Mancano pochi giorni al Natale e per far fronte ai regali ed ai cenoni o alle vacanze il 24% degli italiani si è detto proto ad indebitarsi. Nello specifico la ricerca condotta dai portali online facile.it e prestiti.it su un campione di circa mille utenti, mostra risultati statisticamente interessanti e variegati, che mettono in luce la vena consumistica che si cela dietro il simbolo del Natale. Un italiano su quattro, dicono gli esperti partendo dalle risposte degli intervistati, è disposto a fare debiti, facendo ricorso ad una finanziaria per poter sostenere le spese natalizie.
Nello specifico chi ricorrerà ad un prestito lo farà per:
- il 43,7% per pagare la settimana bianca o una vacanza natalizia,
- il 40,6% per comprare i regali di Natale a parenti e amici.
- 15,6% per sostenere i costi del cenone o della festa di Capodanno.
I regali che maggiormente verranno acquistati attraverso l’utilizzo del prestito sono:
- 33% un elettrodomestico,
- il 26,7% arredamento
- il 20% giocattoli e i beni tecnologici, tra cui smartphone, tablet e pc, indicati nel 13,3% dei casi.
Per quanto si è disposti ad indebitarsi e per quali cifre?
Va detto che il dato rileva solamente l’intenzione di chiedere una mini-somma a rate, tra mille e duemila euro a testa, da restituire un po’ alla volta in uno o due anni. Piccole rate insomma, importi bassi che un interrogato su tre si dice disposto a restituire in meno di un anno. «Dicembre è un momento in cui si sommano diverse spese, tutte insieme – dice Andrea Polo, direttore comunicazione di Facile.it -. Qualcuno prova a dilazionare in questo modo i pagamenti e i tanti desideri di shopping, e mette da parte le rinunce».
Analizzando le risposte degli intervistati:
- il 53,1% di chi farà ricorso a un prestito ha dichiarato di voler chiedere una somma superiore ai 2.000 euro,
- il 15,6% una cifra compresa tra il 1.000 e i 2.000 euro mentre
- il 31,3% è orientato su un importo inferiore ai 1.000 euro.
Per quanto riguarda la durata del finanziamento:
- il 53% ha dichiarato di volerlo restituire in meno di 12 mesi,
- il 19% entro i 24 mesi
- mentre il (28%) opterà per un piano rateale superiore ai due anni.
Per quanto concerne le differenze di genere le donne sono più orientate a ricorrere ad un finanziamento per regali di Natale e settimana bianca, e si orientano o verso i prestiti più contenuti (sotto i 1.000 euro), o verso quelli più elevati (superiori ai 2.000 euro); mentre gli uomini sono più avvezzi ad indebitarsi per spese del cenone o della festa di Capodanno, e la loro richiesta è superiore ai 1.000 euro. Dati interessanti emergono analizzando l’età di coloro che hanno dichiarato di voler ricorrere a un prestito personale; la fascia di popolazione più importante è quella compresa tra i 36 e i 45 anni (47%), seguono coloro che hanno fra i 26 e i 35 anni e quelli tra i 46 e i 60 anni (entrambi con il 18,75%).
Chi non lo richiede e rinuncia perché lo fa?
Se si guarda a coloro che non intendono richiedere un prestito personale:
- il 49% ha dichiarato di ritenere i regali di Natale un motivo futile per ricorrere ad una finanziaria,
- il 35% non ne ha bisogno
- mentre il 16% non vuole aggiungere un nuovo finanziamento sul bilancio familiare.
Se Indebitarsi per le feste di Natale da un lato può apparire come un segnale della ritrovata fiducia e della maggior voglia di consumi delle famiglie italiane, resta il fatto che il nostro Paese rimane ancora diffidente verso i prestiti a rate. A parte auto e mutui, le richieste di finanziamenti per i consumi di tutti i giorni sono ancora indietro rispetto a quel che avviene in altri Paesi.
Mancano pochi giorni al Natale e per far fronte ai regali ed ai cenoni o alle vacanze il 24% degli italiani si è detto proto ad indebitarsi. Nello specifico la ricerca condotta dai portali online facile.it e prestiti.it su un campione di circa mille utenti, mostra risultati statisticamente interessanti e variegati, che mettono in luce la vena consumistica che si cela dietro il simbolo del Natale. Un italiano su quattro, dicono gli esperti partendo dalle risposte degli intervistati, è disposto a fare debiti, facendo ricorso ad una finanziaria per poter sostenere le spese natalizie.
Nello specifico chi ricorrerà ad un prestito lo farà per:
I regali che maggiormente verranno acquistati attraverso l’utilizzo del prestito sono:
Per quanto si è disposti ad indebitarsi e per quali cifre?
Va detto che il dato rileva solamente l’intenzione di chiedere una mini-somma a rate, tra mille e duemila euro a testa, da restituire un po’ alla volta in uno o due anni. Piccole rate insomma, importi bassi che un interrogato su tre si dice disposto a restituire in meno di un anno. «Dicembre è un momento in cui si sommano diverse spese, tutte insieme – dice Andrea Polo, direttore comunicazione di Facile.it -. Qualcuno prova a dilazionare in questo modo i pagamenti e i tanti desideri di shopping, e mette da parte le rinunce».
Analizzando le risposte degli intervistati:
Per quanto riguarda la durata del finanziamento:
Per quanto concerne le differenze di genere le donne sono più orientate a ricorrere ad un finanziamento per regali di Natale e settimana bianca, e si orientano o verso i prestiti più contenuti (sotto i 1.000 euro), o verso quelli più elevati (superiori ai 2.000 euro); mentre gli uomini sono più avvezzi ad indebitarsi per spese del cenone o della festa di Capodanno, e la loro richiesta è superiore ai 1.000 euro. Dati interessanti emergono analizzando l’età di coloro che hanno dichiarato di voler ricorrere a un prestito personale; la fascia di popolazione più importante è quella compresa tra i 36 e i 45 anni (47%), seguono coloro che hanno fra i 26 e i 35 anni e quelli tra i 46 e i 60 anni (entrambi con il 18,75%).
Chi non lo richiede e rinuncia perché lo fa?
Se si guarda a coloro che non intendono richiedere un prestito personale:
Se Indebitarsi per le feste di Natale da un lato può apparire come un segnale della ritrovata fiducia e della maggior voglia di consumi delle famiglie italiane, resta il fatto che il nostro Paese rimane ancora diffidente verso i prestiti a rate. A parte auto e mutui, le richieste di finanziamenti per i consumi di tutti i giorni sono ancora indietro rispetto a quel che avviene in altri Paesi.