Finalmente sul versante del mercato immobiliare giungono buone nuove dopo anni di trend negativi, a dirlo Luca Dondi dall’Orologio, amministratore delegato di Nomisma, a margine della presentazione del 2° Rapporto sul mercato immobiliare 2018. Sul fronte del prezzo, puntualizza a idealista news Dondi, si stanno già riducendo, come confermano i dati, le flessioni ed in alcune città vi sono già i primi segnali positivi, questo è certamente una svolta attesa rispetto ad una fase recessiva che è durata molto tempo e che in termini di compravendite prima e prezzi poi è stata davvero faticosa.
L’amministratore delegato ha precisato, dando speranza a quanti intendono vendere la loro abitazione: “Oggettivamente, oggi ci sono condizioni per una ripartenza del mercato non solo dal punto di vista del numero delle transazioni, ma anche dal punto di vista dei prezzi.” Poi ha precisato che inizialmente si tratterà di incrementi moderati ma che per quanto minimi siano rappresentano comunque un fatto positivo: “ “E’ chiaro che i tassi di incremento che ci aspettiamo non saranno particolarmente significativi, ma è già un fatto positivo che tra qualche mese cominceremo a presentare un segno ‘+’ e non un segno ‘-’”.
A livello medio delle città un segno più è previsto a partire dal 2020, ma già dall’anno prossimo si potranno osservare i primi segni positivi in diverse città, ora la ripresa è stata evidenziata solo a Milano e in alcuni centri, seppur pochi, del Nord. Ma Dondi rassicura sull’andamento futuro dei prezzi del mercato immobiliare: “La realtà degli incrementi, che oggi è piuttosto limitata, comincerà a essere più diffusa già a partire dall’anno prossimo”.
Dondi dall’Orologio ha poi parlato della discrepanza tra l’andamento delle compravendite e dei prezzi che per lungo tempo, oltre 4 anni, ha caratterizzato il mercato immobiliare italiano, definendolo un fenomeno senza precedenti storici. Mai nessuna fase precedente era stata così marcata in termini temporali tra andamento delle compravendite e prezzi. La spinta espansiva sul fronte compravendite non è andata di pari passo sul fronte dei prezzi, che hanno continuato a registrare una tendenza negativa. Ora, spiega l’Ad di Nomisma, tale tendenza è in calo e si presuppone che si stia arrivando verso la fine di questo trend con segno “-“.
Andando più nel dettaglio dal 2° Rapporto sul mercato immobiliare 2018 di Nomisma, è emerso che “la lenta risalita del settore immobiliare è proseguita anche nel primo semestre del 2018, nonostante il contesto macroeconomico appaia oggi meno favorevole rispetto a qualche mese fa. Il tasso di crescita dell’economia ha, infatti, evidenziato timidi segnali di rallentamento, mentre l’inflazione non accenna a scostarsi da quota 1%”.
Riflettori accesi nel Rapporto anche sulle intenzioni di acquisto degli italiani, che segnalano come il mattone sia tornato ad essere nuovamente nell’immaginario delle persone un valido investimento. Così conclude Dondi: “Sono oltre 2,6 milioni le famiglie che manifestano ambizioni proprietarie, ma in particolare ad alimentare la domanda non è più esclusivamente il fabbisogno compresso nel corso della crisi o, più in generale, l’interesse primario, ma il ritrovato slancio della componente di investimento che, fino ad ora, si era mantenuta su posizioni attendiste”.
Finalmente sul versante del mercato immobiliare giungono buone nuove dopo anni di trend negativi, a dirlo Luca Dondi dall’Orologio, amministratore delegato di Nomisma, a margine della presentazione del 2° Rapporto sul mercato immobiliare 2018. Sul fronte del prezzo, puntualizza a idealista news Dondi, si stanno già riducendo, come confermano i dati, le flessioni ed in alcune città vi sono già i primi segnali positivi, questo è certamente una svolta attesa rispetto ad una fase recessiva che è durata molto tempo e che in termini di compravendite prima e prezzi poi è stata davvero faticosa.
L’amministratore delegato ha precisato, dando speranza a quanti intendono vendere la loro abitazione: “Oggettivamente, oggi ci sono condizioni per una ripartenza del mercato non solo dal punto di vista del numero delle transazioni, ma anche dal punto di vista dei prezzi.” Poi ha precisato che inizialmente si tratterà di incrementi moderati ma che per quanto minimi siano rappresentano comunque un fatto positivo: “ “E’ chiaro che i tassi di incremento che ci aspettiamo non saranno particolarmente significativi, ma è già un fatto positivo che tra qualche mese cominceremo a presentare un segno ‘+’ e non un segno ‘-’”.
A livello medio delle città un segno più è previsto a partire dal 2020, ma già dall’anno prossimo si potranno osservare i primi segni positivi in diverse città, ora la ripresa è stata evidenziata solo a Milano e in alcuni centri, seppur pochi, del Nord. Ma Dondi rassicura sull’andamento futuro dei prezzi del mercato immobiliare: “La realtà degli incrementi, che oggi è piuttosto limitata, comincerà a essere più diffusa già a partire dall’anno prossimo”.
Dondi dall’Orologio ha poi parlato della discrepanza tra l’andamento delle compravendite e dei prezzi che per lungo tempo, oltre 4 anni, ha caratterizzato il mercato immobiliare italiano, definendolo un fenomeno senza precedenti storici. Mai nessuna fase precedente era stata così marcata in termini temporali tra andamento delle compravendite e prezzi. La spinta espansiva sul fronte compravendite non è andata di pari passo sul fronte dei prezzi, che hanno continuato a registrare una tendenza negativa. Ora, spiega l’Ad di Nomisma, tale tendenza è in calo e si presuppone che si stia arrivando verso la fine di questo trend con segno “-“.
Andando più nel dettaglio dal 2° Rapporto sul mercato immobiliare 2018 di Nomisma, è emerso che “la lenta risalita del settore immobiliare è proseguita anche nel primo semestre del 2018, nonostante il contesto macroeconomico appaia oggi meno favorevole rispetto a qualche mese fa. Il tasso di crescita dell’economia ha, infatti, evidenziato timidi segnali di rallentamento, mentre l’inflazione non accenna a scostarsi da quota 1%”.
Riflettori accesi nel Rapporto anche sulle intenzioni di acquisto degli italiani, che segnalano come il mattone sia tornato ad essere nuovamente nell’immaginario delle persone un valido investimento. Così conclude Dondi: “Sono oltre 2,6 milioni le famiglie che manifestano ambizioni proprietarie, ma in particolare ad alimentare la domanda non è più esclusivamente il fabbisogno compresso nel corso della crisi o, più in generale, l’interesse primario, ma il ritrovato slancio della componente di investimento che, fino ad ora, si era mantenuta su posizioni attendiste”.