Nell’era Fintech è boom dei pagamenti digitali. Ma non di tutti, bensì degli strumenti di ultima generazione. E’ l’evidenza che è emersa durante la XV edizione del Digital & Payment Summit, che si è tenuto due giorni fa a Roma. I pagamenti digitali dunque si dividono già in vecchi e nuovi. Tra questi ultimi figurano il mobile payment, il contactless payment, l’m-commerce, il mobile-POS e il mobile wallet: servizi destinati a rimpiazzare in breve tempo i pagamenti tradizionali, effettuati con POS. L’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano registra un aumento del 150% dell’uso delle carte contactless e del 60% del mobile payment. Sono questi due i sistemi di pagamento che saranno utilizzati sempre di più e traineranno il mercato dei new digital che, secondo le stime dell’Osservatorio, raggiungerà in Italia i 100 miliardi di euro nel 2020.
Dunque, sebbene l’Italia sia sotto la media europea rispetto alle competenze digitali di base dei cittadini e all’utilizzo quotidiano di internet, siamo comunque nel pieno di una rivoluzione caratterizzata sempre di più da transazioni veloci e poco costose: un panorama che, oltre ad aprire le porte agli operatori più innovativi, porterà allo sviluppo di prodotti e servizi sempre nuovi come il car e bike sharing che sono legati a doppia mandata allo sviluppo del mobile proximity payment, modalità di pagamento che prevede la vicinanza tra utente e struttura. Sebbene gli operatori tradizionali siano messi un po’ all’angolo, è necessaria la collaborazione di tutti i soggetti per migliorare l’intero ecosistema dei pagamenti.
Ma il cambiamento non si esaurisce a questo: durante il Summit si sono alternati sul palco, piccole start-up del settore FinTech e i giganti dell’hi-tech che si sono confrontati su tematiche quali le applicazioni finanziarie della big data analysis, il riconoscimento biometrico, la cybersecurity, la blockchain e le criptovalute, la digitalizzazione della PA e delle imprese. Anche su questo piano il nostro paese si posiziona agli ultimi posti in Europa, dimostrando una scarsa fiducia nell’innovazione: nel 2016 gli investimenti in startup Fintech da parte dei fondi di venture capital e investitori istituzionali ammontano a 33 milioni nel 2016, una somma minima se la confrontiamo con i 13 miliardi di Stati Uniti e Cina. Per noi non sarà facile competere nel mercato globale, ma la strada è tracciata ed è quella del confronto tra gli operatori più tradizionali e quelli più innovativi che devono essere in grado di creare partnership per realizzare idee concrete che portino allo sviluppo di un’economia digitale.
E di nuovi strumenti e accordi innovativi si è parlato anche all’ultimo Money 20/20, la fiera dei pagamenti digitali che si è tenuta la settimana scorsa ad Amsterdam, dove Mastercard ha illustrato la sua strategia per favorire l’open banking, dopo l’entrata in vigore della nuova normativa europea Payment Service Directive 2 (Psd2), che spazia dal monitoraggio delle frodi a un elenco di terze parti autorizzate per aiutare il controllo delle banche alla creazione di un’altra dedicata all’intelligenza artificiale, Ai Express, per supportare le aziende. Tornando al nostro Paese, Mastercard ha intenzione di porsi come soggetto storico di riferimento per la sicurezza delle transazioni utilizzando soluzioni all’avanguardia come dimostra la collaborazione con Auchan, Eataly o Rossopomodoro dove fai la spesa con una foto all’ingresso, scansionando i prodotti e pagando con Masterpass.
Nell’era Fintech è boom dei pagamenti digitali. Ma non di tutti, bensì degli strumenti di ultima generazione. E’ l’evidenza che è emersa durante la XV edizione del Digital & Payment Summit, che si è tenuto due giorni fa a Roma. I pagamenti digitali dunque si dividono già in vecchi e nuovi. Tra questi ultimi figurano il mobile payment, il contactless payment, l’m-commerce, il mobile-POS e il mobile wallet: servizi destinati a rimpiazzare in breve tempo i pagamenti tradizionali, effettuati con POS. L’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano registra un aumento del 150% dell’uso delle carte contactless e del 60% del mobile payment. Sono questi due i sistemi di pagamento che saranno utilizzati sempre di più e traineranno il mercato dei new digital che, secondo le stime dell’Osservatorio, raggiungerà in Italia i 100 miliardi di euro nel 2020.
Dunque, sebbene l’Italia sia sotto la media europea rispetto alle competenze digitali di base dei cittadini e all’utilizzo quotidiano di internet, siamo comunque nel pieno di una rivoluzione caratterizzata sempre di più da transazioni veloci e poco costose: un panorama che, oltre ad aprire le porte agli operatori più innovativi, porterà allo sviluppo di prodotti e servizi sempre nuovi come il car e bike sharing che sono legati a doppia mandata allo sviluppo del mobile proximity payment, modalità di pagamento che prevede la vicinanza tra utente e struttura. Sebbene gli operatori tradizionali siano messi un po’ all’angolo, è necessaria la collaborazione di tutti i soggetti per migliorare l’intero ecosistema dei pagamenti.
Ma il cambiamento non si esaurisce a questo: durante il Summit si sono alternati sul palco, piccole start-up del settore FinTech e i giganti dell’hi-tech che si sono confrontati su tematiche quali le applicazioni finanziarie della big data analysis, il riconoscimento biometrico, la cybersecurity, la blockchain e le criptovalute, la digitalizzazione della PA e delle imprese. Anche su questo piano il nostro paese si posiziona agli ultimi posti in Europa, dimostrando una scarsa fiducia nell’innovazione: nel 2016 gli investimenti in startup Fintech da parte dei fondi di venture capital e investitori istituzionali ammontano a 33 milioni nel 2016, una somma minima se la confrontiamo con i 13 miliardi di Stati Uniti e Cina. Per noi non sarà facile competere nel mercato globale, ma la strada è tracciata ed è quella del confronto tra gli operatori più tradizionali e quelli più innovativi che devono essere in grado di creare partnership per realizzare idee concrete che portino allo sviluppo di un’economia digitale.
E di nuovi strumenti e accordi innovativi si è parlato anche all’ultimo Money 20/20, la fiera dei pagamenti digitali che si è tenuta la settimana scorsa ad Amsterdam, dove Mastercard ha illustrato la sua strategia per favorire l’open banking, dopo l’entrata in vigore della nuova normativa europea Payment Service Directive 2 (Psd2), che spazia dal monitoraggio delle frodi a un elenco di terze parti autorizzate per aiutare il controllo delle banche alla creazione di un’altra dedicata all’intelligenza artificiale, Ai Express, per supportare le aziende. Tornando al nostro Paese, Mastercard ha intenzione di porsi come soggetto storico di riferimento per la sicurezza delle transazioni utilizzando soluzioni all’avanguardia come dimostra la collaborazione con Auchan, Eataly o Rossopomodoro dove fai la spesa con una foto all’ingresso, scansionando i prodotti e pagando con Masterpass.