Lorientamento della Bce sulla copertura dei crediti deteriorati della banche italiane potrebbe contribuire a una progressiva riduzione dellNpl ratio verso la media europea in quanto incoraggerebbe le cessioni, ma un deterioramento del contesto macro renderebbe il processo difficoltoso.
E quanto sostiene Fitch in una nota di commento alle recenti notizie relative alla raccomandazioni inviate dalla Bce alle banche vigilate su un progressivo raggiungimento nei prossimi anni di un grado di copertura dello stock di crediti deteriorati in linea con quello indicato per i flussi nelladdendum alle linee guida su quelli maturati a partire dall1 aprile 2018.
Lagenzia di rating sottolinea che le banche italiane direttamente vigilate dalla Bce devono affrontare una maggiore pressione per ridurre lo stock di crediti non performing (Npl).
Lapproccio della Bce sugli Npl e lindicazione delle tempistiche fa parte del dialogo di vigilanza Bce con le singole banche che tiene conto delle specificità di ciascun istituto, pertanto limpatto potrà variare da banca a banca, ricorda Fitch.
Negli ultimi anni le banche italiane hanno rafforzato i livelli di copertura degli Npl, motivate in parte dalladozione dellIfrs 9, che le ha incoraggiate ad allineare i livelli di copertura a quelli prevalenti sul mercato per i portafogli destinati alle cessioni, dice Fitch.
Lagenzia di rating stima un calo delesposizione delle sofferenze e degli Utp del settore al 10% a fine 2018 da un livello di quasi 17% del 2016, grazie a una combinazione di cessioni, cartolarizzazioni, riduzione dei flussi, maggiori svalutazioni e più efficienti strategie di recuperi interni.
Tuttavia, lNpl ratio in Italia è ancora molto più alto della media Ue di circa il 4% e la riduzione dello stock di Npl residuo potrebbe diventare più difficile se il contesto macroeconomico peggiora o se diminuisce lappetito degli investitori in Npl, conclude Fitch.
Fonte:
Reuters
fitch – bce – npl – banche
Lorientamento della Bce sulla copertura dei crediti deteriorati della banche italiane potrebbe contribuire a una progressiva riduzione dellNpl ratio verso la media europea in quanto incoraggerebbe le cessioni, ma un deterioramento del contesto macro renderebbe il processo difficoltoso.
E quanto sostiene Fitch in una nota di commento alle recenti notizie relative alla raccomandazioni inviate dalla Bce alle banche vigilate su un progressivo raggiungimento nei prossimi anni di un grado di copertura dello stock di crediti deteriorati in linea con quello indicato per i flussi nelladdendum alle linee guida su quelli maturati a partire dall1 aprile 2018.
Lagenzia di rating sottolinea che le banche italiane direttamente vigilate dalla Bce devono affrontare una maggiore pressione per ridurre lo stock di crediti non performing (Npl).
Lapproccio della Bce sugli Npl e lindicazione delle tempistiche fa parte del dialogo di vigilanza Bce con le singole banche che tiene conto delle specificità di ciascun istituto, pertanto limpatto potrà variare da banca a banca, ricorda Fitch.
Negli ultimi anni le banche italiane hanno rafforzato i livelli di copertura degli Npl, motivate in parte dalladozione dellIfrs 9, che le ha incoraggiate ad allineare i livelli di copertura a quelli prevalenti sul mercato per i portafogli destinati alle cessioni, dice Fitch.
Lagenzia di rating stima un calo delesposizione delle sofferenze e degli Utp del settore al 10% a fine 2018 da un livello di quasi 17% del 2016, grazie a una combinazione di cessioni, cartolarizzazioni, riduzione dei flussi, maggiori svalutazioni e più efficienti strategie di recuperi interni.
Tuttavia, lNpl ratio in Italia è ancora molto più alto della media Ue di circa il 4% e la riduzione dello stock di Npl residuo potrebbe diventare più difficile se il contesto macroeconomico peggiora o se diminuisce lappetito degli investitori in Npl, conclude Fitch.
Fonte:
Reuters
fitch – bce – npl – banche