Per il 2017, le banche europee devono affrontare tre priorità: rilancio della redditività, dell’efficienza e smaltimento dei crediti deteriorati. A dirlo, il presidente della Bce, Mario Draghi, nella prefazione al rapporto sull’attività della vigilanza bancaria nel 2016 pubblicato dalla Banca Centrale Europea. “La gestione dei rischi assume un’importanza senza precedenti, visto il contesto attuale di bassa redditività e di elevata liquidità, le banche potrebbero essere tentate di intraprendere una pericolosa ricerca di alti rendimenti
Importante risolvere la questione degli elevati volumi di crediti deteriorati: 921 miliardi di euro. Proprio per questo la Banca centrale europea, dopo una consultazione pubblica, ha presentato delle linee guida definitive che, a partire da ora e per il futuro le banche dovranno seguire per smaltire nella maniera più efficace il fardello di quasi mille miliardi lordi di NPL.
Innanzitutto, la banca centrale chiede “realistiche e ambiziose strategie” per ridurre i crediti deteriorati sebbene riconosca come per questo “occorra del tempo” e non fissi un “obiettivo quantitativo. Chiede, cioè, le soluzioni «più adatte» a ogni portafoglio. Bisogna come prima cosa valutare il contesto operativo, la capacità interna di gestire e ridurre gli NPL, il contesto esterno, le condizioni macroeconomiche, landamento del mercato immobiliare, implicazioni patrimoniali della strategia per gli NPL.
Ogni anno, ci vorrebbe unautovalutazione, esaustiva e realistica per definire la gravità della situazione. Importante è il grado di maturità dei servicing: operatori specializzati possono ridurre i costi connessi al mantenimento in bilancio e al recupero degli NPL. Ma ciò che più conta è che nella scelta della modalità, le banche avranno a disposizione più opzioni, dove la cessione di crediti è solo una delle strade percorribili. Tra le altre possibilità rientrano ad esempio «il recupero, la cessione o la cancellazione degli NPL oppure lescussione delle garanzie».
La strategia sugli NPL dovrà essere comunicata ai jst (joint supervisory teams) entro il primo trimestre di ogni anno, con la valutazione dei progressi compiuti nei 12 mesi precedenti. Il piano operativo, oltre agli obiettivi con le scadenze da rispettare, dovrà contenere lassetto di governance ad hoc, inclusi lattribuzione dei ruoli delle figure coinvolti nelle attività di recupero. Il personale che gestisce gli NPL deve essere competente e adeguatamente formato. Ben visto da Bce anche linserimento di incentivi «a livello individuale o di gruppo» per il raggiungimento degli obiettivi sul recupero degli NPL.
La guida, inoltre, entra nel dettaglio dei comportamenti da tenere: dal numero di telefonate da fare ai debitori per recuperare i crediti allindicazione della giusta governance per lefficace gestione degli NPL. Dalle modalità di valutazione dei crediti al suggerimento sulla frequenza con cui i periti dovrebbero valutare le garanzie.
Si tratta di linee guida non vincolanti. Eppure «eventuali scostamenti» dalle indicazioni inviate a Bce dovranno essere «adeguatamente motivati». In caso di non conformità possono intervenire misure di vigilanza.
Per scaricare le Linee Guida per le banche sui crediti deteriorati (NPL) clicca qui
Per il 2017, le banche europee devono affrontare tre priorità: rilancio della redditività, dell’efficienza e smaltimento dei crediti deteriorati. A dirlo, il presidente della Bce, Mario Draghi, nella prefazione al rapporto sull’attività della vigilanza bancaria nel 2016 pubblicato dalla Banca Centrale Europea. “La gestione dei rischi assume un’importanza senza precedenti, visto il contesto attuale di bassa redditività e di elevata liquidità, le banche potrebbero essere tentate di intraprendere una pericolosa ricerca di alti rendimenti
Importante risolvere la questione degli elevati volumi di crediti deteriorati: 921 miliardi di euro. Proprio per questo la Banca centrale europea, dopo una consultazione pubblica, ha presentato delle linee guida definitive che, a partire da ora e per il futuro le banche dovranno seguire per smaltire nella maniera più efficace il fardello di quasi mille miliardi lordi di NPL.
Innanzitutto, la banca centrale chiede “realistiche e ambiziose strategie” per ridurre i crediti deteriorati sebbene riconosca come per questo “occorra del tempo” e non fissi un “obiettivo quantitativo. Chiede, cioè, le soluzioni «più adatte» a ogni portafoglio. Bisogna come prima cosa valutare il contesto operativo, la capacità interna di gestire e ridurre gli NPL, il contesto esterno, le condizioni macroeconomiche, landamento del mercato immobiliare, implicazioni patrimoniali della strategia per gli NPL.
Ogni anno, ci vorrebbe unautovalutazione, esaustiva e realistica per definire la gravità della situazione. Importante è il grado di maturità dei servicing: operatori specializzati possono ridurre i costi connessi al mantenimento in bilancio e al recupero degli NPL. Ma ciò che più conta è che nella scelta della modalità, le banche avranno a disposizione più opzioni, dove la cessione di crediti è solo una delle strade percorribili. Tra le altre possibilità rientrano ad esempio «il recupero, la cessione o la cancellazione degli NPL oppure lescussione delle garanzie».
La strategia sugli NPL dovrà essere comunicata ai jst (joint supervisory teams) entro il primo trimestre di ogni anno, con la valutazione dei progressi compiuti nei 12 mesi precedenti. Il piano operativo, oltre agli obiettivi con le scadenze da rispettare, dovrà contenere lassetto di governance ad hoc, inclusi lattribuzione dei ruoli delle figure coinvolti nelle attività di recupero. Il personale che gestisce gli NPL deve essere competente e adeguatamente formato. Ben visto da Bce anche linserimento di incentivi «a livello individuale o di gruppo» per il raggiungimento degli obiettivi sul recupero degli NPL.
La guida, inoltre, entra nel dettaglio dei comportamenti da tenere: dal numero di telefonate da fare ai debitori per recuperare i crediti allindicazione della giusta governance per lefficace gestione degli NPL. Dalle modalità di valutazione dei crediti al suggerimento sulla frequenza con cui i periti dovrebbero valutare le garanzie.
Si tratta di linee guida non vincolanti. Eppure «eventuali scostamenti» dalle indicazioni inviate a Bce dovranno essere «adeguatamente motivati». In caso di non conformità possono intervenire misure di vigilanza.
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