Scelti per voi

Cartolarizzazioni di Npl leasing, rispunta emendamento alla Camera. Libererebbe risorse per 6,3 mld

Rispunta un emendamento in tema di Npl e cartolarizzazioni nel testo della legge di bilancio 2018 che andrà all’esame dell’aula della Camera nei prossimi giorni. 

Dopo che tutto il pacchetto dedicato alle nuove modifiche della legge 130 sulle cartolarizzazioni era stato stralciato in blocco dal testo approvato dal Senato, gli addetti ai lavori speravano di riuscire a far riproporre in sede di nuova lettura alla Camera uno o più emendamenti che riassumessero i temi principali di possibile miglioramento della normativa. E un emendamento in questo senso è stato effettivamente non solo presentato, ma anche segnalato dal PD e quindi automaticamente dichiarato ammissibile dalla Commissione Bilancio, per cui andrà sicuramente in aula per il voto.

L’emendamento in questione, il numero 110.17 presentato dall’onorevole Paolo Petrini (PD), vicepresidente della Commissione Finanze della Camera, si riferisce però soltanto alle ultime modifiche introdotte dalla manovrina di giugno alla legge 130 sulle cartolarizzazioni in tema di leasing. Si tratta di affinamenti certamente interessanti, se fossero approvati, ma non così deflagranti quanto il mercato si sarebbe aspettato, visto anche che lo stesso Alessandro Rivera, responsabile Policy e Regulation del Ministero dell’Economia e delle Finanze, oltre che presidente di Sga, lo scorso novembre aveva detto che il governo avrebbe messo mano alla 130 prima della fine della legislatura.

In particolare, l’obiettivo dell’emendamento, che secondo quanto risulta a MF Milano Finanza è stato studiato con il supporto di Assilea, che peraltro dedicherà al tema dei deteriorati di settore un lungo articolo a firma di EY nella lettera di fine anno agli associati, è quello ammettere il consolidamento della società veicolo d’appoggio non solo nel bilancio di una banca, ma anche in quello di un intermediario finanziario autorizzato all’esercizio dell’attività di leasing.

La normativa attuale, infatti, non prevede che il veicolo di cartolarizzazione (spv) possa comprare beni immobili e contratti direttamente, tuttavia prevede che possa essere costituita una società veicolo d’appoggio, nella forma di società di capitali, avente come oggetto sociale esclusivo il compito di acquisire, gestire e valorizzare, nell’interesse esclusivo dell’operazione di cartolarizzazione, quei beni e quei contratti. Quel veicolo di appoggio però, a oggi può soltanto essere consolidato all’interno del bilancio di una banca. Se l’spv potesse fare tutto quanto, senza dover costituire un altro veicolo, ci sarebbe un risparmio di tempi e di costi. In alternativa, propone dunque l’emendamento, per semplificare le cose, sarebbe comodo che la società di appoggio potesse essere costitituta non solo da una banca, ma anche da un intermediario.

Tra i problemi dell’attuale normativa, c’è poi il fatto che non è possibile trasferire gli immobili viziati da irregolarità urbanistiche e catastali, il che accade per la gran parte degli immobili associati a contratti di leasing con crediti in sofferenza, dove nella maggioranza dei casi i vizi sono stati causati dai conduttori degli immobili, senza alcuna colpa delle società di leasing. Se non viene prevista un’eccezione relativa alle cartolarizzazioni di Npl di leasing, le cessioni degli immobili verrebbero configurate come nulle e i notai si rifiuterebbero di procedere. Se quindi non viene prevista una deroga ai casi di nullità previsti dal codice civile e dalle legislazioni speciali, le modifiche introdotte dalla manovrina di giugno rischiano di non far decollare le cartolarizzazione dei portafogli di leasing immobiliari, perché chi compra questi portafogli chiede ai cedenti delle indennità che vadano a coprire questi rischi potenziali e quindi, in sostanza, si riduce il prezzo di cessione. Per questo motivo l’emendamento propone di prevedere il mero slittamento temporale dei vari adempimenti di regolarizzazione degli immobili relativi a contratti di leasing, facendoli ricadere sul cessionario così come peraltro già previsto dal cosiddetto “decreto banche”.

La relazione illustrativa dell’emendamento riferisce che il portafoglio leasing deteriorato al 30 giugno 2017 risultava di poco inferiore ai 24 miliardi di euro e che la cartolarizzazione di questi leasing in default porterebbe a un risparmio del 30% sull’RWA (Risk Weighted Assets, cioé sulle attivita? ponderate per il rischio secondo i coefficienti di ponderazione previsti dalla normativa europea sui requisiti patrimoniali minimi della banche a fronte del rischio di credito) calcolato su tale portafoglio deteriorato. Il totale delle risorse liberate attraverso la cartolarizzazione dei default leasing supererebbe i 6,3 miliardi di euro, cifra pari a circa il 7% dell’intero portafoglio leasing rilevato al 30 giugno 2017. I crediti deteriorati del leasing erano 25,6 miliardi di euro lordi a fine 2016 su un totale di 93 miliardi di erogato, aveva calcolato Katia Mariotti, partner non performing exposures & non core asset mediterranean leader di EY in occasione del suo intervento al convegno annuale di Assilea. Di questi, 19,5 miliardi (il 76%) erano contratti di leasing immobiliare, di cui 12,7 miliardi (il 65%) erano sofferenze. A fine settembre 2017 EY ha calcolato che si è registrata una lieve riduzione delle esposizioni deteriorate complessive da leasing (-1,0% in termini lordi e -0,9% al netto delle rettifiche), con il NPE ratio lordo che si è attestato al 26% (dal 27,5% dal settembre 2016) e quello netto al 17% (dal 19,1%). Restringendo l’analisi alle sole sofferenze, l’Npl ratio era invece del 17%, con oltre l’80% del totale delle sofferenze che fa riferimento al comparto immobiliare per un valore di 12,5 miliardi di euro, pari al 14% del totale dell’esposizione lorda in leasing.


Fonte:

Bebeez

legge di bilanciocartolarizzazioniassilea

Credit Village è oggi il punto di incontro e riferimento - attraverso le sue tre aree, web, editoria, eventi - di professionisti, manager, imprenditori e operatori della gestione del credito. Nasce nel 2002 con l’intento di diffondere anche in Italia, così come avveniva nel mondo anglosassone, la cultura del Credit e Collection Management.