Mentre per Mps si prospetta una ricapitalizzazione più soft rispetto alle attese (con uno sconto che potrebbe portare il fabbisogno stimato a 8 miliardi dagli 8,8 precedenti), i risparmiatori e gli investitori della più antica banca al mondo potrebbero tornare a rivedere gli scambi su azioni e bond che dallo scorso dicembre erano stati bloccati.
Tutto è subordinato allapprovazione del piano di ristrutturazione delle Authority europee nel corso delle prossime settimane. Ma se non ci saranno intoppi imprevisti, tra fine giugno e inizio luglio tutti gli strumenti finanziari quotati (e ora congelati) di Banca Monte dei Paschi torneranno ad essere trattati sui mercati.
Uno stop, quello della Consob, scattato lo scorso 22 dicembre, allindomani del fallimento dellaumento di capitale da 5 miliardi con capitali privati. In quel momento lAuthority aveva optato per la sospensione «temporanea» degli scambi alla luce dellincertezza che pesava sulla banca. Il black-out «informativo», secondo Consob, di fatto non assicurava al pubblico «laccesso ad informazioni sufficienti per effettuare scelte di investimento consapevoli».
Ora però le cose sono destinate a cambiare. Nel corso delle prossime settimane, probabilmente nellultima decade di giugno, la banca presenterà al mercato il nuovo e definitivo piano industriale concordato con la Dg Competition e approvato dalla Commissione Ue. Non è escluso che, proprio nel passaggio in Commissione, qualche dettaglio cambi rispetto alle premesse iniziali, e anche per questo lintero impianto delloperazione a cui stanno lavorando il Ceo Marco Morelli e il cfo Francesco Mele rimane ancora in via definizione. Certo è che in parallelo allapprovazione del piano industriale in sede Ue dovranno vedere la luce i due decreti del Governo relativi al pacchetto Mps. Il primo conterrà i dettagli relativi al burden sharing, ovvero le condizioni di condivisione degli oneri per azionisti e detentori di bond subordinati e le relative modalità di rimborso per i risparmiatori retail vittime di misselling, la vendita fraudolenta allo sportello. Il secondo decreto, invece, darà conto delle condizioni a cui lo Stato entrerà nel capitale della banca, con lindicazione del nuovo prezzo di sottoscrizione dellaumento di capitale da parte del Mef. Uninformazione, questultima, decisiva per la riammissione del titolo sul mercato. Dovrebbe essere così rispettato il calendario che prevede lingresso dello Stato in Mps entro luglio. La road map di fatto è tracciata. Nei prossimi giorni la banca riceverà indicazionedalla Bce della nuova soglia Srep da rispettare per il prossimo anno. Nel contempo dovrebbe arrivare la firma dellaccordo di cartolarizzazione con Atlante, in vista della dismissione di circa 26 miliardi di crediti deteriorati. I non performing loans dovrebbero essere ceduti a un prezzo attorno al 20-22% del valore originario.
Proprio alla soglia Srep e al prezzo di cessione degli Npl è legata lultima parola sul fabbisogno di capitale, tema che a dicembre, quando la vigilanza Bce aveva comunicato la cifra di 8,8 miliardi, aveva acceso la tensione tra Francoforte e il governo italiano. Lentità finale dello sconto è legata anche al peso del piano di riduzione dei costi, sportelli e organici in primis, snodo cruciale per il ritorno alla redditività chiamata a ripagare il prestito pubblico e a riportare Siena sul mercato. Intanto la partita sugli sconti si sposta ora sulle venete, dove i temi tecnici si incrociano in modo sempre più stretto a quelli politici (come mostra lintervista al segretario Pd Matteo Renzi in pagina 3).
Laccordo con la Ue per la ricapitalizzazione preventiva di Mps «è una buona notizia per tutti, innanzitutto per i risparmiatori. Con lo Stato che metteparecchi soldi» listituto «avrà un capitale da banca solida» ha detto ieri il dg della Banca dItalia Salvatore Rossi a margine del suo intervento al Festival Economia di Trento. Quello con Bruxelles è «un accordo certamente positivo, è un problema risolto dopo molto, forse troppo tempo. I risparmiatori possono stare tranquilli, la banca è avviata sul sentiero del risanamento definitivo».
