Lo scorso 12 settembre la BCE, ha pubblicato, a fini di consultazione, le linee guida per le banche sui crediti deteriorati (NPL).
Successivamente alla pubblicazione della draft guidance, la BCE ha aperto una consultazione pubblica, conclusasi lo scorso 15 novembre, per permettere ai differenti stakeholders di presentare commenti sul documento.
I commenti sono attualmente in corso di analisi da parte della BCE e, da quanto risulta alla nostra redazione, la guida finale dovrebbe vedere la luce entro la primavera 2017.
Il 7 novembre a Francoforte sul Meno la BCE ha tenuto unaudizione pubblica sul tema. Levento ha previsto una presentazione del documento ed unillustrazione delle metodologie e dellapproccio utilizzati per le sua realizzazione.
Tra i panelist, funzionari di spicco della Bce che hanno supervisionato la stesura della draft guidance, erano presenti anche Sharon Donnery, Chair of the ECB High Level Group on Non-performing Loans , Anne Fröhling, Head of Section, Directorate General Microprudential Supervision II e Giuseppe Siani, Deputy Director General, Microprudential Supervision IV.
Nel corso del public hearing è emersa lurgenza , per gli istituti bancari europei, di risolvere in maniera effettiva ed efficace il problema degli Npl. Il volume elevato di Npl presente nella zona euro rappresenta infatti un ostacolo importante per la crescita del credito e per la ripresa economica.
La draft guidance , risultato dellindagine qualitativa avviata dalla task force sul credito costituita allinterno del Meccanismo Unico di Vigilanza, è nata proprio con questo specifico intento: permettere alle banche che presentano un livello elevato di Npl di definire una chiara strategia per il loro smaltimento, incoraggiando queste ultime ad una gestione attiva degli npl, mirata a massimizzare i tassi di recupero e a velocizzare lo smaltimento dello stock esistente.
Le linee guida vertono sui principali aspetti riguardanti la strategia, la governance e le operazioni, i quali rivestono importanza cruciale per la risoluzione degli Npl.
Queste ultime sono rivolte a tutti gli enti significativi (significant institutions, SI) sottoposti alla vigilanza diretta della BCE, comprese le loro controllate nazionali e internazionali; non rappresentano uno strumento non vincolante, tuttavia gli scostamenti dovranno essere spiegati e motivati su richiesta dellAutorità di vigilanza.
La draft guidance fornisce raccomandazioni alle banche e illustra una serie di migliori prassi che la Vigilanza bancaria della BCE ha individuato e che costituiranno le aspettative di vigilanza della BCE per il futuro.
Le linee guida raccomandano alle banche che presentano un livello elevato di NPL di stabilire una chiara strategia allineata al rispettivo sistema di gestione dei rischi e piano industriale, al fine di gestire efficacemente e quindi ridurre le consistenze di NPL in modo credibile, attuabile e tempestivo. La strategia delle banche dovrebbe contemplare anche la definizione di obiettivi quantitativi per portafoglio e di un piano di attuazione dettagliato.
Secondo il disegno di massima della Vigilanza, le banche con alti livelli di Npl, entro il primo trimestre di ogni anno dovranno sottoporre la road map sugli Npl contenente gli obiettivi quantitativi per portafoglio e il piano di attuazione dettagliato allattenzione dei loro singoli team di ispettori (Jst). I piani dovrebbero contenere gli obiettivi per scadenze temporali (cessioni di Npl a breve termine ovvero a un anno, a 3 anni e a lungo termine); per portafogli principali (mutui retail, consumer, small business, corporate etc.) e la modalità scelta per varare la gestione degli Npl (vendita del credito, ripossessamento della garanzia, svaluzione etc.).
La guidance presenta opzioni di breve e di lungo termine relative a misure attuabili di concessione (forbearance) finalizzate a far rientrare le esposizioni a una situazione di rimborso sostenibile. Indica alle banche come definire le politiche di accantonamento e cancellazione degli NPL in linea con le raccomandazioni a livello internazionale. Questultima traccia inoltre le politiche, le procedure e i flussi informativi che le banche dovrebbero adottare per la valutazione delle garanzie immobiliari sugli NPL.
Centrale nella draft guidance anche gli aspetti legati al recupero degli Npl. Il documento esorta infatti le banche a predisporre le adeguate strutture operative e di governance per un efficace recupero degli NPL.
Secondo le linee guida predisposte da Francoforte questi interventi dovrebbero essere realizzati coinvolgendo strettamente il management delle banche, creando unità di risoluzione degli NPL specializzate e formulando politiche chiare connesse al recupero degli NPL.
Il documento esorta infatti le banche a seguire delle procedure molto precise nella fase di recupero crediti. La guidance infatti arriva persino a dettagliare quanto spesso la banca dovrà chiamare un creditore in ritardo: una volta ogni 5-7 giorni per quelli considerati a basso rischio ed ogni giorno per quelli più rischiosi.
Alla luce di ciò si può quindi immaginare il forte impatto che, la pubblicazione della guida definitiva, la prossima primavera, è destinato ad avere su tutti gli operatori coinvolti nelle varie fasi del processo di gestione degli Npl.
Credit Village sta seguendo con attenzione il tema che ha intenzione di approfondire nelle settimane a venire.
