Grazie ad un sistema di garanzie più flessibile ed a tempi di recupero dei crediti più veloci le imprese italiane potranno allungare la durata dei finanziamenti e liberare risorse per la crescita. E’ quanto prevede l’ “Accordo per il credito e la valorizzazione delle nuove figure di garanzia” firmato qualche giorno fa dall’Associazione Bancaria Italiana e Confindustria.
Una tappa importante nel percorso di modernizzazione delle relazioni tra banche e imprese volto ad assicurare un miglior accesso al credito per rafforzare la ripresa economica nel Paese. L’Accordo promuove l’utilizzo del Patto Marciano per i contratti di finanziamento stipulati tra istituti finanziari e imprese e del Pegno Mobiliare non possessorio a garanzia dei finanziamenti bancari, introdotti con il decreto legge 59 del 4 maggio 2016. Il Patto Marciano è un contratto di cessione, stipulato su base volontaria tra le parti, che consente alla banca di escutere il bene posto a garanzia del finanziamento in caso di inadempienza protratta per sei mesi, senza passare per il giudice. L’istituto del Pegno non possessorio prevede invece che il debitore che dà in pegno un bene mobile destinato all’esercizio dell’impresa possa continuare ad utilizzarlo nel processo produttivo, mentre nell’ordinamento precedente perdeva l’uso del bene gravato da pegno.
L’obiettivo dell’Accordo ABI-Confindustria, assieme alle misure introdotte dal DL n. 83/2015 per efficientare le procedure esecutive e concorsuali, è quello di promuovere le nuove misure di recupero crediti introdotte dal Governo ormai due anni fa e sinora mai applicate dalle banche. L’Accordo contiene alcune previsioni che rafforzano la piena operatività dell’art. 48-bis del TUB, che ha introdotto nel nostro ordinamento la possibilità che il contratto di finanziamento tra banca e impresa possa essere garantito dal trasferimento in favore del creditore, in caso di inadempimento del debitore, della proprietà di un immobile (non abitazione principale) posto a garanzia dello stesso. L’accordo prevede la possibilità di inserire apposite clausole contrattuali volte a rafforzare il valore della garanzia e nello stesso tempo a tutelare maggiormente l’impresa debitrice, anche in termini di più favorevoli condizioni applicabili al contratto creditizio, in particolare sotto forma di maggiore durata e ammontare dei finanziamenti e di riduzione del loro costo.
ABI e Confindustria si sono anche impegnate a promuovere le nuove linee guida per la valutazione degli immobili residenziali, e le migliori pratiche di mercato che salvaguardino l’equilibrio tra le parti e massimizzino l’utilità della nuova garanzia.
Grazie ad un sistema di garanzie più flessibile ed a tempi di recupero dei crediti più veloci le imprese italiane potranno allungare la durata dei finanziamenti e liberare risorse per la crescita. E’ quanto prevede l’ “Accordo per il credito e la valorizzazione delle nuove figure di garanzia” firmato qualche giorno fa dall’Associazione Bancaria Italiana e Confindustria.
Una tappa importante nel percorso di modernizzazione delle relazioni tra banche e imprese volto ad assicurare un miglior accesso al credito per rafforzare la ripresa economica nel Paese. L’Accordo promuove l’utilizzo del Patto Marciano per i contratti di finanziamento stipulati tra istituti finanziari e imprese e del Pegno Mobiliare non possessorio a garanzia dei finanziamenti bancari, introdotti con il decreto legge 59 del 4 maggio 2016. Il Patto Marciano è un contratto di cessione, stipulato su base volontaria tra le parti, che consente alla banca di escutere il bene posto a garanzia del finanziamento in caso di inadempienza protratta per sei mesi, senza passare per il giudice. L’istituto del Pegno non possessorio prevede invece che il debitore che dà in pegno un bene mobile destinato all’esercizio dell’impresa possa continuare ad utilizzarlo nel processo produttivo, mentre nell’ordinamento precedente perdeva l’uso del bene gravato da pegno.
L’obiettivo dell’Accordo ABI-Confindustria, assieme alle misure introdotte dal DL n. 83/2015 per efficientare le procedure esecutive e concorsuali, è quello di promuovere le nuove misure di recupero crediti introdotte dal Governo ormai due anni fa e sinora mai applicate dalle banche. L’Accordo contiene alcune previsioni che rafforzano la piena operatività dell’art. 48-bis del TUB, che ha introdotto nel nostro ordinamento la possibilità che il contratto di finanziamento tra banca e impresa possa essere garantito dal trasferimento in favore del creditore, in caso di inadempimento del debitore, della proprietà di un immobile (non abitazione principale) posto a garanzia dello stesso. L’accordo prevede la possibilità di inserire apposite clausole contrattuali volte a rafforzare il valore della garanzia e nello stesso tempo a tutelare maggiormente l’impresa debitrice, anche in termini di più favorevoli condizioni applicabili al contratto creditizio, in particolare sotto forma di maggiore durata e ammontare dei finanziamenti e di riduzione del loro costo.
ABI e Confindustria si sono anche impegnate a promuovere le nuove linee guida per la valutazione degli immobili residenziali, e le migliori pratiche di mercato che salvaguardino l’equilibrio tra le parti e massimizzino l’utilità della nuova garanzia.