C’è unagenda corta e unagenda lunga nel secondo mandato del governatore della Banca dItalia. La prima si sovrappone, almeno in parte, con il calendario dei lavori della Commissione dinchiesta sulle crisi bancarie e lapprossimarsi delle elezioni politiche. La seconda riguarda invece gli impegni europei, che vanno dalle decisioni di politica monetaria da affrontare nel corso del prossimo anno, insieme con la riduzione annunciata del ritmo di acquisto dei titoli pubblici da parte dellEurosistema, e arrivano al confronto tecnico-politico in pieno sviluppo sulla revisione delle regole sulle ristrutturazioni e risoluzioni bancarie (Brrd) e i regolamenti sui requisiti di capitale da adottare.
Ma prima ancora cè il confronto sugli Npl introdotto in forma consultiva dalla Bce con il famoso addendum sulle nuove sofferenze per le quali sono richiesti accantonamenti, di 2 anni per gli asset unsecured e di 7 per quelli secured. Un fronte, questultimo, punteggiato tra laltro da scadenze che coinvolgono il board Bce, con la fine del mandato del vicepresidente Vitor Constancio in maggio, della presidente del Consiglio di Vigilanza del Meccanismo di Vigilanza Unico, Danièle Nouy, a fine 2018 e dello stesso Mario Draghi a fine ottobre 2019.
Partiamo dalla parte più complicata: linchiesta sulle banche e la campagna elettorale. La Commissione per il momento non ha fissato il giorno di convocazione di Ignazio Visco, mentre ha quasi completato la nomina del nucleo di consulenti che assisteranno i 40 parlamentari nella consultazione della documentazione presentata da Bankitalia (oltre 4.200 dossier) e Consob. La data verrà decisa dopo aver sentito il capo della Vigilanza, Carmelo Barbagallo, il 2 novembre, stesso giorno in cui verrà sentito il Dg Consob, Angelo Apponi; si ipotizza comunque entro novembre.
Il governatore parlerà in pubblico due giorni prima, martedì 31 ottobre, in occasione della Giornata del risparmio. E lo stesso giorno, nel pomeriggio, la Commissione dinchiesta sentirà le associazioni dei risparmiatori colpiti dalla crisi di Veneto Banca e Pop. Vicenza. Per capire la delicatezza di questi passaggi ormai imminenti per Visco basta ricordare come il leader del primo partito di governo sui giornali continui a sottolineare che l80% del Parlamento è schierato contro di lui per la presunta mancata vigilanza; per non dire delle bordate lanciate da M5S, Lega e diversi esponenti del centrodestra.
Il fronte europeo promette momenti di confronto sicuramente più fair ma non meno difficili. Ieri al termine della conferenza stampa francofortese Victor Costancio ha spiegato che le disposizioni della Vigilanza Bce contenute nelladdendum in consultazione fino all8 dicembre sugli Npl riguardano solo prestiti futuri mentre per lo stock nulla è stato deciso. È una buona notizia ma bisogna vedere come andrà a finire. Sul tema la posizione della Banca dItalia è stata già anticipata da Visco allassemblea Abi di luglio e verrà ribadita: servirebbe gradualità nel definire il calendar provisioning poiché sono rilevanti le differenze tra le procedure concorsuali dei diversi paesi europei e i tempi di recupero dei crediti. Su questo fronte il tandem con il governo sarà importante, così come conterà il processo in corso di alleggerimento del fardello di Npl che le banche italiane hanno ereditato dalla crisi. Gli ultimi dati sono incoraggianti: il peso del vecchio stock dei crediti deteriorati sul totale dei prestiti è sceso al 8,2% nel secondo trimestre, al netto delle rettifiche di valore; era al 9,2% nel primo trimestre. Secondo Abi entro fine anno saranno ceduti dalle banche nazionali crediti deteriorati per circa 89 miliardi.
Sulle regole per gli Npl come sul temperamento del resto della regulation nella prospettiva del completamento dellUnione bancaria Visco, nel suo secondo mandato, collaborerà strettamente con il governo che verrà. Le diplomazie finanziarie non ammettono vuoti dopo le elezioni, quale che ne sia il risultato.
