Banca Monte dei Paschi ha effettuato due emissioni di titoli con garanzia dello Stato, come prevede il cosiddetto Decreto legge salva banche per un importo complessivo di 7 miliardi. Lo rende noto in una nota Mps, precisando che la cifra complessiva è così ripartita: a) scadenza 20/1/2018, cedola 0,5%, nominale 3 miliardi di euro (Isin: IT0005240491); b) scadenza 25/1/2020, cedola 0,75%, nominale 4 miliardi di euro (Isin: IT0005240509).
I titoli, precisa Mps, assistiti da garanzia dello Stato ai sensi del decreto legge, sono stati sottoscritti interamente dall’emittente e verranno venduti sul mercato, o utilizzati come collaterale a garanzia di operazioni di finanziamento, nel corso del 2017.
Nellanno in corso, la banca ha intenzione di emettere bond per un massimo di 15 miliardi per colmare il deficit di liquidità accumulato nel 2016. Entro maggio è previsto l’ingresso vero e proprio del Tesoro nel capitale di Rocca Salimbeni, con una quota del 70%.
Dentro la banca lattenzione è ormai tutta concentrata sul nuovo piano industriale da presentare alla Bce e soprattutto alla Commissione europea: si cercherà di affrontare di petto il problema degli Npl. Nonostante sul tavolo formalmente ci siano ancora «diverse possibilità», quella che consentirebbe di cedere tutto e subito rimane la cartolarizzazione con Atlante, pur rivista rispetto allo schema di dicembre. Montepaschi sta scrivendo il piano anche sulla base delle richieste della Bce, secondo cui la ricapitalizzazione dovrà essere da 8,8 miliardi e non più da 5, come previsto nel piano privato fallito a dicembre.
L’ad di Mps, Marco Morelli, sta quindi lavorando per definire i dettagli dell’operazione. L’intenzione del board senese, che ha analizzato le nuove linee guida in due riunioni a metà della scorsa settimana e all’inizio di questa, è di sottoporre il nuovo piano a Bce e Commissione europea già all’inizio di febbraio. Per questo sono frequenti i contatti e gli incontri fra funzionari senesi e del ministero, intervallati da quelli fra Morelli e il ministro Pier Carlo Padoan.
L’altro tema all’ordine del giorno è la dismissione dei crediti deteriorati. Nel vecchio piano era contemplato anche un intervento di Atlante che adesso sembra però più difficile, visti gli impegni che il fondo ha con le banche Venete – di cui è proprietario – e con le good bank, per rilevare una quota di sofferenze. Mps sta quindi studiando varie altre strade – dalla cartolarizzazione alla creazione di una bad bank – e valutando nuovi accantonamenti, visto che la ‘qualità’ dei crediti deteriorati, se non l’ammontare, negli ultimi mesi è cambiata. I primi numeri saranno definiti a breve. Per il 9 febbraio è in programma il cda per l’approvazione del bilancio 2016.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
garanzia dello stato – npl – bce – bond – mps
Banca Monte dei Paschi ha effettuato due emissioni di titoli con garanzia dello Stato, come prevede il cosiddetto Decreto legge salva banche per un importo complessivo di 7 miliardi. Lo rende noto in una nota Mps, precisando che la cifra complessiva è così ripartita: a) scadenza 20/1/2018, cedola 0,5%, nominale 3 miliardi di euro (Isin: IT0005240491); b) scadenza 25/1/2020, cedola 0,75%, nominale 4 miliardi di euro (Isin: IT0005240509).
I titoli, precisa Mps, assistiti da garanzia dello Stato ai sensi del decreto legge, sono stati sottoscritti interamente dall’emittente e verranno venduti sul mercato, o utilizzati come collaterale a garanzia di operazioni di finanziamento, nel corso del 2017.
Nellanno in corso, la banca ha intenzione di emettere bond per un massimo di 15 miliardi per colmare il deficit di liquidità accumulato nel 2016. Entro maggio è previsto l’ingresso vero e proprio del Tesoro nel capitale di Rocca Salimbeni, con una quota del 70%.
Dentro la banca lattenzione è ormai tutta concentrata sul nuovo piano industriale da presentare alla Bce e soprattutto alla Commissione europea: si cercherà di affrontare di petto il problema degli Npl. Nonostante sul tavolo formalmente ci siano ancora «diverse possibilità», quella che consentirebbe di cedere tutto e subito rimane la cartolarizzazione con Atlante, pur rivista rispetto allo schema di dicembre. Montepaschi sta scrivendo il piano anche sulla base delle richieste della Bce, secondo cui la ricapitalizzazione dovrà essere da 8,8 miliardi e non più da 5, come previsto nel piano privato fallito a dicembre.
L’ad di Mps, Marco Morelli, sta quindi lavorando per definire i dettagli dell’operazione. L’intenzione del board senese, che ha analizzato le nuove linee guida in due riunioni a metà della scorsa settimana e all’inizio di questa, è di sottoporre il nuovo piano a Bce e Commissione europea già all’inizio di febbraio. Per questo sono frequenti i contatti e gli incontri fra funzionari senesi e del ministero, intervallati da quelli fra Morelli e il ministro Pier Carlo Padoan.
L’altro tema all’ordine del giorno è la dismissione dei crediti deteriorati. Nel vecchio piano era contemplato anche un intervento di Atlante che adesso sembra però più difficile, visti gli impegni che il fondo ha con le banche Venete – di cui è proprietario – e con le good bank, per rilevare una quota di sofferenze. Mps sta quindi studiando varie altre strade – dalla cartolarizzazione alla creazione di una bad bank – e valutando nuovi accantonamenti, visto che la ‘qualità’ dei crediti deteriorati, se non l’ammontare, negli ultimi mesi è cambiata. I primi numeri saranno definiti a breve. Per il 9 febbraio è in programma il cda per l’approvazione del bilancio 2016.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
garanzia dello stato – npl – bce – bond – mps