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Spread medi di offerta mutui stabili nel I trimestre (1,0% per mutui a tasso variabile e 0,4% per mutui a tasso fisso) continuano a sostenere le erogazioni sia sul canale tradizionale che sul canale online

Nonostante avvisaglie a Gennaio 2017 di incremento spread di offerta sui mutui a tasso fisso, la situazione a fine primo trimestre 2017 conferma una sostanziale stabilità degli spread medi di offerta per mutui a tasso variabile e mutui a tasso fisso rispetto alla situazione registrata nel corso dell’ultimo trimestre 2016.

Per una operazione di mutuo di 140.000 euro, durata 20 anni, valore immobile 220.000 euro, la media trimestrale dei migliori spread per mutui a tasso variabile si assesta attorno all’1,0% mentre la media dei migliori spread per mutui a tasso fisso si posiziona attorno allo 0,4%. Il sistema bancario rimane quindi stabile nelle sue politiche di offerta mutui nel corso del primo trimestre 2017, rinviando probabilmente al secondo trimestre 2017 decisioni circa il proprio posizionamento in termini di pricing e marginalità. In questa direzione, già ad inizio del secondo trimestre 2017 si registrano nuovi segnali di revisione al rialzo delle offerte di mutui da parte del sistema creditizio, in particolare per i mutui a tasso fisso, per i quali si rileva un aumento degli spread medi di offerta dallo 0,42% medio del mese di marzo allo 0,65% medio della prima metà di aprile.

La conferma di condizioni ancora appetibili contribuisce a sostenere l’erogazione di mutui alle famiglie, sia sul canale tradizionale sia su quello online.
In particolare, relativamente al canale online questo clima di tassi di offerta a livelli minimi spinge anche le erogazioni di mutuo con finalità surroga che aumentano il loro peso, passando a spiegare dal 56% del totale erogazioni sul quarto trimestre 2016 al 60% del totale sul primo trimestre 2017. Sui prossimi trimestri si attende però una progressiva diminuzione del peso della componente surroga, da ricondursi da un lato alla continua riduzione del bacino di potenziali mutuatari interessati a rottamare il mutuo, dall’altro al progressivo aumento dei tassi IRS iniziato a settembre 2016 e quindi dei tassi finiti per i mutui di surroga a tasso fisso, mutui che oggi sull’online spiegano la gran parte delle nuove operazioni di surroga.

Al contempo, dopo trimestri caratterizzati da un atteggiamento di cautela da parte dei nuovi mutuatari tornano a crescere gli importi medi erogati dei nuovi mutui.

Se nel terzo trimestre 2016 l’importo medio si attestava attorno ai 113.600 euro, nel quarto trimestre 2016 l’importo medio cresce e raggiunge i 116.400 euro.

Lato preferenze dei nuovi mutuatari a riguardo della tipologia di tasso, nel primo trimestre 2017 il peso del tasso fisso sul canale online continua a spiegare circa il 55% del totale delle richieste in linea con il 56% registrato nel corso del quarto trimestre 2016.

Complice di questa invarianza, risultano essere tassi finiti per i mutui a tasso fisso stabili e ancora prossimi ai minimi storici, nonostante indici di riferimento IRS in forte aumento da settembre 2016 e il peso delle nuove richieste di mutuo con finalità surroga, che sul canale online risultano essere nel 77% dei casi a tasso fisso.

Lato mercato immobiliare, i dati Agenzia delle Entrate mostrano sul quarto trimestre 2016 una continua accelerazione del numero delle compravendite, con il numero di compravendite residenziali che registrano un +15,2% rispetto al quarto trimestre 2015. La crescita del numero delle compravendite residenziali sull’intero 2016 raggiunge quindi il +18,9% rispetto il 2015.

Ciònonostante, nel primo trimestre 2017 si registra un’ulteriore riduzione dei prezzi al mq degli immobili residenziali forniti in garanzia al mutuo pari a -3,3%, in linea con la riduzione registrata nel quarto trimestre 2016.

Analizzando le diverse tipologie di immobili residenziali, nel primo trimestre 2017 il prezzo/mq per gli immobili usati registra una contrazione superiore, pari al -5,6%, mentre il prezzo/mq dei nuovi immobili subisce una riduzione del -1,2%.

Approfondendo il trend dei prezzi/mq sul primo trimestre 2017 a livello geografico, la contrazione maggiore si registra nel centro Italia con un -6,9% rispetto al primo trimestre 2016, mentre nel nord est e nord ovest si registra rispettivamente un -0,1% e -2,2% e nel sud e isole un -4,4%.

Queste le più significative evidenze che emergono dalla nuova edizione della Bussola Mutui, il bollettino trimestrale firmato CRIF e MutuiSupermarket.it che offre una panoramica aggiornata e completa delle tendenze in atto nel mercato italiano dei mutui residenziali e immobiliare.

“L’alleggerimento del quantitative easing da parte della BCE avvenuto nel corso del primo trimestre 2017 non ha comportato aumenti immediati degli spread di offerta mutui da parte del sistema bancario. I valori degli spread nel primo trimestre 2017 rimangono infatti in linea con quanto registrato nell’ultima parte del 2016 – attorno all’1% per i mutui a tasso variabile e allo 0,4% per i mutui a tasso fisso – commenta Stefano Rossini, Amministratore e Fondatore di MutuiSupermarket.it -. Allo stesso tempo, anche il rimbalzo degli indici IRS, iniziato lo scorso autunno, non ha causato un proporzionale aumento dei tassi finiti di offerta sui mutui a tasso fisso nel corso del primo trimestre, complice un ritardo di revisione dei tassi di offerta da parte degli istituti di credito. Tale congiuntura favorevole, ha comportato un’accelerazione durante il primo trimestre delle nuove erogazioni di mutui con finalità surroga, con mutuatari esistenti che hanno deciso di approfittare della situazione per chiudere nuove operazioni di surroga avviate nel corso del 2016. Le erogazioni di mutui con finalità surroga sono, ad ogni modo, attese in forte riduzione sui prossimi mesi, sia per la restrizione del bacino dei potenziali mutuatari interessati, sia per l’attesa di un progressivo rialzo dei tassi di offerta che sembra sempre più probabile e vicino.”

“La valutazione degli immobili a garanzia delle esposizioni creditizie è stata recentemente oggetto di regolamentazione specifica da parte della Banca Centrale Europea, all’interno delle Linee Guida per i Non Performing Loans, emanate lo scorso 20 marzo, un argomento affrontato dettagliatamente anche all’interno della regolamentazione di Banca d’Italia in recepimento alla Mortgage Credit Directive” – afferma Stefano Magnolfi, Executive Director CRIF Real Estate Services. Anche in sede comunitaria, dunque, la valutazione ed il successivo monitoraggio dei collateral immobiliari rappresentano un aspetto cruciale ai fini della mitigazione del rischio per gli istituti di credito. E’ inoltre auspicabile che le precise indicazioni contenute all’interno del documento di BCE vengano adottate non solo in ambito NPL, ma anche (e soprattutto) in fase di origination dei mutui, onde evitare che tali crediti vadano successivamente ad alimentare la massa di sofferenze”. – conclude Magnolfi.
 


Fonte:

Crif

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