In aumento, con trend crescente da 22 mesi, i prestiti delle banche a famiglie ed imprese, in crescita dell’1.78% su base annua, in calo, invece, le sofferenze, di ben 23 miliardi di euro, rispetto al dato censito nel 2016. Questa la fotografia rosea scattata dall’ Abi, Associazione Bancaria Italiana, nel suo ultimo rapporto. Gli italiani richiedono sempre più finanziamenti, per trovare un tasso maggiore all’ultimo rilevato bisogna indietreggiare alla serie storica del gennaio 2012, ove gli impieghi a famiglie ed imprese si erano attestati al +1.88%. Scendendo maggiormente nel dettaglio l’Associazione bancaria italiana evidenzia come il comparto dei prestiti personali abbia visto un incremento delle richieste che si sono attestate a +1.3% su base annua. Il budget richiesto per i finanziamenti viene poi utilizzato, stando all’Istat, per svariate ragioni, che nel tempo sono andate mutando. Se in precedenza i prestiti personali venivano richiesti specie per abbigliamento e calzature, ora l’interesse per questo settore, si è ridotto, facendo registrale un calo del – 24.8%, mentre vi è stato un maggior investimento nelle spese della casa, + 19.3% e della salute, +32.6%. Decolla altresì il settore del tempo libero, che nel 2018 ha aperto con risultati davvero statisticamente significativi. Questo nuovo interesse da parte degli italiani è stato rivelato nell’ultimo rapporto curato da Findomestic. L’incremento ha riguardato in primis progetti di viaggio e prestiti vacanze, un aumento considerevole lo ha registrato il mese di gennaio, complici certamente le settimane bianche della stagione invernale. Un altro interessante cambio di rotta nella richiesta dei finanziamenti consta nel prestito per le spese mediche, anche la salute dunque oggi, sempre più spesso, si paga a rate. Nel 2017 -emerge dall’indagine fatta dal portale Facile.it e Prestiti.it – sono stati 400 i milioni di euro erogati a questo scopo, il 4% degli italiani hanno presentato domanda facendo questa esplicita richiesta. I portali hanno analizzato un campione statisticamente significativo di oltre 50.000 richieste di prestito presentate sui siti nel periodo gennaio –dicembre dello scorso anno. La richiesta di prestiti personali per sostenere spese sanitarie ha dichiarato Andrea Bordigone- responsabile business unit prestiti di Facile.it- può essere spinta sia dalla necessità di non poter rinunciare ad adeguate cure mediche, sia una scelta fatta per dilazionare nel tempo i costi legati a interventi non sempre necessari come quelli estetici. La richiesta media presentata da chi ha necessità di spese mediche si è attestata sui 7000 euro, da restituire in circa 4 anni e mezzo, l’età media del campione è 46 anni. Un’età di 5 anni più elevata rispetto a coloro che generalmente si rivolgono ad una finanziaria per scopi differenti. Se si osserva il genere, sono le donne quelle ad averne fatto maggiormente richiesta. La posizione lavorativa dei richiedenti è a tempo indeterminato. Il dato relativo alla tipologia di contratto per chi domanda spese mediche è in linea con quello della richiesta di prestiti in generale, emerge, infatti, che i lavoratori a contratto a tempo determinato , si rivolgono sempre meno alle società del credito. I dati sono statisticamente significativi, dal momento che emergono da un campione rappresentativo composto da 100.0000 domande di finanziamento raccolte tra il 1/1/2016 ed il 31/12/2017. Le richieste di credito presentate attraverso i portali evidenziano come i lavoratori precari che hanno provato ad ottenere un prestito personale si sono notevolmente ridotte negli ultimi due anni. Il dato è sociologicamente interessante ed evidenzia non solo l’atteggiamento sempre più prudente da parte degli istituti di credito, ma anche e soprattutto il comportamento dei lavoratori stessi che preferiscono, non avendo un posto sicuro evitare di indebitarsi e fare progetti a medio e lungo termine. Questo purtroppo completa il quadro di sintesi emerso in sociologia ove si evidenziano le difficoltà dei giovani nel procedere verso la transizione alla vita adulta. Sempre più in avanti si spostano le tappe che evidenziano la totale indipendenza dalla famiglia d’origine, uscire di casa, sposarsi, avere un figlio. Il dubbio è che anche i prestiti, inizialmente visti come strategia per poter raggiungere obiettivi non ottenibili diversamente, inizino a essere percepiti come ‘trappola’ dalle nuove generazioni con contratto a tempo determinato che a causa della propria instabilità finanziaria temono di non poter mantenere i propri impegni finanziari in futuro.
