Banche daffari e legali al lavoro sulla possibile scalata di Intesa Sanpaolo a Generali. Si sta cominciando a fare affollato il parterre di advisor, avvocati daffari e consulenti industriali in campo o pronti a inserirsi nella contesa per il gruppo del Leone di Trieste.
Lunico ruolo finora sicuro sembra essere quello del colosso svizzero Ubs, che proprio con Intesa Sanpaolo ha relazioni abbastanza storiche sul dossier Generali. Basta pensare che nel 2013, poco dopo larrivo del consigliere delegato Carlo Messina, proprio Intesa Sanpaolo era uscita dal salotto buono di Trieste cedendo la piccola partecipazione in suo possesso, pari a 21 milioni di azioni, vale a dire l1,3% della compagine. In quell’occasione proprio Ubs era stata joint book runner del collocamento. In particolare, nellattuale vicenda avrebbero avuto un certo peso le buone relazione con il top manager della banca elvetica Andrea Orcel, che già in passato aveva affiancato Intesa nella fusione con Sanpaolo Imi. In particolare a seguire i meeting con Ubs sarebbe il manager di Intesa, Paolo Grandi. Probabile che venga assegnato anche un ruolo di sola consulenza finanziaria per loperazione e secondo le indiscrezioni sarebbero in corso colloqui (non ancora conclusi) con una primaria banca internazionale attiva nella sola attività di «advisory».
In una eventuale Opas da 15 miliardi, dovranno essere arruolate altre grandi banche per costituire un consorzio. Si fa il nome di Goldman Sachs, ma cè anche da dire che difficilmente la banca Usa aderirà a unofferta ostile contro Trieste.
Già definito da tempo invece lo studio legale che sta seguendo Intesa Sanpaolo, cioè la «law firm» Pedersoli storicamente vicina a Ca de Sass, e anche il consulente industriale per loperazione, che ha provveduto alla stesura del piano di aggregazione tra Intesa e Generali: cioè McKinsey.
Sullo stesso fronte Generali, cioè la preda, sarebbe prossima lassegnazione di un incarico: in ambienti finanziari si fa il nome di Citigroup, che fra laltro ha ottimi relazioni con lazionista Leonardo Del Vecchio di cui ha seguito la fusione con Essilor. Ma la banca statunitense, per ora, smentisce.
Pronta a formalizzare lincarico con un advisor, se loperazione avrà unaccelerazione in questi giorni, anche Allianz: si fa il nome di Deutsche Bank, con il quale la compagnia assicurativa ha una relazione forte.
Autore: Carlo Festa
Fonte:
Il Sole 24 Ore
generali – intesa sanpaolo – ubs
Banche daffari e legali al lavoro sulla possibile scalata di Intesa Sanpaolo a Generali. Si sta cominciando a fare affollato il parterre di advisor, avvocati daffari e consulenti industriali in campo o pronti a inserirsi nella contesa per il gruppo del Leone di Trieste.
Lunico ruolo finora sicuro sembra essere quello del colosso svizzero Ubs, che proprio con Intesa Sanpaolo ha relazioni abbastanza storiche sul dossier Generali. Basta pensare che nel 2013, poco dopo larrivo del consigliere delegato Carlo Messina, proprio Intesa Sanpaolo era uscita dal salotto buono di Trieste cedendo la piccola partecipazione in suo possesso, pari a 21 milioni di azioni, vale a dire l1,3% della compagine. In quell’occasione proprio Ubs era stata joint book runner del collocamento. In particolare, nellattuale vicenda avrebbero avuto un certo peso le buone relazione con il top manager della banca elvetica Andrea Orcel, che già in passato aveva affiancato Intesa nella fusione con Sanpaolo Imi. In particolare a seguire i meeting con Ubs sarebbe il manager di Intesa, Paolo Grandi. Probabile che venga assegnato anche un ruolo di sola consulenza finanziaria per loperazione e secondo le indiscrezioni sarebbero in corso colloqui (non ancora conclusi) con una primaria banca internazionale attiva nella sola attività di «advisory».
In una eventuale Opas da 15 miliardi, dovranno essere arruolate altre grandi banche per costituire un consorzio. Si fa il nome di Goldman Sachs, ma cè anche da dire che difficilmente la banca Usa aderirà a unofferta ostile contro Trieste.
Già definito da tempo invece lo studio legale che sta seguendo Intesa Sanpaolo, cioè la «law firm» Pedersoli storicamente vicina a Ca de Sass, e anche il consulente industriale per loperazione, che ha provveduto alla stesura del piano di aggregazione tra Intesa e Generali: cioè McKinsey.
Sullo stesso fronte Generali, cioè la preda, sarebbe prossima lassegnazione di un incarico: in ambienti finanziari si fa il nome di Citigroup, che fra laltro ha ottimi relazioni con lazionista Leonardo Del Vecchio di cui ha seguito la fusione con Essilor. Ma la banca statunitense, per ora, smentisce.
Pronta a formalizzare lincarico con un advisor, se loperazione avrà unaccelerazione in questi giorni, anche Allianz: si fa il nome di Deutsche Bank, con il quale la compagnia assicurativa ha una relazione forte.
Autore: Carlo Festa
Fonte:
Il Sole 24 Ore
generali – intesa sanpaolo – ubs