Sarà un dialogo non banale, quello che le banche italiane dovranno gestire nelle prossime settimane con la Bce. Oggetto del contendere, come spesso è accaduto negli ultimi mesi, è lo smaltimento dei crediti non performanti.
Gli istituti domestici stanno preparando in questi giorni il cosiddetto Asset strategy template. Si tratta del documento, richiesto dalla Vigilanza, con cui gli istituti si impegnano a smaltire determinate quantità di non performing exposures nel corso dei prossimi anni.Da qui si partirà per il confronto con il Single Supervisory Mechanism, che si annuncia non dei più semplici. Perchè il mantra di Francoforte, lo si è visto nei casi di Mps, UniCredit e anche, ieri, di Carige, prevede che la banche facciano operazioni massicce per liberarsi velocemente dal fardello dei crediti deteriorati. Gli istituti sarebbero anche daccordo, in teoria. Se non fosse per il fatto che una mossa simile ha effetti pesanti non solo sui conti economici (fatto normale visto che la cessione avviene a prezzi inferiori a quelle a bilancio) ma anche sui ratio patrimoniali.
Colpa di una normativa che costringe gli istituti a ricalibrare le serie storiche alla base dei modelli avanzati di cui sono dotate le banche stesse, rendendo così più rischioso lintero portafoglio crediti. Leffetto finale è che da una parte le banche sono invitate a cedere crediti deteriorati, dallaltra sono bastonate sul capitale se lo fanno.
Da qua il pressing di Banca dItalia sul tema. Una possibilità è che le banche, nellambito della presentazione di questi piani pluriennali (in alcuni triennali, in altri casi quinquennali), chiedano insieme alla presentazione della road map per lo smaltimento anche una sorta di moratoria (waiver) per evitare che la cessione impatti sul capitale.In ambienti finanziari si sta valutando anche la fattibilità di una sorta di waiver di sistema, che dovrebbe però essere concesso a livello macro-prudenziale, direttamente dal Governing Council della Bce.
Si vedrà. Certo è che tutte le banche, anche se in ordine sparso, sono al lavoro sul dossier relativo allNpe strategy. UniCredit come previsto avrebbe inviato ieri una prima release del template, e dovrebbe integrare nei prossimi giorni il documento come concordato con la Vigilanza. Ubi dovrebbe presentare le linee guida allSsm per metà marzo, Intesa e Bper dovrebbero consegnare le proprie indicazioni entro fine marzo.
Una volta inviato lo Strategy template, sarà poi la volta di un secondo documento, il cosiddetto Operational plan: si tratta di un report più operativo, in cui gli istituti dovranno spiegare nel dettaglio le modalità esecutive che intendono seguire per le cessioni.
Autore: Luca Davi
Fonte:
Il Sole 24 Ore
banche – crediti deteriorati – bce – npl
Sarà un dialogo non banale, quello che le banche italiane dovranno gestire nelle prossime settimane con la Bce. Oggetto del contendere, come spesso è accaduto negli ultimi mesi, è lo smaltimento dei crediti non performanti.
Gli istituti domestici stanno preparando in questi giorni il cosiddetto Asset strategy template. Si tratta del documento, richiesto dalla Vigilanza, con cui gli istituti si impegnano a smaltire determinate quantità di non performing exposures nel corso dei prossimi anni.Da qui si partirà per il confronto con il Single Supervisory Mechanism, che si annuncia non dei più semplici. Perchè il mantra di Francoforte, lo si è visto nei casi di Mps, UniCredit e anche, ieri, di Carige, prevede che la banche facciano operazioni massicce per liberarsi velocemente dal fardello dei crediti deteriorati. Gli istituti sarebbero anche daccordo, in teoria. Se non fosse per il fatto che una mossa simile ha effetti pesanti non solo sui conti economici (fatto normale visto che la cessione avviene a prezzi inferiori a quelle a bilancio) ma anche sui ratio patrimoniali.
Colpa di una normativa che costringe gli istituti a ricalibrare le serie storiche alla base dei modelli avanzati di cui sono dotate le banche stesse, rendendo così più rischioso lintero portafoglio crediti. Leffetto finale è che da una parte le banche sono invitate a cedere crediti deteriorati, dallaltra sono bastonate sul capitale se lo fanno.
Da qua il pressing di Banca dItalia sul tema. Una possibilità è che le banche, nellambito della presentazione di questi piani pluriennali (in alcuni triennali, in altri casi quinquennali), chiedano insieme alla presentazione della road map per lo smaltimento anche una sorta di moratoria (waiver) per evitare che la cessione impatti sul capitale.In ambienti finanziari si sta valutando anche la fattibilità di una sorta di waiver di sistema, che dovrebbe però essere concesso a livello macro-prudenziale, direttamente dal Governing Council della Bce.
Si vedrà. Certo è che tutte le banche, anche se in ordine sparso, sono al lavoro sul dossier relativo allNpe strategy. UniCredit come previsto avrebbe inviato ieri una prima release del template, e dovrebbe integrare nei prossimi giorni il documento come concordato con la Vigilanza. Ubi dovrebbe presentare le linee guida allSsm per metà marzo, Intesa e Bper dovrebbero consegnare le proprie indicazioni entro fine marzo.
Una volta inviato lo Strategy template, sarà poi la volta di un secondo documento, il cosiddetto Operational plan: si tratta di un report più operativo, in cui gli istituti dovranno spiegare nel dettaglio le modalità esecutive che intendono seguire per le cessioni.
Autore: Luca Davi
Fonte:
Il Sole 24 Ore
banche – crediti deteriorati – bce – npl