Più di un italiano su tre paga a rate ed a rilevarlo sono i dati più che attendibili a livello statistico elaborati dal Crif corrispondenti al primo trimestre 2017. La rilevazione precisa come sia uno stile di vita consolidato per il 35,4% del totale della popolazione maggiorenne, ed inoltre. Il trend, dicono i dati, risulta in continua crescita, con un +4,1% rispetto allo stesso periodo del 2016. Un italiano su tre risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo e a livello pro-capite mensilmente rimborsa 356 euro. Nello specifico il report è stato effettuato da Mister Credit , ossia larea Di Crif che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori, facendo riferimento allanalisi dei dati disponibili in Eurisc. Che identifica il sistema di informazioni creditizie gestito da Crif che raccoglie i dati relativi a ben oltre 81 milioni di posizioni creditizie.
Lo studio effettuato sullutilizzo del credito da parte degli italiani dimostra inoltre come mediamente i soggetti attivi nel credito risultano avere un indebitamento residuo, ossia la somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare in futuro per estinguere i contratti in essere che ammonta a 34.114 euro (sostanzialmente in linea con il valore della precedente rilevazione).
Cosa si compra maggiormente a rate e cosa incide nella scelta di farlo o meno?
Dallo studio emerge una fotografia molto variegata, che rispecchia sia fattori economici quanto quelli sociali che incidono sulla richiesta di credito. Come ad esempio:
- la propensione a fare ricorso al credito per finanziare lacquisto di unabitazione o ad utilizzarlo per poter finanziare le proprie spese correnti,
- Incide altresì la capacità reddituale e di risparmio delle famiglie,
- Pesa certamente il diverso costo degli immobili o la tendenza ad allungare la permanenza nellabitazione di famiglia, allungando la transizione alla vita adulta, termine sociologico che sta ad indicare lo slittamento in avanti del raggiungimento della propria autonomia
- la diversa intensità della ripresa dei consumi e del mercato immobiliare,
- la maggiore abitudine a rivolgersi alla cerchia familiare o la richiesta alla cerchia amicale rispetto agli istituti di credito per pianificare gli acquisti
Dallanalisi condotta da Mister Credit risultano al primo posto i prestiti finalizzati che hanno un peso in termini di numerosità pari al 43,5% sul totale. Ricordiamo che tra i prestiti finalizzati rientrano quelli destinati allacquisto di beni e servizi . Al secondo posto troviamo i prestiti personali con una incidenza pari al 34,0%. Questi sono in stretta correlazione con la ritrovata progettualità delle famiglie in uno scenario economico generale che pare in progressivo miglioramento e permette di pensare ad una programmazione del proprio futuro. Infine losservatorio segnala la componente dei mutui per acquisto di abitazioni, che si caratterizzano per una incidenza del 22,5% sul totale. Nello studio realizzato da Mister Credit Crif, si precisa in nota, sono stati presi in considerazione per lelaborazione degli indicatori il credito in essere erogato ai consumatori nella forma di mutui, prestiti personali e finalizzati, esclusi, invece, i finanziamenti a sofferenza, che rappresentano una quota marginale e pari all1,7%
In sintesi emergono dalla ricerca dei segnali indubbiamente positivi, la crescita delle erogazioni «conferma il consolidamento dell’intero comparto ma anche l’allargamento della platea di cittadini che ne usufruiscono, pur mantenendo pressoché stabili sia la rata media sia l’indebitamento residuo, segnali indubbiamente positivi per quanto riguarda la sostenibilità finanziaria delle famiglie».
Più di un italiano su tre paga a rate ed a rilevarlo sono i dati più che attendibili a livello statistico elaborati dal Crif corrispondenti al primo trimestre 2017. La rilevazione precisa come sia uno stile di vita consolidato per il 35,4% del totale della popolazione maggiorenne, ed inoltre. Il trend, dicono i dati, risulta in continua crescita, con un +4,1% rispetto allo stesso periodo del 2016. Un italiano su tre risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo e a livello pro-capite mensilmente rimborsa 356 euro. Nello specifico il report è stato effettuato da Mister Credit , ossia larea Di Crif che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori, facendo riferimento allanalisi dei dati disponibili in Eurisc. Che identifica il sistema di informazioni creditizie gestito da Crif che raccoglie i dati relativi a ben oltre 81 milioni di posizioni creditizie.
Lo studio effettuato sullutilizzo del credito da parte degli italiani dimostra inoltre come mediamente i soggetti attivi nel credito risultano avere un indebitamento residuo, ossia la somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare in futuro per estinguere i contratti in essere che ammonta a 34.114 euro (sostanzialmente in linea con il valore della precedente rilevazione).
Cosa si compra maggiormente a rate e cosa incide nella scelta di farlo o meno?
Dallo studio emerge una fotografia molto variegata, che rispecchia sia fattori economici quanto quelli sociali che incidono sulla richiesta di credito. Come ad esempio:
Dallanalisi condotta da Mister Credit risultano al primo posto i prestiti finalizzati che hanno un peso in termini di numerosità pari al 43,5% sul totale. Ricordiamo che tra i prestiti finalizzati rientrano quelli destinati allacquisto di beni e servizi . Al secondo posto troviamo i prestiti personali con una incidenza pari al 34,0%. Questi sono in stretta correlazione con la ritrovata progettualità delle famiglie in uno scenario economico generale che pare in progressivo miglioramento e permette di pensare ad una programmazione del proprio futuro. Infine losservatorio segnala la componente dei mutui per acquisto di abitazioni, che si caratterizzano per una incidenza del 22,5% sul totale. Nello studio realizzato da Mister Credit Crif, si precisa in nota, sono stati presi in considerazione per lelaborazione degli indicatori il credito in essere erogato ai consumatori nella forma di mutui, prestiti personali e finalizzati, esclusi, invece, i finanziamenti a sofferenza, che rappresentano una quota marginale e pari all1,7%
In sintesi emergono dalla ricerca dei segnali indubbiamente positivi, la crescita delle erogazioni «conferma il consolidamento dell’intero comparto ma anche l’allargamento della platea di cittadini che ne usufruiscono, pur mantenendo pressoché stabili sia la rata media sia l’indebitamento residuo, segnali indubbiamente positivi per quanto riguarda la sostenibilità finanziaria delle famiglie».