La proposta di legge che sto promuovendo e sulla quale sto raccogliendo una serie di adesioni da parte di colleghi di altre Commissioni alla Camera ha sostanzialmente lobiettivo di dare una risposta alle esigenze di ammodernamento e di adeguamento delle regole, aggiornando la normativa del settore del recupero crediti che risale al 1931, unepoca ben diversa da quella di oggi. Così lOn. Marco Di Maio ha esordito ieri in conferenza stampa a Montecitorio presentando la sua proposta di legge 4358 Disciplina dellattività di recupero crediti.
Questa proposta, che nasce dal confronto con UNIREC che è il principale organismo di rappresentanza delle imprese di tutela del credito nel nostro paese, è formata da 4 articoli molto semplici che hanno lo scopo di costruire una cornice organica sulla quale poi il Governo potrà intervenire con i propri decreti attuativi ha spiegato lOn. Di Maio – Gli articoli prevedono una definizione chiara e precisa dellattività di recupero crediti, dei requisiti tecnici necessari per svolgere questa attività, oltre che della parte che attiene al controllo e al monitoraggio del rispetto delle condizioni e delle caratteristiche proprie del recupero crediti. In ultimo, ma non meno importante, si parla dellaccesso alle banche dati che sono fondamentali in una direzione di maggiore digitalizzazione.
Questo è un momento importante per la nostra associazione – ha affermato Marco Pasini, Presidente di UNIREC, lAssociazione confindustriale che rappresenta l80% del mercato nazionale con le sue oltre 200 imprese che nel 2015 hanno gestito 40 milioni di pratiche per un valore totale di circa 60 miliardi di euro di crediti. UNIREC sollecita da tempo una riforma normativa del settore del recupero crediti efficace, in grado di adeguare le regole alle mutate esigenze professionali e di mercato, sino ad oggi gestite attraverso le pur apprezzabili circolari del Ministero dell’Interno. Sosteniamo pienamente la proposta di legge presentata dallOn. Marco Di Maio che introduce quali elementi qualificanti della riforma professionalità, formazione e semplificazione burocratica ha sottolineato Pasini – Nella proposta leggiamo inoltre un positivo intento del legislatore di non voler intervenire nel settore con una norma pesante, rimandando i dettagli operativi a successivi decreti attuativi da realizzarsi di concerto con gli organismi tecnicamente competenti e lasciando un margine per la co-regolamentazione fra le parti interessate. In questo modo la riforma non rischia di essere superata nel corso del tempo da un’evoluzione poco prevedibile per un settore così dinamico. Sono diversi i punti di forza di questo testo, a cominciare dal mantenimento delle competenze presso il Ministero dell’Interno, la cui attività di controllo e monitoraggio ha garantito un elevato grado di sicurezza rispetto all’accesso a questa delicata ed importante attività imprenditoriale. Inoltre ha concluso il Presidente di UNIREC si punta molto sulla formazione delle figure professionali e sulla certificazione delle imprese che sono da sempre un cavallo di battaglia di UNIREC e delle sue associate. Finalmente si introducono periodici corsi di aggiornamento e qualificazione al fine di garantire la conoscenza e il rispetto delle normative e dei provvedimenti in materia di recupero crediti.La proposta prevede i medesimi adempimenti anche per le imprese che operano fuori dai confini nazionali.
La proposta dellOn. Di Maio rappresenta una riforma molto utile, oltre che necessaria – ha commentato lAvv. Francesco Luongo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino e Vice Presidente del Forum UNIREC-CONSUMATORI – perché interviene in un contesto che vede 83 miliardi di sofferenze bancarie, 70 miliardi di pratiche di recupero crediti affidate alle sole imprese associate UNIREC, 3 miliardi e mezzo bloccati nella casse comunali che non si riescono a riscuotere, oltre 1000 miliardi di euro di debiti privati, cui soltanto una cinquantina lavorabili si spera grazie alla rottamazione. Parliamo di uno stock di debito che rappresenta una palla al piede per il paese ed è quindi con grande interesse che abbiamo accolto questa iniziativa legislativa che cade su un contesto oggi assolutamente carente in quanto non si occupa di quello che interessa di più ai cittadini, ovvero del rapporto con le società di recupero crediti. A tal proposito voglio sottolineare che per la prima volta si riconosce la giusta importanza ai Codici di condotta redatti dalle associazioni di categoria, che rientrano tra i requisiti minimi di professionalità che imprese e operatori, anche chi opera in sedi estere, dovranno rispettare nello svolgimento dellattività. LItalia ha aggiunto Luongo – si è distinta a livello europeo proprio per la sua positiva esperienza di autoregolamentazione del settore che ha trovato unapplicazione concreta nel Codice di condotta per i processi di gestione e tutela del credito, redatto dal Forum UNIREC-Consumatori. Il Codice, approvato due anni fa dalle imprese associate UNIREC, illustra le corrette modalità che gli operatori devono adottare in ogni fase del recupero crediti, dagli orari in cui è possibile entrare in contatto con lutente a tutto quello che riguarda le comunicazioni epistolari, digitali e i contatti domiciliari. Si tratta di importanti buone prassi a tutela del debitore che sono il frutto di un lavoro condiviso con le principali Associazioni dei consumatori. Speriamo davvero che questa proposta trovi un rapido recepimento da parte del legislatore.