Autore: Luca Davi. Gianni Trovati
Fonte:
Il Sole 24 Ore
bce – srep – npl – ricapitalizzazione – mps
Mentre per Mps si prospetta una ricapitalizzazione più soft rispetto alle attese (con uno sconto che potrebbe portare il fabbisogno stimato a 8 miliardi dagli 8,8 precedenti), i risparmiatori e gli investitori della più antica banca al mondo potrebbero tornare a rivedere gli scambi su azioni e bond che dallo scorso dicembre erano stati bloccati.
Tutto è subordinato allapprovazione del piano di ristrutturazione delle Authority europee nel corso delle prossime settimane. Ma se non ci saranno intoppi imprevisti, tra fine giugno e inizio luglio tutti gli strumenti finanziari quotati (e ora congelati) di Banca Monte dei Paschi torneranno ad essere trattati sui mercati.
Uno stop, quello della Consob, scattato lo scorso 22 dicembre, allindomani del fallimento dellaumento di capitale da 5 miliardi con capitali privati. In quel momento lAuthority aveva optato per la sospensione «temporanea» degli scambi alla luce dellincertezza che pesava sulla banca. Il black-out «informativo», secondo Consob, di fatto non assicurava al pubblico «laccesso ad informazioni sufficienti per effettuare scelte di investimento consapevoli».
Ora però le cose sono destinate a cambiare. Nel corso delle prossime settimane, probabilmente nellultima decade di giugno, la banca presenterà al mercato il nuovo e definitivo piano industriale concordato con la Dg Competition e approvato dalla Commissione Ue. Non è escluso che, proprio nel passaggio in Commissione, qualche dettaglio cambi rispetto alle premesse iniziali, e anche per questo lintero impianto delloperazione a cui stanno lavorando il Ceo Marco Morelli e il cfo Francesco Mele rimane ancora in via definizione. Certo è che in parallelo allapprovazione del piano industriale in sede Ue dovranno vedere la luce i due decreti del Governo relativi al pacchetto Mps. Il primo conterrà i dettagli relativi al burden sharing, ovvero le condizioni di condivisione degli oneri per azionisti e detentori di bond subordinati e le relative modalità di rimborso per i risparmiatori retail vittime di misselling, la vendita fraudolenta allo sportello. Il secondo decreto, invece, darà conto delle condizioni a cui lo Stato entrerà nel capitale della banca, con lindicazione del nuovo prezzo di sottoscrizione dellaumento di capitale da parte del Mef. Uninformazione, questultima, decisiva per la riammissione del titolo sul mercato. Dovrebbe essere così rispettato il calendario che prevede lingresso dello Stato in Mps entro luglio. La road map di fatto è tracciata. Nei prossimi giorni la banca riceverà indicazionedalla Bce della nuova soglia Srep da rispettare per il prossimo anno. Nel contempo dovrebbe arrivare la firma dellaccordo di cartolarizzazione con Atlante, in vista della dismissione di circa 26 miliardi di crediti deteriorati. I non performing loans dovrebbero essere ceduti a un prezzo attorno al 20-22% del valore originario.
Proprio alla soglia Srep e al prezzo di cessione degli Npl è legata lultima parola sul fabbisogno di capitale, tema che a dicembre, quando la vigilanza Bce aveva comunicato la cifra di 8,8 miliardi, aveva acceso la tensione tra Francoforte e il governo italiano. Lentità finale dello sconto è legata anche al peso del piano di riduzione dei costi, sportelli e organici in primis, snodo cruciale per il ritorno alla redditività chiamata a ripagare il prestito pubblico e a riportare Siena sul mercato. Intanto la partita sugli sconti si sposta ora sulle venete, dove i temi tecnici si incrociano in modo sempre più stretto a quelli politici (come mostra lintervista al segretario Pd Matteo Renzi in pagina 3).
Laccordo con la Ue per la ricapitalizzazione preventiva di Mps «è una buona notizia per tutti, innanzitutto per i risparmiatori. Con lo Stato che metteparecchi soldi» listituto «avrà un capitale da banca solida» ha detto ieri il dg della Banca dItalia Salvatore Rossi a margine del suo intervento al Festival Economia di Trento. Quello con Bruxelles è «un accordo certamente positivo, è un problema risolto dopo molto, forse troppo tempo. I risparmiatori possono stare tranquilli, la banca è avviata sul sentiero del risanamento definitivo».
Autore: Luca Davi. Gianni Trovati
Fonte:
Il Sole 24 Ore
bce – srep – npl – ricapitalizzazione – mps