Sono pronte le prime due operazioni immobiliari di Carige Reoco, la società dellistituto genovese creata ad hoc lestate scorsa per recuperare risorse da progetti finanziati dalla banca in passato e finiti in stallo. Secondo quanto ricostruito da Radiocor Il Sole 24 Ore, la controllata ha già completato lacquisto in asta di una iniziativa di real estate a Parma e si appresta a rilevare immobili sulla costa toscana per un impegno complessivo di 11 milioni di euro: gli asset saranno sviluppati e valorizzati, magari con l’intervento anche di altri operatori, per poter arrivare successivamente a una cessione. Altri dossier, con importi unitari più significativi dei due in dirittura darrivo, sono allo studio e riguardano prevalentemente asset di edilizia civile in Liguria e Toscana. Lentrata nel vivo dellattività della Reoco ha portato alla necessità di rafforzare patrimonialmente la controllata: in base ai documenti consultati, a inizio febbraio Carige ha assegnato al consiglio di amministrazione della controllata presieduto da Gabriele Delmonte la delega per aumentarne il capitale da 500mila euro a 19,5 milioni entro il marzo 2019.
Attese 100 mln di entrate e riduzione sofferenze
L’iniezione di mezzi freschi dalla capogruppo avverrà in più tranche seguendo dunque l’avanzamento delle operazioni della Reoco che dovranno portare un doppio contributo al percorso di risanamento del gruppo ligure: da una parte, intervenendo su iniziative finanziate da Carige e diventate poi crediti problematici, la Reoco dovrebbe consentire una riduzione di queste esposizioni in capo alla banca; dall’altra, il recupero dei progetti e la successiva vendita dei cespiti dovrebbe far rientrare liquidità. Sul primo fronte, in base a quanto riportato nel prospetto informativo del recente aumento di capitale, Carige stima di poter cancellare entro il 2020, e in prevalenza nel 2018, sofferenze e inadempienze lorde per complessivi 650 milioni di euro grazie all’attività della Reoco; sul secondo, la previsione è di 100 milioni di euro in entrata nel triennio grazie alla gestione e alla cessione di questi immobili. Un secondo ambito in cui la controllata, guidata dall’amministratore delegato Francesco Mandelli e dal consigliere delegato Carlo Minuto, dovrà intervenire è quello delle filiali che Carige intende chiudere e che saranno vendute: il piano industriale al 2020 presentato a fine estate prevede la riduzione della rete commerciale a 455 sportelli gia’ nel 2018 dai 529 del 30 settembre scorso.
Autore: Andrea Fontana
Fonte:
Il Sole 24 Ore
carige – crediti immobiliari – sofferenze
Sono pronte le prime due operazioni immobiliari di Carige Reoco, la società dellistituto genovese creata ad hoc lestate scorsa per recuperare risorse da progetti finanziati dalla banca in passato e finiti in stallo. Secondo quanto ricostruito da Radiocor Il Sole 24 Ore, la controllata ha già completato lacquisto in asta di una iniziativa di real estate a Parma e si appresta a rilevare immobili sulla costa toscana per un impegno complessivo di 11 milioni di euro: gli asset saranno sviluppati e valorizzati, magari con l’intervento anche di altri operatori, per poter arrivare successivamente a una cessione. Altri dossier, con importi unitari più significativi dei due in dirittura darrivo, sono allo studio e riguardano prevalentemente asset di edilizia civile in Liguria e Toscana. Lentrata nel vivo dellattività della Reoco ha portato alla necessità di rafforzare patrimonialmente la controllata: in base ai documenti consultati, a inizio febbraio Carige ha assegnato al consiglio di amministrazione della controllata presieduto da Gabriele Delmonte la delega per aumentarne il capitale da 500mila euro a 19,5 milioni entro il marzo 2019.
Attese 100 mln di entrate e riduzione sofferenze
L’iniezione di mezzi freschi dalla capogruppo avverrà in più tranche seguendo dunque l’avanzamento delle operazioni della Reoco che dovranno portare un doppio contributo al percorso di risanamento del gruppo ligure: da una parte, intervenendo su iniziative finanziate da Carige e diventate poi crediti problematici, la Reoco dovrebbe consentire una riduzione di queste esposizioni in capo alla banca; dall’altra, il recupero dei progetti e la successiva vendita dei cespiti dovrebbe far rientrare liquidità. Sul primo fronte, in base a quanto riportato nel prospetto informativo del recente aumento di capitale, Carige stima di poter cancellare entro il 2020, e in prevalenza nel 2018, sofferenze e inadempienze lorde per complessivi 650 milioni di euro grazie all’attività della Reoco; sul secondo, la previsione è di 100 milioni di euro in entrata nel triennio grazie alla gestione e alla cessione di questi immobili. Un secondo ambito in cui la controllata, guidata dall’amministratore delegato Francesco Mandelli e dal consigliere delegato Carlo Minuto, dovrà intervenire è quello delle filiali che Carige intende chiudere e che saranno vendute: il piano industriale al 2020 presentato a fine estate prevede la riduzione della rete commerciale a 455 sportelli gia’ nel 2018 dai 529 del 30 settembre scorso.
Autore: Andrea Fontana
Fonte:
Il Sole 24 Ore
carige – crediti immobiliari – sofferenze