Qualche giorno fa è arrivata la notizia ufficiale dell’accordo di acquisizione del Gruppo Maran di Spoleto da parte di Hoist Finance. Quale sarà il volto del nuovo player che sta per nascere sul mercato italiano del recupero crediti?
Lo abbiamo chiesto a Clemente Reale, Country Manager di Hoist Finance in Italia.
Dott. Reale, l’operazione da poco conclusa relativa all’acquisizione di Maran ha lo scopo di favorire l’ingresso di Hoist nel settore del servicing per conto terzi?
C. R. L’operazione risponde anche ad un’esigenza espressa dai clienti internazionali di Hoist, ovvero grosse banche con una presenza estesa in Europa, che ci hanno richiesto di essere presenti anche sul mercato del servicing in Italia.
L’obiettivo di questa acquisizione è quello di completare l’offerta di servicing, coprendo i servizi che vanno dal recupero di una rata alla gestione di portafogli complessi di lungo termine. Su quest’ultima operazione voglio ricordare che Hoist Italia ha già acquisito 6 mesi fa da Fitch Ratings il giudizio CSS3+ e RSS3+ rispettivamente in qualità di Commercial Special Servicer e Residential Special Servicer.
Come vedete il settore del servicing per conto terzi, considerando anche le forti contrazioni in termini di redditività che hanno caratterizzato il settore nell’ultimo triennio?
C. R. Negli ultimi anni il mercato ha subito sicuramente una grossissima contrazione in termini di redditività. Da parte nostra siamo convinti che, grazie alle sinergie ed esperienze tra Hoist Italia e Maran, riusciremo ad individuare aree di lavoro di maggiore redditività.
È previsto, in seguito a questa operazione, un Rebranding del marchio Maran?
C. R. Posso dire che per il momento restiamo con il brand Maran, ma è possibile che una volta completata l’acquisizione usciremo con un solo brand che sarà quasi sicuramente Hoist Finance.
Maran resterà una realtà indipendente ed autonoma e focalizzata su alcuni segmenti di mercato e asset class oppure sarà utilizzata per gestire crediti di proprietà?
C. R. Maran resterà un’entità autonoma che agirà in sinergia con le strutture del Gruppo Hoist in Italia. A tal proposito mi preme rassicurare i clienti sul fatto che gestiremo il servizio conto terzi con operatori diversi da quelli con cui gestiamo i crediti di nostra proprietà, garantendo così la totale indipendenza dei servizi.
Alcuni originator preferiscono non avere servicer collegati ad investitori che possono essere potenziali cessionari dei loro portafogli. Vedete in questo un potenziale conflitto di interessi?
C. R. In alcuni paesi succede molto spesso che la gestione dei crediti rappresenti un’operazione propedeutica all’acquisto dei pacchetti di portafogli. In Italia, invece, la situazione è un po’ più complessa e ci sono dei clienti che sembrano molto più sensibili a questo argomento. Riteniamo comunque che nel medio termine questo non costituirà un problema.
Nel vostro futuro business plan che tipo di crescita prevedete per Maran sia in termini di ricavi che in termini di struttura?
C. R. I prossimi 6 mesi saranno dedicati a stabilizzare la forza lavoro di Maran e ad ottimizzare il parco clienti. Successivamente prevediamo una politica di espansione che sarà proporzionata al successo che otterremo sul mercato e che permetterà di offrire un full range di servicer che va dal recupero di una singola rata alla gestione di portafogli complessi di lungo termine.
Chi saranno i manager chiamati a gestire questa nuova realtà?
C. R. Per il momento Maran viene gestita da me in prima persona con il supporto di mio figlio Pierandrea che sarà il responsabile del progetto integrazione Maran con Hoist Italia. Al momento abbiamo seguito la procedura prevista per l’acquisizione di aziende in procedura concorsuale quindi abbiamo affittato l’azienda Maran e fatto contemporaneamente una proposta di acquisto irrevocabile che sarà soggetta ad una gara. Successivamente ci fonderemo in un’unica società.