La proposta di legge che sto promuovendo e sulla quale sto raccogliendo una serie di adesioni da parte di colleghi di altre Commissioni alla Camera ha sostanzialmente lobiettivo di dare una risposta alle esigenze di ammodernamento e di adeguamento delle regole, aggiornando la normativa del settore del recupero crediti che risale al 1931, unepoca ben diversa da quella di oggi. Così lOn. Marco Di Maio ha esordito ieri in conferenza stampa a Montecitorio presentando la sua proposta di legge 4358 Disciplina dellattività di recupero crediti.
Questa proposta, che nasce dal confronto con UNIREC che è il principale organismo di rappresentanza delle imprese di tutela del credito nel nostro paese, è formata da 4 articoli molto semplici che hanno lo scopo di costruire una cornice organica sulla quale poi il Governo potrà intervenire con i propri decreti attuativi ha spiegato lOn. Di Maio – Gli articoli prevedono una definizione chiara e precisa dellattività di recupero crediti, dei requisiti tecnici necessari per svolgere questa attività, oltre che della parte che attiene al controllo e al monitoraggio del rispetto delle condizioni e delle caratteristiche proprie del recupero crediti. In ultimo, ma non meno importante, si parla dellaccesso alle banche dati che sono fondamentali in una direzione di maggiore digitalizzazione.
Questo è un momento importante per la nostra associazione – ha affermato Marco Pasini, Presidente di UNIREC, lAssociazione confindustriale che rappresenta l80% del mercato nazionale con le sue oltre 200 imprese che nel 2015 hanno gestito 40 milioni di pratiche per un valore totale di circa 60 miliardi di euro di crediti. UNIREC sollecita da tempo una riforma normativa del settore del recupero crediti efficace, in grado di adeguare le regole alle mutate esigenze professionali e di mercato, sino ad oggi gestite attraverso le pur apprezzabili circolari del Ministero dell’Interno. Sosteniamo pienamente la proposta di legge presentata dallOn. Marco Di Maio che introduce quali elementi qualificanti della riforma professionalità, formazione e semplificazione burocratica ha sottolineato Pasini – Nella proposta leggiamo inoltre un positivo intento del legislatore di non voler intervenire nel settore con una norma pesante, rimandando i dettagli operativi a successivi decreti attuativi da realizzarsi di concerto con gli organismi tecnicamente competenti e lasciando un margine per la co-regolamentazione fra le parti interessate. In questo modo la riforma non rischia di essere superata nel corso del tempo da un’evoluzione poco prevedibile per un settore così dinamico. Sono diversi i punti di forza di questo testo, a cominciare dal mantenimento delle competenze presso il Ministero dell’Interno, la cui attività di controllo e monitoraggio ha garantito un elevato grado di sicurezza rispetto all’accesso a questa delicata ed importante attività imprenditoriale. Inoltre ha concluso il Presidente di UNIREC si punta molto sulla formazione delle figure professionali e sulla certificazione delle imprese che sono da sempre un cavallo di battaglia di UNIREC e delle sue associate. Finalmente si introducono periodici corsi di aggiornamento e qualificazione al fine di garantire la conoscenza e il rispetto delle normative e dei provvedimenti in materia di recupero crediti.La proposta prevede i medesimi adempimenti anche per le imprese che operano fuori dai confini nazionali.
La proposta dellOn. Di Maio rappresenta una riforma molto utile, oltre che necessaria – ha commentato lAvv. Francesco Luongo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino e Vice Presidente del Forum UNIREC-CONSUMATORI – perché interviene in un contesto che vede 83 miliardi di sofferenze bancarie, 70 miliardi di pratiche di recupero crediti affidate alle sole imprese associate UNIREC, 3 miliardi e mezzo bloccati nella casse comunali che non si riescono a riscuotere, oltre 1000 miliardi di euro di debiti privati, cui soltanto una cinquantina lavorabili si spera grazie alla rottamazione. Parliamo di uno stock di debito che rappresenta una palla al piede per il paese ed è quindi con grande interesse che abbiamo accolto questa iniziativa legislativa che cade su un contesto oggi assolutamente carente in quanto non si occupa di quello che interessa di più ai cittadini, ovvero del rapporto con le società di recupero crediti. A tal proposito voglio sottolineare che per la prima volta si riconosce la giusta importanza ai Codici di condotta redatti dalle associazioni di categoria, che rientrano tra i requisiti minimi di professionalità che imprese e operatori, anche chi opera in sedi estere, dovranno rispettare nello svolgimento dellattività. LItalia ha aggiunto Luongo – si è distinta a livello europeo proprio per la sua positiva esperienza di autoregolamentazione del settore che ha trovato unapplicazione concreta nel Codice di condotta per i processi di gestione e tutela del credito, redatto dal Forum UNIREC-Consumatori. Il Codice, approvato due anni fa dalle imprese associate UNIREC, illustra le corrette modalità che gli operatori devono adottare in ogni fase del recupero crediti, dagli orari in cui è possibile entrare in contatto con lutente a tutto quello che riguarda le comunicazioni epistolari, digitali e i contatti domiciliari. Si tratta di importanti buone prassi a tutela del debitore che sono il frutto di un lavoro condiviso con le principali Associazioni dei consumatori. Speriamo davvero che questa proposta trovi un rapido recepimento da parte del legislatore.