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PayPal per crescere lancia la sua carta di credito (di plastica)

Dal digitale virtuale alla banca tradizionale, fisica. PayPal ha deciso di lanciare la sua prima carta di credito, fisica, in plastica, come le altre in commercio, per espandere il suo giro d’affari nel “più tradizionale” dei mezzi di pagamento delle cosiddette monete di plastica. La società di pagamenti online introdurrà presto nel suo bouquet di servizi offerti una carta di credito brandizzata dal logo della società. La credit card PayPal offrirà una percentuale del 2% di cash back per ogni acquisto – si tratta di uno dei tassi più elevati nell’industria del credito – senza nessun costo annuale: per ogni acquisto ti restituisco il 2% di quanto speso sulla carta.

L’iniziativa è parte della strategia attuata dal ceo Dan Schulman per trasformare PayPal da un pulsante di pagamento su un sito a un servizio finanziario vero e proprio, versatile, da usare per tutti gli acquisti quotidiani, “fisici” nel tradizionale retail dei negozi, boutique e centri commerciali o virtuali, via Internet. PayPal è utilizzata da 210 milioni di persone nel mondo. La società californiana negli ultimi 18 mesi ha stretto almeno 24 accordi con altrettante società tech e società finanziarie, marchi come Apple, Visa, JPMorgan Chase & Co, per diffondere il più possibile il servizio al di fuori del sito di PayPal.

La nuova carta di credito di PayPal sul mercato americano sfida quella offerta da Citigroup che offre per ogni acquisto una percentuale di ritorno ai clienti dell’1% subito e un altro 1% quando, a fine mese, il cliente paga il conto. PayPal si è avvalso della collaborazione di Mastercard e del lender Synchrony Financial per il lancio della sua carta di credito.

A Wall Street da inizio anno le azioni PayPal hanno guadagnato il 56% , a fronte del buon andamento delle transazioni sul sito della società californiana di San José. Il 56% di incremento contro il 24% medio delle 68 aziende hi-tech quotate che compongono l’indice S&P500 per l’Information Technology.


Autore: Riccardo Barlaam
Fonte:

Il Sole 24 ore

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