Qualche giorno fa è arrivata la notizia ufficiale dell’accordo di acquisizione del Gruppo Maran di Spoleto da parte di Hoist Finance. Quale sarà il volto del nuovo player che sta per nascere sul mercato italiano del recupero crediti?
Lo abbiamo chiesto a Clemente Reale, Country Manager di Hoist Finance in Italia.
Dott. Reale, l’operazione da poco conclusa relativa all’acquisizione di Maran ha lo scopo di favorire l’ingresso di Hoist nel settore del servicing per conto terzi?
C. R. L’operazione risponde anche ad un’esigenza espressa dai clienti internazionali di Hoist, ovvero grosse banche con una presenza estesa in Europa, che ci hanno richiesto di essere presenti anche sul mercato del servicing in Italia.
L’obiettivo di questa acquisizione è quello di completare l’offerta di servicing, coprendo i servizi che vanno dal recupero di una rata alla gestione di portafogli complessi di lungo termine. Su quest’ultima operazione voglio ricordare che Hoist Italia ha già acquisito 6 mesi fa da Fitch Ratings il giudizio CSS3+ e RSS3+ rispettivamente in qualità di Commercial Special Servicer e Residential Special Servicer.
Come vedete il settore del servicing per conto terzi, considerando anche le forti contrazioni in termini di redditività che hanno caratterizzato il settore nell’ultimo triennio?
C. R. Negli ultimi anni il mercato ha subito sicuramente una grossissima contrazione in termini di redditività. Da parte nostra siamo convinti che, grazie alle sinergie ed esperienze tra Hoist Italia e Maran, riusciremo ad individuare aree di lavoro di maggiore redditività.
È previsto, in seguito a questa operazione, un Rebranding del marchio Maran?
C. R. Posso dire che per il momento restiamo con il brand Maran, ma è possibile che una volta completata l’acquisizione usciremo con un solo brand che sarà quasi sicuramente Hoist Finance.
Maran resterà una realtà indipendente ed autonoma e focalizzata su alcuni segmenti di mercato e asset class oppure sarà utilizzata per gestire crediti di proprietà?
C. R. Maran resterà un’entità autonoma che agirà in sinergia con le strutture del Gruppo Hoist in Italia. A tal proposito mi preme rassicurare i clienti sul fatto che gestiremo il servizio conto terzi con operatori diversi da quelli con cui gestiamo i crediti di nostra proprietà, garantendo così la totale indipendenza dei servizi.
Alcuni originator preferiscono non avere servicer collegati ad investitori che possono essere potenziali cessionari dei loro portafogli. Vedete in questo un potenziale conflitto di interessi?
C. R. In alcuni paesi succede molto spesso che la gestione dei crediti rappresenti un’operazione propedeutica all’acquisto dei pacchetti di portafogli. In Italia, invece, la situazione è un po’ più complessa e ci sono dei clienti che sembrano molto più sensibili a questo argomento. Riteniamo comunque che nel medio termine questo non costituirà un problema.
Nel vostro futuro business plan che tipo di crescita prevedete per Maran sia in termini di ricavi che in termini di struttura?
C. R. I prossimi 6 mesi saranno dedicati a stabilizzare la forza lavoro di Maran e ad ottimizzare il parco clienti. Successivamente prevediamo una politica di espansione che sarà proporzionata al successo che otterremo sul mercato e che permetterà di offrire un full range di servicer che va dal recupero di una singola rata alla gestione di portafogli complessi di lungo termine.
Chi saranno i manager chiamati a gestire questa nuova realtà?
C. R. Per il momento Maran viene gestita da me in prima persona con il supporto di mio figlio Pierandrea che sarà il responsabile del progetto integrazione Maran con Hoist Italia. Al momento abbiamo seguito la procedura prevista per l’acquisizione di aziende in procedura concorsuale quindi abbiamo affittato l’azienda Maran e fatto contemporaneamente una proposta di acquisto irrevocabile che sarà soggetta ad una gara. Successivamente ci fonderemo in un’unica società.