L’amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza, Francesco Iorio, si è dimesso. Era stato nominato nell’ultimo periodo dell’era Zonin. Secondo fonti finanziarie la decisione del manager sarebbe legata all’ipotesi, circolata sempre con maggiore insistenza negli ultimi giorni, che il Fondo Atlante intenda chiamare l’ex ad di Mps e prima ancora di Bpm, Fabrizio Viola, alla guida della super banca veneta. Ovvero quello che dovrebbe sorgere dalla fusione tra la Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Nel comunicato ufficiale di Bpvi, è scritto che “Iorio, amministratore delegato e direttore generale dal giugno del 2015, ha guidato la banca in uno dei momenti più difficili della sua storia, che ha visto la trasformazione in Spa e il riassetto della struttura azionaria. Iorio ha avviato, con il determinante sostegno del Fondo Atlante, un complesso processo di ristrutturazione e rilancio”.
Iorio, ex direttore generale di Ubi, era arrivato in Veneto con il mandato di raccogliere leredità del tandem Zonin-Sorato, e promuovere un piano sulla base del quale lanciare un aumento di capitale da un miliardo. Ma la ricapitalizzazione era andata deserta e Vicenza era stata salvata dal fallimento grazie allintervento del fondo Atlante, gestito da Alessandro Penati. Alla presidenza era stato nominato Gianni Mion, storico manager veneto della famiglia Benetton e grande sponsor della fusione fra i due istituti di credito veneti.
Intanto la Popolare di Vicenza dovrà discutere il 13 dicembre dell’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori. Il danno subito dalla banca Popolare di Vicenza a causa della gestione dei vertici in carica dal 2013 al 2015 “si può ragionevolmente stimare nell’ordine di diverse centinaia di milioni di euro”. E’ quanto scrive il cda dell’istituto di credito nella relazione all’assemblea della settimana prossima.
Secondo il cda, “la quantificazione di tale danno andrà verosimilmente incrementandosi” anche per “l’ingente danno reputazionale subito dalla banca”. Il cda “ritiene che sussistano sufficienti e fondati elementi per promuovere l’azione di responsabilità” nei confronti “di ex direttori generali e di ex vice direttori generali, di ex amministratori esecutivi e non esecutivi (incluso il Presidente del Consiglio di Amministrazione), nonché di ex sindaci, in carica nel periodo intercorrente tra il 1 gennaio 2013 e il mese di maggio 2015”.
Autore: Elena Dal Maso
Fonte:
Milano Finanza
banca veneta – fabrizio viola – popolare vicenza
L’amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza, Francesco Iorio, si è dimesso. Era stato nominato nell’ultimo periodo dell’era Zonin. Secondo fonti finanziarie la decisione del manager sarebbe legata all’ipotesi, circolata sempre con maggiore insistenza negli ultimi giorni, che il Fondo Atlante intenda chiamare l’ex ad di Mps e prima ancora di Bpm, Fabrizio Viola, alla guida della super banca veneta. Ovvero quello che dovrebbe sorgere dalla fusione tra la Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Nel comunicato ufficiale di Bpvi, è scritto che “Iorio, amministratore delegato e direttore generale dal giugno del 2015, ha guidato la banca in uno dei momenti più difficili della sua storia, che ha visto la trasformazione in Spa e il riassetto della struttura azionaria. Iorio ha avviato, con il determinante sostegno del Fondo Atlante, un complesso processo di ristrutturazione e rilancio”.
Iorio, ex direttore generale di Ubi, era arrivato in Veneto con il mandato di raccogliere leredità del tandem Zonin-Sorato, e promuovere un piano sulla base del quale lanciare un aumento di capitale da un miliardo. Ma la ricapitalizzazione era andata deserta e Vicenza era stata salvata dal fallimento grazie allintervento del fondo Atlante, gestito da Alessandro Penati. Alla presidenza era stato nominato Gianni Mion, storico manager veneto della famiglia Benetton e grande sponsor della fusione fra i due istituti di credito veneti.
Intanto la Popolare di Vicenza dovrà discutere il 13 dicembre dell’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori. Il danno subito dalla banca Popolare di Vicenza a causa della gestione dei vertici in carica dal 2013 al 2015 “si può ragionevolmente stimare nell’ordine di diverse centinaia di milioni di euro”. E’ quanto scrive il cda dell’istituto di credito nella relazione all’assemblea della settimana prossima.
Secondo il cda, “la quantificazione di tale danno andrà verosimilmente incrementandosi” anche per “l’ingente danno reputazionale subito dalla banca”. Il cda “ritiene che sussistano sufficienti e fondati elementi per promuovere l’azione di responsabilità” nei confronti “di ex direttori generali e di ex vice direttori generali, di ex amministratori esecutivi e non esecutivi (incluso il Presidente del Consiglio di Amministrazione), nonché di ex sindaci, in carica nel periodo intercorrente tra il 1 gennaio 2013 e il mese di maggio 2015”.
Autore: Elena Dal Maso
Fonte:
Milano Finanza
banca veneta – fabrizio viola – popolare vicenza