Moltissimi i contribuenti che hanno accolto favorevolmente la possibilità di rottamare le cartelle esattoriali, ad oggi già oltre 600 mila le domande inoltrate. E ancor più soddisfatti della proroga concessa al 21 aprile quanti sono concordi alla rateizzazione ma indietro con la presentazione della domanda per laccesso alla procedura di definizione agevolata. A ricordare però che non è tutto oro ciò che luccica ci pensa Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori che mette in guardia i contribuenti.
La rottamazione nasconde delle insidie, Va bene, dice, la concessione della proroga per la scadenza della domanda di rottamazione delle cartelle esattoriali, ma non è sufficiente, aggiunge, dare appena 21 giorni in più per evitare le code fuori dagli uffici di Equitalia. Sarebbe fondamentale per evitare il caos che si sta creando fuori dagli uffici, che non riescono a sopperire alle innumerevoli richieste quotidiane, cambiare le istruzioni per l’invio del modulo di richiesta DA1. Equitalia, aggiunge, dovrebbe concedere e avrebbe dovuto farlo fin dallinizio la possibilità di spedire il modello anche con raccomandata a/r.
“Attualmente, infatti, –spiega Dona– sono segnalate 3 sole modalità:
on line con credenziali di accesso,
via posta (e-mail o pec)
o presso gli sportelli dell’Agenzia.
Inevitabile, quindi, che gli anziani che non hanno il computer siano costretti a stare in coda per ore”.
Da agevolazione a trappola? Occhio ai termini di scadenza.
Linsidia maggiore che forse ai più è sfuggita, aggiunge, concerne la scadenza sulle rate, deve essere ben chiaro che se si paga in ritardo la seconda rata “non solo salta la rottamazione, ma salta anche il vecchio piano di dilazione”. A differenza di quanto previsto dal decreto-legge e dalla legge di conversione, se non si pagano o si pagano anche con un solo giorno di ritardo le rate successive alla prima, non solo, come si sapeva, salta la rottamazione e tornano a scattare sanzioni e interessi delle vecchie cartelle, ma salta anche il vecchio piano di dilazione, ci tiene ad avvertire l’Unione Nazionale Consumatori. Questo vuol dire, spiega l’associazione preoccupata dai nuovi effetti deleteri della rottamazione in caso di mancato pagamento: “che se il contribuente aveva ottenuto di pagare il debito in 6 o 10 anni, perde anche questo beneficio se, dopo aver chiesto la definizione agevolata, non rispetta tutti i pagamenti successivi al primo”.
Dona asserisce preoccupato che questo aspetto rischia di trasformarsi in una trappola per i contribuenti distratti o impossibilitati a pagare la seconda rata. E’ “una ‘nuova’ regola che chiediamo di cancellare, aggiunge in conclusione, non essendo stata prevista dal legislatore e non potendo essere decisa in altra sede”
Moltissimi i contribuenti che hanno accolto favorevolmente la possibilità di rottamare le cartelle esattoriali, ad oggi già oltre 600 mila le domande inoltrate. E ancor più soddisfatti della proroga concessa al 21 aprile quanti sono concordi alla rateizzazione ma indietro con la presentazione della domanda per laccesso alla procedura di definizione agevolata. A ricordare però che non è tutto oro ciò che luccica ci pensa Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori che mette in guardia i contribuenti.
La rottamazione nasconde delle insidie, Va bene, dice, la concessione della proroga per la scadenza della domanda di rottamazione delle cartelle esattoriali, ma non è sufficiente, aggiunge, dare appena 21 giorni in più per evitare le code fuori dagli uffici di Equitalia. Sarebbe fondamentale per evitare il caos che si sta creando fuori dagli uffici, che non riescono a sopperire alle innumerevoli richieste quotidiane, cambiare le istruzioni per l’invio del modulo di richiesta DA1. Equitalia, aggiunge, dovrebbe concedere e avrebbe dovuto farlo fin dallinizio la possibilità di spedire il modello anche con raccomandata a/r.
“Attualmente, infatti, –spiega Dona– sono segnalate 3 sole modalità:
on line con credenziali di accesso,
via posta (e-mail o pec)
o presso gli sportelli dell’Agenzia.
Inevitabile, quindi, che gli anziani che non hanno il computer siano costretti a stare in coda per ore”.
Da agevolazione a trappola? Occhio ai termini di scadenza.
Linsidia maggiore che forse ai più è sfuggita, aggiunge, concerne la scadenza sulle rate, deve essere ben chiaro che se si paga in ritardo la seconda rata “non solo salta la rottamazione, ma salta anche il vecchio piano di dilazione”. A differenza di quanto previsto dal decreto-legge e dalla legge di conversione, se non si pagano o si pagano anche con un solo giorno di ritardo le rate successive alla prima, non solo, come si sapeva, salta la rottamazione e tornano a scattare sanzioni e interessi delle vecchie cartelle, ma salta anche il vecchio piano di dilazione, ci tiene ad avvertire l’Unione Nazionale Consumatori. Questo vuol dire, spiega l’associazione preoccupata dai nuovi effetti deleteri della rottamazione in caso di mancato pagamento: “che se il contribuente aveva ottenuto di pagare il debito in 6 o 10 anni, perde anche questo beneficio se, dopo aver chiesto la definizione agevolata, non rispetta tutti i pagamenti successivi al primo”.
Dona asserisce preoccupato che questo aspetto rischia di trasformarsi in una trappola per i contribuenti distratti o impossibilitati a pagare la seconda rata. E’ “una ‘nuova’ regola che chiediamo di cancellare, aggiunge in conclusione, non essendo stata prevista dal legislatore e non potendo essere decisa in altra sede”