Il 2017 è stato a tutti gli effetti l’anno degli NPL e lo attesta anche il Rapporto Annuale di UNIREC, l’Unione nazionale delle imprese a tutela del credito, presentato ieri presso l’Auditorium di Confindustria a Roma. Alla sua ottava edizione, il Rapporto registra numeri in crescita per effetto delle grandi cessioni delle sofferenze che le banche hanno messo in atto durante tutto l’anno. Nel 2017 sono andati in lavorazione alle imprese di recupero crediti 71,4 miliardi di euro, con un aumento del 3% sul 2016. Una crescita costante che continua dal 2011, e che a livello di importi ha registrato in sei anni un aumento dell’89%. A crescere sono soprattutto i crediti di vecchia data che ammontano a 32 miliardi di euro, con un impatto del 45% sul totale degli importi gestiti dalle imprese associate UNIREC. Delle 35 milioni di pratiche gestite nel 2017, ne sono state recuperate 12 milioni (il 34%) per un valore di 7,5 miliardi di euro, in calo rispetto agli 8,1 miliardi riscossi nel 2016. Cresce di quasi il 5% il valore dell’importo medio dei crediti gestiti che si attesta sui 2.039 euro. Il 65% degli importi e il 62% delle pratiche si concentra al Centro-Sud, mentre se guardiamo alle singole Regioni ai primi posti troviamo come sempre Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia che coprono quasi il 50% dei portafogli crediti da gestire. Le migliori performance di recupero si registrano in Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta, dove viene recuperato rispettivamente il 23% e il 17% degli importi affidati.
Guardando ai settori di provenienza, come abbiamo già scritto, gli affidi da parte degli investitori di portafogli NPL acquistati dagli originator bancari e finanziari aumentano in modo consistente, segnando un +20% rispetto al 2016, sia in termini di numero di pratiche sia di importo. Al secondo posto troviamo il settore bancario-finanziario con il 28% del totale degli importi gestiti, per un valore quasi di 20 miliardi. Seguono il settore delle utilities con il 14% e un valore di circa 10 miliardi di euro e quello della PA che cresce sia in termini di pratiche affidate, passate dall’1,7% del 2016 al 3,6% del 2017, sia di importi affidati che passano dall’1% al 3,2% per un valore di 2,3 miliardi di euro. La PA è il committente per cui si registra il maggior tasso di recupero degli importi (il 28,9%), seguita dal settore commerciale (circa il 25%) e assicurativo (il 21,8%). Cresce la quota di crediti business to business affidati alle aziende UNIREC che passano dal 9,3% del 2016 al 22% del 2017 e raddoppiano in termini di importi (dal 17% al 34%). Si riducono le pratiche business to consumer sia in numero (dal 91% del 2016 al 78% del 2017) sia per crediti affidati (dall’83% al 66%). Rispetto alla performance, a registrare il miglioramento più consistente è il settore bancario-finanziario con i crediti post cessione, gestiti dalle aziende UNIREC per conto degli originator del credito, che passano dal 6% di pratiche recuperate nel 2016 al 24,6% nel 2017, e dal 2,4% di importi recuperati al 5,6%.
Sul fronte interno al settore, si attesta un importante aumento dei ricavi delle aziende, dovuto principalmente alla gestione dei crediti NPL. Nel 2016 le 1.120 imprese attive nel comparto registrano un incremento di ricavi sia complessivi (+10,4% sul 2015) sia legati alla sola attività di recupero crediti (+12,8%) anche in conseguenza di un aumento delle provvigioni medie. Ma se da un lato la gestione degli NPL fa crescere il settore in termini di volumi nominali, dall’altro lo impoverisce in termini di ricchezza effettiva: il 66,50% delle aziende ha utili inferiori all’1% e il 25,65% chiude il bilancio in perdita. A livello nazionale si registra, inoltre, un calo delle imprese di recupero crediti, segno che svariati service hanno chiuso nel corso dell’anno.
