bankitalia nel suo rapporto, si sono leggermente deteriorate rispetto al trimestre precedente, ma restano comunque complessivamente positive.
Le case che sono andate per la maggiore, stando alle rilevazioni effettuate da Via Nazionale, sono state:
- di metratura compresa tra gli 80-140 mq per il 51,4% del totale, mentre scendono al 45.2% quelle con una metratura inferiore agli 80 mq- che però risultano quelli maggiormente venduti nelle aree urbane e nelle zone del Centro Italia.
- Gli immobili intermediati sono generalmente liberi, nel 95.8% dei casi, ma potenzialmente da ristrutturare 78.8% del totale, solo il 18.2% risultano nuove o in stato ottimo.
- La tipologia prevalente degli immobili venduti sono quelle considerate di tipologia ‘popolari/economica’ 61.4%, rispetto alle abitazioni signorili o di tipologia civile, 34.5%.
Stando alle ultime rilevazioni pervenute dalla Banca D’Italia sale a 80.5%, di quasi due punti percentuali rispetto al trimestre precedente, la quota di acquisti finanziati con un mutuo ipotecario, ed il rapporto tra prestito e il valore dell’immobile si attesta intorno al 75%, confermando il valore elevato. Si rileva altresì un amento della sensibilità energetica degli acquirenti che mostrano interesse verso transazioni di immobili più efficienti dal punto di vista energetico.
Interessante il confronto con le ultime dichiarazioni di Paolo Bellini, Presidente Anama, Associazione nazionale Agenti e Mediatori d’Affari, riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico, intervistato recentemente dal sito Idealista.it su ‘#10yearschallenge: com’è cambiato il mercato immobiliare secondo gli esperti negli ultimi 10 anni’ che pare confermare le tendenze emerse da Bankitalia.
Bellini dice: “Il cambiamento più significativo del mercato immobiliare negli ultimi 10 anni lo vediamo in provincia, dove l’offerta degli immobili è molto più consistente rispetto ai centri vitali come Milano e Roma, dato il minor numero di transazioni concluse. Questo fenomeno ha cambiato l’atteggiamento degli acquirenti, i quali hanno la consapevolezza di non “perdere” l’unità immobiliare eventualmente vista o per la quale hanno espresso un interesse, bensì di avere il tempo per fare più visite e più sopralluoghi prima di decidere di comprare. Questo ha generato l’allungamento dei tempi di vendita, che si attestano ancora sui 9 mesi, prima di vedere conclusa la transazione. Ciò non si registra a Milano o Roma, dove invece vi è ancora una “corsa” all’affare e il più delle volte, quando le unità immobiliari poste sul mercato sono “a prezzo”, in 30 giorni si concludono le vendite.
Altro elemento di cambiamento è la “sensibilità energetica” degli acquirenti, che – a oltre un decennio dal varo dell’Ape – prima di acquistare si informano sulla qualità energetica e quindi di risparmio reddituale dell’immobile, quale metro di valutazione nella determinazione del prezzo finale.
Sul fronte dell’accesso al finanziamento, il cliente tipo è sempre più orientato all’utilizzo del mutuo come metodo di pagamento, con un indebitamento massimo del 75-80% del prezzo di stima, con una durata media tra i 20 e i 25 anni e una preferenza per il tasso fisso.
Quindi il cliente della prima casa è un cliente consapevole, meno ansioso ed esigente dal punto di vista tecnologico. La seconda casa e il mercato dell’investimento a reddito attraggono molto le società e gli investitori per immobili destinati all’affitto transitorio e in gergo B&B. Per questo segmento le città attrattive sono Milano, Roma, Venezia, Firenze, Verona e Bologna. Non vi è dubbio che l’utilizzo del web è diventato lo strumento principale per l’esplorazione del mercato e non meno del 77% degli acquirenti di casa si rivolge prima a Internet”.
