Mancano meno di due settimane dalla presentazione del nuovo piano industriale 2018-2021, prevista il 6 febbraio e Intesa Sanpaolo accelera sulla cessione dei Npl e della piattaforma servicing legata sempre ai credit deteriorati. Il capitolo Npl sarà, come confermato dallo stesso Carlo Messina, uno dei driver del nuovo piano industriale con il gruppo voglioso di primeggiare in Europa come profilo di rischio. Ma le severe richieste dei vari regolatori costringeranno Intesa, una delle principali Banche sistemiche europee, a mettere in conto una complessa serie di azioni per i prossimi anni. L’ambizione di primeggiare passa, dunque, per una riduzione dello stock di crediti deteriorati. Un’immediata riduzione degli Npl avverrà attraverso la vendita già ipotizzata dai rumors di mercato del 51% di Capital Light Bank, il servicer interno che Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa San Poalo, aveva fortemente voluto per gestire all’interno il recupero dei crediti in sofferenza. Da questa Cessione che si ipotizza sarà a Intrum Justitia Intesa dovrebbe ricavare tra i 500 e gli 800 milioni. Intrum Justitia, guidata in Italia da Antonella Pagano, dovrebbe a breve fare il punto sulle necessità di cassa necessarie per mettere a punto la transazione. Il gruppo svedese, che è appena uscito da una fusione avrebbe, secondo i rumors, affidato un mandato a Goldman Sachs proprio per valutare la struttura del capitale e le fonti utilizzabili per le necessità di cassa.
Chi è Lindorff/Intrum Justitia?
E’ uno dei più grandi operatori al mondo specializzati nell’acquisto e gestione dei crediti. Ha recentemente acquisito da PwC TLS il Dipartimento MCC (Mass Credit Collection), che da fine 2011 svolge servizi legali e para–legali di recupero crediti massivi. L’acquisizione del Dipartimento MCC e l’accordo con PwC sono solo gli ultimi step di un rafforzamento di Lindorff/Intrum Justitia in Italia. Nell’Aprile 2016 il gruppo Lindorff, già presente in Italia nella gestione di portafogli di crediti in sofferenza, ha acquisito l’intero capitale sociale di Cross Factor, società attiva in Italia sin dal 1993 nell’ambito dell’acquisto e della gestione dei crediti problematici. Nell’aprile 2017 è stata acquisita da Italfondiario, Gextra società di credit collection basata a Bologna mentre dal giugno 2017 è operativa anche in Italia la fusione fra Lindorff e Intrum Justitia. A dicembre 2017, infine, Lindorff Intrum Justitia ha acquisito da Lone Star CAF, il terzo servicer di NPL in Italia.
Tutti d’accordo?
No, in realtà negli ultimi giorni c’è da registrare l’altolà dei sindacati e in particolare della Uilca all’operazione. La sigla sindacale in un comunicato stampa, molto duro, ha fatto sapere che si opporrà con fermezza alla cessione da parte di Intesa del recupero crediti e della gestione delle sofferenze a società esterne che non applicano il contratto nazionale del credito come appunto la svedese Intrum Justitia. “Sia chiaro fin da subito che non firmeremo mai accordi in tal senso – ha avvertito il segretario generale Massimo Masi nella nota -. Troviamo che sia un errore madornale, sia sotto il profilo economico che morale, anche solo immaginare di far gestire all’esterno, ad aziende sconosciute, oltre 300 miliardi di Npl del nostro paese che altro non sono che il cuore pulsante dell’economia italiana, comprendendo infatti infrastrutture basilari come immobili, fabbriche ecc. Non possiamo lasciare in mano a sconosciuti le sorti economiche dell’Italia, anche se le forti pressioni della Bce vanno in quella direzione”.
Messina ha detto, dalla sua, che la riduzione degli Npl è “una chiara priorità e in Italia lo stiamo facendo”, ma “il problema è assolutamente sotto controllo e nei prossimi due anni il sistema bancario italiano sarà in una posizione simile a quella di altri Paesi”. In ogni caso, ha concluso, un rischio sistemico ora “è completamente fuori discussione in Italia”.
Con buona probabilità se Intesa Sanpaolo cederà la piattaforma quasi sicuramente altri seguiranno le sue orme, Credit Village, molto attento a tali tematiche, affronterà nel prossimo convegno del 13 aprile a Palazzo Mezzanotte nell’ Npl Investing & Collection Summit proprio il tema delle operazioni di Carve Out (cessione delle piattaforme).