In aumento, con trend crescente da 22 mesi, i prestiti delle banche a famiglie ed imprese, in crescita dell’1.78% su base annua, in calo, invece, le sofferenze, di ben 23 miliardi di euro, rispetto al dato censito nel 2016. Questa la fotografia rosea scattata dall’ Abi, Associazione Bancaria Italiana, nel suo ultimo rapporto. Gli italiani richiedono sempre più finanziamenti, per trovare un tasso maggiore all’ultimo rilevato bisogna indietreggiare alla serie storica del gennaio 2012, ove gli impieghi a famiglie ed imprese si erano attestati al +1.88%. Scendendo maggiormente nel dettaglio l’Associazione bancaria italiana evidenzia come il comparto dei prestiti personali abbia visto un incremento delle richieste che si sono attestate a +1.3% su base annua. Il budget richiesto per i finanziamenti viene poi utilizzato, stando all’Istat, per svariate ragioni, che nel tempo sono andate mutando. Se in precedenza i prestiti personali venivano richiesti specie per abbigliamento e calzature, ora l’interesse per questo settore, si è ridotto, facendo registrale un calo del – 24.8%, mentre vi è stato un maggior investimento nelle spese della casa, + 19.3% e della salute, +32.6%. Decolla altresì il settore del tempo libero, che nel 2018 ha aperto con risultati davvero statisticamente significativi. Questo nuovo interesse da parte degli italiani è stato rivelato nell’ultimo rapporto curato da Findomestic. L’incremento ha riguardato in primis progetti di viaggio e prestiti vacanze, un aumento considerevole lo ha registrato il mese di gennaio, complici certamente le settimane bianche della stagione invernale. Un altro interessante cambio di rotta nella richiesta dei finanziamenti consta nel prestito per le spese mediche, anche la salute dunque oggi, sempre più spesso, si paga a rate. Nel 2017 -emerge dall’indagine fatta dal portale Facile.it e Prestiti.it – sono stati 400 i milioni di euro erogati a questo scopo, il 4% degli italiani hanno presentato domanda facendo questa esplicita richiesta. I portali hanno analizzato un campione statisticamente significativo di oltre 50.000 richieste di prestito presentate sui siti nel periodo gennaio –dicembre dello scorso anno. La richiesta di prestiti personali per sostenere spese sanitarie ha dichiarato Andrea Bordigone- responsabile business unit prestiti di Facile.it- può essere spinta sia dalla necessità di non poter rinunciare ad adeguate cure mediche, sia una scelta fatta per dilazionare nel tempo i costi legati a interventi non sempre necessari come quelli estetici. La richiesta media presentata da chi ha necessità di spese mediche si è attestata sui 7000 euro, da restituire in circa 4 anni e mezzo, l’età media del campione è 46 anni. Un’età di 5 anni più elevata rispetto a coloro che generalmente si rivolgono ad una finanziaria per scopi differenti. Se si osserva il genere, sono le donne quelle ad averne fatto maggiormente richiesta. La posizione lavorativa dei richiedenti è a tempo indeterminato. Il dato relativo alla tipologia di contratto per chi domanda spese mediche è in linea con quello della richiesta di prestiti in generale, emerge, infatti, che i lavoratori a contratto a tempo determinato , si rivolgono sempre meno alle società del credito. I dati sono statisticamente significativi, dal momento che emergono da un campione rappresentativo composto da 100.0000 domande di finanziamento raccolte tra il 1/1/2016 ed il 31/12/2017. Le richieste di credito presentate attraverso i portali evidenziano come i lavoratori precari che hanno provato ad ottenere un prestito personale si sono notevolmente ridotte negli ultimi due anni. Il dato è sociologicamente interessante ed evidenzia non solo l’atteggiamento sempre più prudente da parte degli istituti di credito, ma anche e soprattutto il comportamento dei lavoratori stessi che preferiscono, non avendo un posto sicuro evitare di indebitarsi e fare progetti a medio e lungo termine. Questo purtroppo completa il quadro di sintesi emerso in sociologia ove si evidenziano le difficoltà dei giovani nel procedere verso la transizione alla vita adulta. Sempre più in avanti si spostano le tappe che evidenziano la totale indipendenza dalla famiglia d’origine, uscire di casa, sposarsi, avere un figlio. Il dubbio è che anche i prestiti, inizialmente visti come strategia per poter raggiungere obiettivi non ottenibili diversamente, inizino a essere percepiti come ‘trappola’ dalle nuove generazioni con contratto a tempo determinato che a causa della propria instabilità finanziaria temono di non poter mantenere i propri impegni finanziari in futuro.