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Carige, piano al cda In arrivo consigliere indicato da Volpi

Carige continua a tenere in Borsa mentre si avvicina il momento della votazione, da parte del cda, del piano industriale messo a punto dall’ad Paolo Fiorentino. Ieri il titolo della banca genovese ha segnato +0,04%, stabilizzandosi a 0,24 euro. E per domani è prevista la riunione del consiglio che dovrebbe approvare il progetto di risanamento della banca.
Non solo. A quanto risulta, il board di Carige dovrebbe procedere alla cooptazione di un nuovo consigliere, in sostituzione di Guido Bastianini, ex ad della banca, sfiduciato a giugno dal cda su richiesta dell’azionista di riferimento (col 17,58%), Malacalza Investimenti (che pure lo aveva a suo tempo voluto al vertice). Bastianini, pur senza deleghe, era rimasto nel consiglio fino a venerdì scorso, quando ha rassegnato le dimissioni. Quando il manager era stato sfiduciato, peraltro, alcuni consiglieri di Carige avevano dato le dimissioni dal cda. Fra questi, due che facevano capo a un altro azionista della banca: l’imprenditore Gabriele Volpi (6%, attraverso il fondo Compania Financiera Lonestar). Si tratta di Claudio Calabi e Alberto Mocchi, indicati a suo tempo nel cda, insieme a Sara Armella (rimasta in consiglio), nella lista formata dal patto Volpi- Aldo Spinelli. Il fatto che Bastianini fosse rimasto in cda aveva permesso a Volpi di rimpiazzare, con Maria Luisa Pasotti , solo uno dei dimissionari. Nei giorni scorsi la Compania Financiera Lonestar ha inviato a Carige una comunicazione chiedendo «una integrazione dell’odg» dell’assemblea degli azionisti (convocata il 28 settembre per votare un aumento di capitale da 560 milioni) «con l’inserimento di un nuovo punto “revoca amministratori” al fine di interrompere il ruolo » del consigliere Bastianini. Le sue dimissioni hanno però risolto la questione. E il cda, con la cooptazione di un consigliere indicato da Volpi potrà evitare di portare in assemblea la questione.
Nel corso dell’assemblea dovrà, invece, essere discussa la richiesta dei Malacalza, che vogliono una modifica della delibera sull’aumento votata dal cda il 31 agosto. I Malacalza propongono di procedere solo con un aumento di capitale scindibile con diritto d’opzione, eliminando dal testo l’eventualità, prevista dal board, che il cda , «in subordine», possa procedere anche a un aumento «in via inscindibile e/o con esclusione o limitazione del diritto di opzione».


Autore: Raoul de Forcade
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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