Autore: Davide Colombo
Fonte:
il sole 24 ore
sofferenze bancarie – ignazio visco – consob – bce – bankitalia – npl
C’è unagenda corta e unagenda lunga nel secondo mandato del governatore della Banca dItalia. La prima si sovrappone, almeno in parte, con il calendario dei lavori della Commissione dinchiesta sulle crisi bancarie e lapprossimarsi delle elezioni politiche. La seconda riguarda invece gli impegni europei, che vanno dalle decisioni di politica monetaria da affrontare nel corso del prossimo anno, insieme con la riduzione annunciata del ritmo di acquisto dei titoli pubblici da parte dellEurosistema, e arrivano al confronto tecnico-politico in pieno sviluppo sulla revisione delle regole sulle ristrutturazioni e risoluzioni bancarie (Brrd) e i regolamenti sui requisiti di capitale da adottare.
Ma prima ancora cè il confronto sugli Npl introdotto in forma consultiva dalla Bce con il famoso addendum sulle nuove sofferenze per le quali sono richiesti accantonamenti, di 2 anni per gli asset unsecured e di 7 per quelli secured. Un fronte, questultimo, punteggiato tra laltro da scadenze che coinvolgono il board Bce, con la fine del mandato del vicepresidente Vitor Constancio in maggio, della presidente del Consiglio di Vigilanza del Meccanismo di Vigilanza Unico, Danièle Nouy, a fine 2018 e dello stesso Mario Draghi a fine ottobre 2019.
Partiamo dalla parte più complicata: linchiesta sulle banche e la campagna elettorale. La Commissione per il momento non ha fissato il giorno di convocazione di Ignazio Visco, mentre ha quasi completato la nomina del nucleo di consulenti che assisteranno i 40 parlamentari nella consultazione della documentazione presentata da Bankitalia (oltre 4.200 dossier) e Consob. La data verrà decisa dopo aver sentito il capo della Vigilanza, Carmelo Barbagallo, il 2 novembre, stesso giorno in cui verrà sentito il Dg Consob, Angelo Apponi; si ipotizza comunque entro novembre.
Il governatore parlerà in pubblico due giorni prima, martedì 31 ottobre, in occasione della Giornata del risparmio. E lo stesso giorno, nel pomeriggio, la Commissione dinchiesta sentirà le associazioni dei risparmiatori colpiti dalla crisi di Veneto Banca e Pop. Vicenza. Per capire la delicatezza di questi passaggi ormai imminenti per Visco basta ricordare come il leader del primo partito di governo sui giornali continui a sottolineare che l80% del Parlamento è schierato contro di lui per la presunta mancata vigilanza; per non dire delle bordate lanciate da M5S, Lega e diversi esponenti del centrodestra.
Il fronte europeo promette momenti di confronto sicuramente più fair ma non meno difficili. Ieri al termine della conferenza stampa francofortese Victor Costancio ha spiegato che le disposizioni della Vigilanza Bce contenute nelladdendum in consultazione fino all8 dicembre sugli Npl riguardano solo prestiti futuri mentre per lo stock nulla è stato deciso. È una buona notizia ma bisogna vedere come andrà a finire. Sul tema la posizione della Banca dItalia è stata già anticipata da Visco allassemblea Abi di luglio e verrà ribadita: servirebbe gradualità nel definire il calendar provisioning poiché sono rilevanti le differenze tra le procedure concorsuali dei diversi paesi europei e i tempi di recupero dei crediti. Su questo fronte il tandem con il governo sarà importante, così come conterà il processo in corso di alleggerimento del fardello di Npl che le banche italiane hanno ereditato dalla crisi. Gli ultimi dati sono incoraggianti: il peso del vecchio stock dei crediti deteriorati sul totale dei prestiti è sceso al 8,2% nel secondo trimestre, al netto delle rettifiche di valore; era al 9,2% nel primo trimestre. Secondo Abi entro fine anno saranno ceduti dalle banche nazionali crediti deteriorati per circa 89 miliardi.
Sulle regole per gli Npl come sul temperamento del resto della regulation nella prospettiva del completamento dellUnione bancaria Visco, nel suo secondo mandato, collaborerà strettamente con il governo che verrà. Le diplomazie finanziarie non ammettono vuoti dopo le elezioni, quale che ne sia il risultato.
Autore: Davide Colombo
Fonte:
il sole 24 ore
sofferenze bancarie – ignazio visco – consob – bce – bankitalia – npl