La Commissione europea ha annunciato oggi una netta riduzione delle sofferenze bancarie in Europa, sulla scia degli sforzi effettuati a livello nazionale. La media dei crediti in sofferenza rispetto al totale dei prestiti è calata al 3,4%, tornando pressoché ai livelli pre-crisi. L’annuncio giunge mentre Consiglio e Parlamento stanno finalizzando un pacchetto bancario che dovrebbe ridurre ulteriormente i rischi nei bilanci creditizi e contribuire a un accordo su una riforma della zona euro.
«Sulla base dei progressi effettuati per ridurre i rischi bancari ha detto qui a Bruxelles il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis invito i ministri delle Finanze e i leader dell’Unione europea a mettersi d’accordo su una concreta condivisione dei rischi in dicembre. Una unione monetaria più forte è nell’interesse di tutti». Un altro vice presidente dell’esecutivo comunitario, Jyrki Katainen, ha esortato a nuovi sforzi per completare l’unione dei mercati di capitale.
I dati della Commissione europea, pubblicati stamani, confermano le anticipazioni della vigilia e mostrano un evidente rafforzamento dei bilanci bancari, anche nei paesi più in difficoltà. In Italia, la quota dei crediti insofferenza è scesa tra il giugno 2017 e il giugno 2018dal 12,2% al 10,0 % rispetto al totale dei prestiti. Si tratta di un calo del 18,3%. A livello di Unione europea, la riduzione è stata dal 4,6% al 3,4%, con una diminuzione del 25,3%.
Vi sono tuttavia ancora paesi che hanno bilanci bancari fragili. In Grecia e a Cipro le sofferenze rappresentano ancora rispettivamente il 44,9% e il 28,1% del totale dei prestiti. «Progressi troppo lenti continuano a essere una fonte di preoccupazione», scrive l’esecutivo comunitario nella documentazione pubblicata stamani. «L’uso dei mercati secondari per meglio dismettere crediti inesigibili non è ancora sufficiente per dare un contributo sostanziale» alla loro riduzione.
Dal 2014 ad oggi, lo stock di attivi liquidi nei bilanci delle banche della zona euro è salito fino a raggiungere gli 812 miliardi di euro. Non per altro, la Commissione europea coltiva la speranza di un rapido accordo politico tra Consiglio e Parlamento su un pacchetto di norme bancarie che faccia propri i requisiti di capitale di Basilea III e introduca misure che dovrebbero facilitare la risoluzione di una banca, regolamentando due cuscinetti finanziari (il MREL e il TLAC).
«Parlamento e Consiglio sono sotto pressione per trovare un accordo entro la prossima riunione dei ministri delle Finanze del 3-4 dicembre, propedeutica al prossimo vertice europeo di metà dicembre», spiegava ieri sera un negoziatore. Il pacchetto bancario è un tassello importante della strategia per mettere finalmente in sicurezza i bilanci creditizi e consentire successivamente ai paesi membri dell’Unione di meglio condividere i rischi bancari.
Sul tavolo vi è l’idea che il Meccanismo europeo di Stabilità (ESM) diventi il paracadute del Fondo di risoluzione bancaria (SRF). Più lontana invece appare l’ipotesi di creare una assicurazione in solido dei depositi. I capi di Stato e di governo dell’Unione vogliono mettersi d’accordo su una tabella di marcia di riforma della zona euro nel loro vertice di metà dicembre. I diversi accordi tra Roma e Bruxelles degli ultimi tre anni hanno facilitato la dismissione di crediti in sofferenza per 103 miliardi di euro.
Autore: Beda Romano
Fonte:
Il Sole 24 ore
sofferenze bancarie – banche – ue – crediti deteriorati – npl
La Commissione europea ha annunciato oggi una netta riduzione delle sofferenze bancarie in Europa, sulla scia degli sforzi effettuati a livello nazionale. La media dei crediti in sofferenza rispetto al totale dei prestiti è calata al 3,4%, tornando pressoché ai livelli pre-crisi. L’annuncio giunge mentre Consiglio e Parlamento stanno finalizzando un pacchetto bancario che dovrebbe ridurre ulteriormente i rischi nei bilanci creditizi e contribuire a un accordo su una riforma della zona euro.
«Sulla base dei progressi effettuati per ridurre i rischi bancari ha detto qui a Bruxelles il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis invito i ministri delle Finanze e i leader dell’Unione europea a mettersi d’accordo su una concreta condivisione dei rischi in dicembre. Una unione monetaria più forte è nell’interesse di tutti». Un altro vice presidente dell’esecutivo comunitario, Jyrki Katainen, ha esortato a nuovi sforzi per completare l’unione dei mercati di capitale.
I dati della Commissione europea, pubblicati stamani, confermano le anticipazioni della vigilia e mostrano un evidente rafforzamento dei bilanci bancari, anche nei paesi più in difficoltà. In Italia, la quota dei crediti insofferenza è scesa tra il giugno 2017 e il giugno 2018dal 12,2% al 10,0 % rispetto al totale dei prestiti. Si tratta di un calo del 18,3%. A livello di Unione europea, la riduzione è stata dal 4,6% al 3,4%, con una diminuzione del 25,3%.
Vi sono tuttavia ancora paesi che hanno bilanci bancari fragili. In Grecia e a Cipro le sofferenze rappresentano ancora rispettivamente il 44,9% e il 28,1% del totale dei prestiti. «Progressi troppo lenti continuano a essere una fonte di preoccupazione», scrive l’esecutivo comunitario nella documentazione pubblicata stamani. «L’uso dei mercati secondari per meglio dismettere crediti inesigibili non è ancora sufficiente per dare un contributo sostanziale» alla loro riduzione.
Dal 2014 ad oggi, lo stock di attivi liquidi nei bilanci delle banche della zona euro è salito fino a raggiungere gli 812 miliardi di euro. Non per altro, la Commissione europea coltiva la speranza di un rapido accordo politico tra Consiglio e Parlamento su un pacchetto di norme bancarie che faccia propri i requisiti di capitale di Basilea III e introduca misure che dovrebbero facilitare la risoluzione di una banca, regolamentando due cuscinetti finanziari (il MREL e il TLAC).
«Parlamento e Consiglio sono sotto pressione per trovare un accordo entro la prossima riunione dei ministri delle Finanze del 3-4 dicembre, propedeutica al prossimo vertice europeo di metà dicembre», spiegava ieri sera un negoziatore. Il pacchetto bancario è un tassello importante della strategia per mettere finalmente in sicurezza i bilanci creditizi e consentire successivamente ai paesi membri dell’Unione di meglio condividere i rischi bancari.
Sul tavolo vi è l’idea che il Meccanismo europeo di Stabilità (ESM) diventi il paracadute del Fondo di risoluzione bancaria (SRF). Più lontana invece appare l’ipotesi di creare una assicurazione in solido dei depositi. I capi di Stato e di governo dell’Unione vogliono mettersi d’accordo su una tabella di marcia di riforma della zona euro nel loro vertice di metà dicembre. I diversi accordi tra Roma e Bruxelles degli ultimi tre anni hanno facilitato la dismissione di crediti in sofferenza per 103 miliardi di euro.
Autore: Beda Romano
Fonte:
Il Sole 24 ore
sofferenze bancarie – banche – ue – crediti deteriorati – npl