Fonte: Banca Centrale Europea
Lo scorso 12 settembre la BCE, ha pubblicato, a fini di consultazione, le linee guida per le banche sui crediti deteriorati (NPL).
Successivamente alla pubblicazione della draft guidance, la BCE ha aperto una consultazione pubblica, conclusasi lo scorso 15 novembre, per permettere ai differenti stakeholders di presentare commenti sul documento.
I commenti sono attualmente in corso di analisi da parte della BCE e, da quanto risulta alla nostra redazione, la guida finale dovrebbe vedere la luce entro la primavera 2017.
Il 7 novembre a Francoforte sul Meno la BCE ha tenuto unaudizione pubblica sul tema. Levento ha previsto una presentazione del documento ed unillustrazione delle metodologie e dellapproccio utilizzati per le sua realizzazione.
Tra i panelist, funzionari di spicco della Bce che hanno supervisionato la stesura della draft guidance, erano presenti anche Sharon Donnery, Chair of the ECB High Level Group on Non-performing Loans , Anne Fröhling, Head of Section, Directorate General Microprudential Supervision II e Giuseppe Siani, Deputy Director General, Microprudential Supervision IV.
Nel corso del public hearing è emersa lurgenza , per gli istituti bancari europei, di risolvere in maniera effettiva ed efficace il problema degli Npl. Il volume elevato di Npl presente nella zona euro rappresenta infatti un ostacolo importante per la crescita del credito e per la ripresa economica.
La draft guidance , risultato dellindagine qualitativa avviata dalla task force sul credito costituita allinterno del Meccanismo Unico di Vigilanza, è nata proprio con questo specifico intento: permettere alle banche che presentano un livello elevato di Npl di definire una chiara strategia per il loro smaltimento, incoraggiando queste ultime ad una gestione attiva degli npl, mirata a massimizzare i tassi di recupero e a velocizzare lo smaltimento dello stock esistente.
Le linee guida vertono sui principali aspetti riguardanti la strategia, la governance e le operazioni, i quali rivestono importanza cruciale per la risoluzione degli Npl.
Queste ultime sono rivolte a tutti gli enti significativi (significant institutions, SI) sottoposti alla vigilanza diretta della BCE, comprese le loro controllate nazionali e internazionali; non rappresentano uno strumento non vincolante, tuttavia gli scostamenti dovranno essere spiegati e motivati su richiesta dellAutorità di vigilanza.
La draft guidance fornisce raccomandazioni alle banche e illustra una serie di migliori prassi che la Vigilanza bancaria della BCE ha individuato e che costituiranno le aspettative di vigilanza della BCE per il futuro.
Le linee guida raccomandano alle banche che presentano un livello elevato di NPL di stabilire una chiara strategia allineata al rispettivo sistema di gestione dei rischi e piano industriale, al fine di gestire efficacemente e quindi ridurre le consistenze di NPL in modo credibile, attuabile e tempestivo. La strategia delle banche dovrebbe contemplare anche la definizione di obiettivi quantitativi per portafoglio e di un piano di attuazione dettagliato.
Secondo il disegno di massima della Vigilanza, le banche con alti livelli di Npl, entro il primo trimestre di ogni anno dovranno sottoporre la road map sugli Npl contenente gli obiettivi quantitativi per portafoglio e il piano di attuazione dettagliato allattenzione dei loro singoli team di ispettori (Jst). I piani dovrebbero contenere gli obiettivi per scadenze temporali (cessioni di Npl a breve termine ovvero a un anno, a 3 anni e a lungo termine); per portafogli principali (mutui retail, consumer, small business, corporate etc.) e la modalità scelta per varare la gestione degli Npl (vendita del credito, ripossessamento della garanzia, svaluzione etc.).
La guidance presenta opzioni di breve e di lungo termine relative a misure attuabili di concessione (forbearance) finalizzate a far rientrare le esposizioni a una situazione di rimborso sostenibile. Indica alle banche come definire le politiche di accantonamento e cancellazione degli NPL in linea con le raccomandazioni a livello internazionale. Questultima traccia inoltre le politiche, le procedure e i flussi informativi che le banche dovrebbero adottare per la valutazione delle garanzie immobiliari sugli NPL.
Centrale nella draft guidance anche gli aspetti legati al recupero degli Npl. Il documento esorta infatti le banche a predisporre le adeguate strutture operative e di governance per un efficace recupero degli NPL.
Secondo le linee guida predisposte da Francoforte questi interventi dovrebbero essere realizzati coinvolgendo strettamente il management delle banche, creando unità di risoluzione degli NPL specializzate e formulando politiche chiare connesse al recupero degli NPL.
Il documento esorta infatti le banche a seguire delle procedure molto precise nella fase di recupero crediti. La guidance infatti arriva persino a dettagliare quanto spesso la banca dovrà chiamare un creditore in ritardo: una volta ogni 5-7 giorni per quelli considerati a basso rischio ed ogni giorno per quelli più rischiosi.
Alla luce di ciò si può quindi immaginare il forte impatto che, la pubblicazione della guida definitiva, la prossima primavera, è destinato ad avere su tutti gli operatori coinvolti nelle varie fasi del processo di gestione degli Npl.
Credit Village sta seguendo con attenzione il tema che ha intenzione di approfondire nelle settimane a venire.
Fonte: Banca Centrale Europea