L’ultimo osservatorio di MutuiOnline.it, dati aggiornati al 28 febbraio 2018, evidenzia una nuova inversione di tendenza nel mercato immobiliare, torna, infatti, a crescere la Surroga. I dati emersi sono interessanti e statisticamente significativi se si pensa che i precedenti sembravano andare in direzione contraria, infatti, a fine 2017, vi era stato il superamento della proporzione tra nuovi mutui e surroghe, dopo un periodo precedente in cui, invece, le richieste di mutuo era quasi completamente finalizzate al cambiamento delle condizioni già in essere. Lo scopo primario dei mutuatari ad ottobre 2016, ben il 56,8%, era stato stipulare un nuovo mutuo unicamente con la finalità di superare un finanziamento con tassi troppo alti approfittando delle condizioni migliori per ricontrattare il precedente. Una ‘migrazione’, così era stata definita nel 2016 dagli esperti, che aveva certamente condizionato e sovrastimato i numeri della domanda che errano saliti a livelli record. Poi un calo ad aprile 2017, i nuovi mutui avevano superato le surroghe, facendo così parlare di un’inversione di rotta, 46.3% mutui nel 4° trimestre 2017, rispetto al 41. 8% delle ricontrattazioni. Oggi nuovamente le richieste sono finalizzate nel 47% dei casi alla ricontrattazione e non ai nuovi mutui, l’Osservatorio evidenzia altresì un aspetto sociologico importante di chi si appresta a firmare un contratto. Si predilige, nonostante i tassi siano molto bassi anche per il variabile, 0.89% a febbraio, il mutuo a tasso fisso, che si attesta a 2.11%, infatti, i dati confermano come ben il 78.2% degli italiani puntino alla certezza della rata a fine mese, una sorta di garanzia nella programmazione delle proprie uscite. L’Importo medio richiesto si abbassa, come ad indicare una maggiore cautela all’indebitamento da parte delle famiglie italiane, e attesta sui 126.748 euro, sebbene le banche, dalla loro, siano tornate disponibili a concedere un importo medio più alto, in crescita di 2.500 euro rispetto al 4° trimestre del 2017 e pari a 125.927. Il costo più basso dei mutui incoraggia le famiglie a compiere una scelta nella direzione delle durate più brevi. Aumentano le richieste di rientro ventennale, da 55.9% del 2017 al 58.8% del 2018 e quella tra 25-30 anni, con il 20,2% delle somme concesse contro il 16,4% del periodo precedente. Le richieste maggiori di mutuo arrivano dal Nord Italia , come si evince dal 40,9% del campione, il mutuatario tipo ha fra i 36 e i 45 anni (44,1%), svolge un lavoro a tempo indeterminato (82,1%) e possiede un reddito tra i 1.500 e i 2.000 euro (37,5%).
L’ultimo osservatorio di MutuiOnline.it, dati aggiornati al 28 febbraio 2018, evidenzia una nuova inversione di tendenza nel mercato immobiliare, torna, infatti, a crescere la Surroga. I dati emersi sono interessanti e statisticamente significativi se si pensa che i precedenti sembravano andare in direzione contraria, infatti, a fine 2017, vi era stato il superamento della proporzione tra nuovi mutui e surroghe, dopo un periodo precedente in cui, invece, le richieste di mutuo era quasi completamente finalizzate al cambiamento delle condizioni già in essere. Lo scopo primario dei mutuatari ad ottobre 2016, ben il 56,8%, era stato stipulare un nuovo mutuo unicamente con la finalità di superare un finanziamento con tassi troppo alti approfittando delle condizioni migliori per ricontrattare il precedente. Una ‘migrazione’, così era stata definita nel 2016 dagli esperti, che aveva certamente condizionato e sovrastimato i numeri della domanda che errano saliti a livelli record. Poi un calo ad aprile 2017, i nuovi mutui avevano superato le surroghe, facendo così parlare di un’inversione di rotta, 46.3% mutui nel 4° trimestre 2017, rispetto al 41. 8% delle ricontrattazioni. Oggi nuovamente le richieste sono finalizzate nel 47% dei casi alla ricontrattazione e non ai nuovi mutui, l’Osservatorio evidenzia altresì un aspetto sociologico importante di chi si appresta a firmare un contratto. Si predilige, nonostante i tassi siano molto bassi anche per il variabile, 0.89% a febbraio, il mutuo a tasso fisso, che si attesta a 2.11%, infatti, i dati confermano come ben il 78.2% degli italiani puntino alla certezza della rata a fine mese, una sorta di garanzia nella programmazione delle proprie uscite. L’Importo medio richiesto si abbassa, come ad indicare una maggiore cautela all’indebitamento da parte delle famiglie italiane, e attesta sui 126.748 euro, sebbene le banche, dalla loro, siano tornate disponibili a concedere un importo medio più alto, in crescita di 2.500 euro rispetto al 4° trimestre del 2017 e pari a 125.927. Il costo più basso dei mutui incoraggia le famiglie a compiere una scelta nella direzione delle durate più brevi. Aumentano le richieste di rientro ventennale, da 55.9% del 2017 al 58.8% del 2018 e quella tra 25-30 anni, con il 20,2% delle somme concesse contro il 16,4% del periodo precedente. Le richieste maggiori di mutuo arrivano dal Nord Italia , come si evince dal 40,9% del campione, il mutuatario tipo ha fra i 36 e i 45 anni (44,1%), svolge un lavoro a tempo indeterminato (82,1%) e possiede un reddito tra i 1.500 e i 2.000 euro (37,5%).