“I dati raccolti dal centro studi UNIREC presso le imprese aderenti evidenziano una significativa crescita del fatturato del comparto, indice di uno sviluppo intenso delle attività soprattutto a supporto del mondo finanziario. Ma va evidenziato che nel 2017, oltre al classico mercato del services, si riscontra una crescita dei servizi a supporto della gestione dei crediti NPL emersi dalle crisi bancarie degli ultimi anni, con una impennata dell’area corporate di valore più elevato rispetto a quella consumer – ha spiegato Marco Pasini, presidente uscente di UNIREC – Tutto questo evidenzia ancora di più l’importanza del settore per il paese e la sua economia, troppo spesso oggetto di osservazioni critiche che non colgono l’importanza di un circuito virtuoso del credito, che vuole e deve realizzarsi all’interno di un rapporto costruttivo con la parte più debole, il debitore”.
Il neo eletto Presidente di UNIREC, Francesco Vovk, ha precisato che “il rapporto evidenzia una serie di contraddizioni. Sicuramente dal punto di vista del volume di affari il comparto è cresciuto, ma soffriamo ancora il discorso dei margini che si sono ridotti, legati anche al fatto che abbiamo sempre di più la necessità di fare investimenti per essere compliance con tutte le norme che incidono sul settore”. Infine, Vovk ha sottolineato l’importanza del Codice di condotta che “consente alle imprese di lavorare in modo più fluido e ai consumatori debitori di conoscere i loro diritti”.
Come già anticipato due giorni fa da Credit Village, si sono da poco concluse le elezioni UNIREC 2018, per il rinnovo delle cariche associative. Il nuovo Presidente UNIREC è Francesco Vovk (Italian Credit S.r.l.). I 3 Probiviri eletti sono: Stefano de Ruvo (Cerved Credit Collection S.p.A.) , Enrico Serafini (Winservice S.r.l.) e Francesco Iemma (Virec S.r.l.).
Per quanto riguarda invece i Consiglieri sono stati eletti: Egidio Marsico (Call&Ction S.r.l.), Virgilio Castri (Raska Service S.r.l.), Giovanni Falcone (Alfa Recupero Crediti S.r.l.) (Fascia A), Carlo Giordano (Starcredit S.r.l.), Cristina Biassoni (Creden S.p.A.) , Sergio Mastrofini ( Consulfin S.r.l.) (Fascia B), Clemente Reale (Hoist Italia S.r.l.) , Marcello Grimaldi (Fire S.p.A.) e Cristian Bertilaccio (MB Credit Solutions S.p.A.) (Fascia C).
Il 2017 è stato a tutti gli effetti l’anno degli NPL e lo attesta anche il Rapporto Annuale di UNIREC, l’Unione nazionale delle imprese a tutela del credito, presentato ieri presso l’Auditorium di Confindustria a Roma. Alla sua ottava edizione, il Rapporto registra numeri in crescita per effetto delle grandi cessioni delle sofferenze che le banche hanno messo in atto durante tutto l’anno. Nel 2017 sono andati in lavorazione alle imprese di recupero crediti 71,4 miliardi di euro, con un aumento del 3% sul 2016. Una crescita costante che continua dal 2011, e che a livello di importi ha registrato in sei anni un aumento dell’89%. A crescere sono soprattutto i crediti di vecchia data che ammontano a 32 miliardi di euro, con un impatto del 45% sul totale degli importi gestiti dalle imprese associate UNIREC. Delle 35 milioni di pratiche gestite nel 2017, ne sono state recuperate 12 milioni (il 34%) per un valore di 7,5 miliardi di euro, in calo rispetto agli 8,1 miliardi riscossi nel 2016. Cresce di quasi il 5% il valore dell’importo medio dei crediti gestiti che si attesta sui 2.039 euro. Il 65% degli importi e il 62% delle pratiche si concentra al Centro-Sud, mentre se guardiamo alle singole Regioni ai primi posti troviamo come sempre Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia che coprono quasi il 50% dei portafogli crediti da gestire. Le migliori performance di recupero si registrano in Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta, dove viene recuperato rispettivamente il 23% e il 17% degli importi affidati.