Mancano meno di due settimane dalla presentazione del nuovo piano industriale 2018-2021, prevista il 6 febbraio e Intesa Sanpaolo accelera sulla cessione dei Npl e della piattaforma servicing legata sempre ai credit deteriorati. Il capitolo Npl sarà, come confermato dallo stesso Carlo Messina, uno dei driver del nuovo piano industriale con il gruppo voglioso di primeggiare in Europa come profilo di rischio. Ma le severe richieste dei vari regolatori costringeranno Intesa, una delle principali Banche sistemiche europee, a mettere in conto una complessa serie di azioni per i prossimi anni. L’ambizione di primeggiare passa, dunque, per una riduzione dello stock di crediti deteriorati. Un’immediata riduzione degli Npl avverrà attraverso la vendita già ipotizzata dai rumors di mercato del 51% di Capital Light Bank, il servicer interno che Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa San Poalo, aveva fortemente voluto per gestire all’interno il recupero dei crediti in sofferenza. Da questa Cessione che si ipotizza sarà a Intrum Justitia Intesa dovrebbe ricavare tra i 500 e gli 800 milioni. Intrum Justitia, guidata in Italia da Antonella Pagano, dovrebbe a breve fare il punto sulle necessità di cassa necessarie per mettere a punto la transazione. Il gruppo svedese, che è appena uscito da una fusione avrebbe, secondo i rumors, affidato un mandato a Goldman Sachs proprio per valutare la struttura del capitale e le fonti utilizzabili per le necessità di cassa.
Chi è Lindorff/Intrum Justitia?
E’ uno dei più grandi operatori al mondo specializzati nell’acquisto e gestione dei crediti. Ha recentemente acquisito da PwC TLS il Dipartimento MCC (Mass Credit Collection), che da fine 2011 svolge servizi legali e para–legali di recupero crediti massivi. L’acquisizione del Dipartimento MCC e l’accordo con PwC sono solo gli ultimi step di un rafforzamento di Lindorff/Intrum Justitia in Italia. Nell’Aprile 2016 il gruppo Lindorff, già presente in Italia nella gestione di portafogli di crediti in sofferenza, ha acquisito l’intero capitale sociale di Cross Factor, società attiva in Italia sin dal 1993 nell’ambito dell’acquisto e della gestione dei crediti problematici. Nell’aprile 2017 è stata acquisita da Italfondiario, Gextra società di credit collection basata a Bologna mentre dal giugno 2017 è operativa anche in Italia la fusione fra Lindorff e Intrum Justitia. A dicembre 2017, infine, Lindorff Intrum Justitia ha acquisito da Lone Star CAF, il terzo servicer di NPL in Italia.
Tutti d’accordo?
No, in realtà negli ultimi giorni c’è da registrare l’altolà dei sindacati e in particolare della Uilca all’operazione. La sigla sindacale in un comunicato stampa, molto duro, ha fatto sapere che si opporrà con fermezza alla cessione da parte di Intesa del recupero crediti e della gestione delle sofferenze a società esterne che non applicano il contratto nazionale del credito come appunto la svedese Intrum Justitia. “Sia chiaro fin da subito che non firmeremo mai accordi in tal senso – ha avvertito il segretario generale Massimo Masi nella nota -. Troviamo che sia un errore madornale, sia sotto il profilo economico che morale, anche solo immaginare di far gestire all’esterno, ad aziende sconosciute, oltre 300 miliardi di Npl del nostro paese che altro non sono che il cuore pulsante dell’economia italiana, comprendendo infatti infrastrutture basilari come immobili, fabbriche ecc. Non possiamo lasciare in mano a sconosciuti le sorti economiche dell’Italia, anche se le forti pressioni della Bce vanno in quella direzione”.
Messina ha detto, dalla sua, che la riduzione degli Npl è “una chiara priorità e in Italia lo stiamo facendo”, ma “il problema è assolutamente sotto controllo e nei prossimi due anni il sistema bancario italiano sarà in una posizione simile a quella di altri Paesi”. In ogni caso, ha concluso, un rischio sistemico ora “è completamente fuori discussione in Italia”.
Con buona probabilità se Intesa Sanpaolo cederà la piattaforma quasi sicuramente altri seguiranno le sue orme, Credit Village, molto attento a tali tematiche, affronterà nel prossimo convegno del 13 aprile a Palazzo Mezzanotte nell’ Npl Investing & Collection Summit proprio il tema delle operazioni di Carve Out (cessione delle piattaforme).