Secondo l’ultima rilevazione effettuata da Banca d’Italia relativa all’ultimo trimestre 2018 il mercato immobiliare italiano è ‘rimasto negativo’. Stando al sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni, infatti, “resta stabile rispetto ai 3 mesi precedenti il saldo fra la quota di operatori che segnalano un aumento dei prezzi di vendita e quella di quanti ne indicano una diminuzione”. I dati della rilevazione attestano altresì che si è ridotto il margine di sconto rispetto alle richieste iniziali del venditore– Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore si è ridotto, al 10,5%, riflettendo la maggiore quota di agenzie che riportano uno sconto medio inferiore al 5%– così come inferiori sono risultati i tempi di vendita per gli immobili, che finalmente hanno fatto registrare tempistiche in linea con i livelli medi dell’ultimo biennio, attestabili sui 7,2 mesi.
Le aspettative sull’evoluzione del mercato nazionale nel trimestre in corso, segnala Bankitalia nel suo rapporto, si sono leggermente deteriorate rispetto al trimestre precedente, ma restano comunque complessivamente positive.
Le case che sono andate per la maggiore, stando alle rilevazioni effettuate da Via Nazionale, sono state:
Stando alle ultime rilevazioni pervenute dalla Banca D’Italia sale a 80.5%, di quasi due punti percentuali rispetto al trimestre precedente, la quota di acquisti finanziati con un mutuo ipotecario, ed il rapporto tra prestito e il valore dell’immobile si attesta intorno al 75%, confermando il valore elevato. Si rileva altresì un amento della sensibilità energetica degli acquirenti che mostrano interesse verso transazioni di immobili più efficienti dal punto di vista energetico.
Interessante il confronto con le ultime dichiarazioni di Paolo Bellini, Presidente Anama, Associazione nazionale Agenti e Mediatori d’Affari, riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico, intervistato recentemente dal sito Idealista.it su ‘#10yearschallenge: com’è cambiato il mercato immobiliare secondo gli esperti negli ultimi 10 anni’ che pare confermare le tendenze emerse da Bankitalia.
Bellini dice: “Il cambiamento più significativo del mercato immobiliare negli ultimi 10 anni lo vediamo in provincia, dove l’offerta degli immobili è molto più consistente rispetto ai centri vitali come Milano e Roma, dato il minor numero di transazioni concluse. Questo fenomeno ha cambiato l’atteggiamento degli acquirenti, i quali hanno la consapevolezza di non “perdere” l’unità immobiliare eventualmente vista o per la quale hanno espresso un interesse, bensì di avere il tempo per fare più visite e più sopralluoghi prima di decidere di comprare. Questo ha generato l’allungamento dei tempi di vendita, che si attestano ancora sui 9 mesi, prima di vedere conclusa la transazione. Ciò non si registra a Milano o Roma, dove invece vi è ancora una “corsa” all’affare e il più delle volte, quando le unità immobiliari poste sul mercato sono “a prezzo”, in 30 giorni si concludono le vendite.
Altro elemento di cambiamento è la “sensibilità energetica” degli acquirenti, che – a oltre un decennio dal varo dell’Ape – prima di acquistare si informano sulla qualità energetica e quindi di risparmio reddituale dell’immobile, quale metro di valutazione nella determinazione del prezzo finale.
Sul fronte dell’accesso al finanziamento, il cliente tipo è sempre più orientato all’utilizzo del mutuo come metodo di pagamento, con un indebitamento massimo del 75-80% del prezzo di stima, con una durata media tra i 20 e i 25 anni e una preferenza per il tasso fisso.
Quindi il cliente della prima casa è un cliente consapevole, meno ansioso ed esigente dal punto di vista tecnologico. La seconda casa e il mercato dell’investimento a reddito attraggono molto le società e gli investitori per immobili destinati all’affitto transitorio e in gergo B&B. Per questo segmento le città attrattive sono Milano, Roma, Venezia, Firenze, Verona e Bologna. Non vi è dubbio che l’utilizzo del web è diventato lo strumento principale per l’esplorazione del mercato e non meno del 77% degli acquirenti di casa si rivolge prima a Internet”.