Guardando ai settori di provenienza, come abbiamo già scritto, gli affidi da parte degli investitori di portafogli NPL acquistati dagli originator bancari e finanziari aumentano in modo consistente, segnando un +20% rispetto al 2016, sia in termini di numero di pratiche sia di importo. Al secondo posto troviamo il settore bancario-finanziario con il 28% del totale degli importi gestiti, per un valore quasi di 20 miliardi. Seguono il settore delle utilities con il 14% e un valore di circa 10 miliardi di euro e quello della PA che cresce sia in termini di pratiche affidate, passate dall’1,7% del 2016 al 3,6% del 2017, sia di importi affidati che passano dall’1% al 3,2% per un valore di 2,3 miliardi di euro. La PA è il committente per cui si registra il maggior tasso di recupero degli importi (il 28,9%), seguita dal settore commerciale (circa il 25%) e assicurativo (il 21,8%). Cresce la quota di crediti business to business affidati alle aziende UNIREC che passano dal 9,3% del 2016 al 22% del 2017 e raddoppiano in termini di importi (dal 17% al 34%). Si riducono le pratiche business to consumer sia in numero (dal 91% del 2016 al 78% del 2017) sia per crediti affidati (dall’83% al 66%). Rispetto alla performance, a registrare il miglioramento più consistente è il settore bancario-finanziario con i crediti post cessione, gestiti dalle aziende UNIREC per conto degli originator del credito, che passano dal 6% di pratiche recuperate nel 2016 al 24,6% nel 2017, e dal 2,4% di importi recuperati al 5,6%.
Sul fronte interno al settore, si attesta un importante aumento dei ricavi delle aziende, dovuto principalmente alla gestione dei crediti NPL. Nel 2016 le 1.120 imprese attive nel comparto registrano un incremento di ricavi sia complessivi (+10,4% sul 2015) sia legati alla sola attività di recupero crediti (+12,8%) anche in conseguenza di un aumento delle provvigioni medie. Ma se da un lato la gestione degli NPL fa crescere il settore in termini di volumi nominali, dall’altro lo impoverisce in termini di ricchezza effettiva: il 66,50% delle aziende ha utili inferiori all’1% e il 25,65% chiude il bilancio in perdita. A livello nazionale si registra, inoltre, un calo delle imprese di recupero crediti, segno che svariati service hanno chiuso nel corso dell’anno.
“I dati raccolti dal centro studi UNIREC presso le imprese aderenti evidenziano una significativa crescita del fatturato del comparto, indice di uno sviluppo intenso delle attività soprattutto a supporto del mondo finanziario. Ma va evidenziato che nel 2017, oltre al classico mercato del services, si riscontra una crescita dei servizi a supporto della gestione dei crediti NPL emersi dalle crisi bancarie degli ultimi anni, con una impennata dell’area corporate di valore più elevato rispetto a quella consumer – ha spiegato Marco Pasini, presidente uscente di UNIREC – Tutto questo evidenzia ancora di più l’importanza del settore per il paese e la sua economia, troppo spesso oggetto di osservazioni critiche che non colgono l’importanza di un circuito virtuoso del credito, che vuole e deve realizzarsi all’interno di un rapporto costruttivo con la parte più debole, il debitore”.
Il neo eletto Presidente di UNIREC, Francesco Vovk, ha precisato che “il rapporto evidenzia una serie di contraddizioni. Sicuramente dal punto di vista del volume di affari il comparto è cresciuto, ma soffriamo ancora il discorso dei margini che si sono ridotti, legati anche al fatto che abbiamo sempre di più la necessità di fare investimenti per essere compliance con tutte le norme che incidono sul settore”. Infine, Vovk ha sottolineato l’importanza del Codice di condotta che “consente alle imprese di lavorare in modo più fluido e ai consumatori debitori di conoscere i loro diritti”.
Come già anticipato due giorni fa da Credit Village, si sono da poco concluse le elezioni UNIREC 2018, per il rinnovo delle cariche associative. Il nuovo Presidente UNIREC è Francesco Vovk (Italian Credit S.r.l.). I 3 Probiviri eletti sono: Stefano de Ruvo (Cerved Credit Collection S.p.A.) , Enrico Serafini (Winservice S.r.l.) e Francesco Iemma (Virec S.r.l.).
Per quanto riguarda invece i Consiglieri sono stati eletti: Egidio Marsico (Call&Ction S.r.l.), Virgilio Castri (Raska Service S.r.l.), Giovanni Falcone (Alfa Recupero Crediti S.r.l.) (Fascia A), Carlo Giordano (Starcredit S.r.l.), Cristina Biassoni (Creden S.p.A.) , Sergio Mastrofini ( Consulfin S.r.l.) (Fascia B), Clemente Reale (Hoist Italia S.r.l.) , Marcello Grimaldi (Fire S.p.A.) e Cristian Bertilaccio (MB Credit Solutions S.p.A.) (Fascia C).