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Bper, in dismissione altri 2 miliardi di sofferenze

Bper aumenta la redditività e prosegue nel percorso di pulizia del bilancio, annunciando altre cessione per 2 miliardi, e portando così a 5 miliardi il totale di deteriorati fuori dal perimetro entro il 2019. L’utile netto nei primi nove mesi dell’anno ha toccato i 358 milioni, un dato più che raddoppiato rispetto a 149 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Migliorata la solidità patrimoniale, dinamica opposta a quella comune a diverse altre banche italiane, che hanno pagato dazio per il caro-spread. Bper ha registrato un progresso del Cet1 ratio a regime di circa 40 punti base al 12%, contro l’11,6% di giugno. Un risultato «principalmente dovuto alla strategia adottata di progressiva diversificazione del portafoglio finanziario», spiega il ceo Alessandro Vandelli. I titoli italiani detenuti dalla banca modenese sono diminuiti dello 0,5% rispetto al secondo trimestre a quota 5,6 miliardi di euro, e rappresentano il 33,4% del portafoglio titoli, uno dei livelli più bassi del sistema. Nel contempo prosegue il miglioramento dell’asset quality: nei giorni scorsi è stata chiusa la cartolarizzazione del portafoglio di sofferenze “Aqui” 1,9 miliardi lordi. Un’operazione, questa, che segue quella del Banco di Sardegna conclusa nel giugno scorso,e a cui si aggiungerà un altro miliardo nei prossimi mesi e un altro nel 2019. Confermato l’obiettivo di ridurre l’Npe ratio lordo di quasi 10 punti percentuali tra il 2016 e il 2018. L’Npe ratio lordo pro-forma, pari al 17,3%, è stimato al 14,4% in riduzione di circa 3 punti base. Piano presentato non «oltre i prossimi tre mesi», quindi entro febbraio. Focus sul derisking confermato dallo stesso Vandelli, che sul tema della possibile aggregazione con Unipol Banca sottolinea come Bper abbia «un forte focus su tutte le opzioni di crescita sia interna che esterna» a patto di «creare valore per gli azionisti».


Fonte:

Il Sole 24 Ore

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