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Leasing abitativo, Assilea presenta i primi dati: il 50% ha meno di 35 anni e il 40% è donna

Acquistare casa in leasing? Ormai questa possibilità è diventata una realtà per tanti giovani italiani grazie al leasing abitativo introdotto nel nostro Paese dall’inizio del 2016. Si tratta di uno strumento nuovo, ancora poco conosciuto, che permette a chi ha un lavoro precario o a chi non ha le garanzie necessarie per richiedere un mutuo, di non rinunciare al sogno di comprarsi una casa. L’Italia è il primo paese a livello europeo ad aver lanciato il leasing abitativo e già diverse banche, da Unicredit a Credem passando per MPS e Cariparma, lo stanno proponendo ai propri clienti. E oggi, in occasione del convegno “Fare Casa” organizzato da Assilea con la collaborazione del Ministero dell’Economia è stata presentata la prima indagine sulla domanda di leasing abitativo.

A richiedere il leasing abitativo sono per lo più lavoratori dipendenti, con diploma, con un’età media di 38 anni. Il 50% però ha meno di 35 anni e può accedere a maggiori detrazioni fiscali che rendono lo strumento ancora più appetibile. Per gli under 35 sono detraibili, infatti, il 19% dei canoni di leasing fino ad un importo massimo di 8.000 euro annui (l’importo si dimezza per chi ha più di 35 anni) e il 19% del prezzo di riscatto fino ad un importo massimo di 20.000 euro annui (10.000 per chi ha più di 35 anni). Queste detrazioni sono valide sui contratti stipulati fino al 31 dicembre 2020 e, nel caso di cessione del contratto da parte dell’originario utilizzatore, spetteranno al subentrante per tutta la decorrenza del contratto.

Il leasing abitativo piace alle donne, infatti 4 richiedenti su 10 è donna, mentre il taglio medio delle operazioni si attesta sui 200.000 euro. Oltre il 55% delle domande proviene dal Nord, con in testa Lombardia (14,7% di domande), Emilia-Romagna e Veneto. Il Lazio è al quarto posto con l’11,3% di domande mentre la prima Regione del Sud è la Sicilia con il 7%. Pochissime le richieste dalla Basilicata, Molise, Sardegna e Valle d’Aosta, ampiamente sotto l’1%.

A parte il maggior valore finanziato rispetto al mutuo, il leasing contiene maggiori tutele per il consumatore ed ulteriori vantaggi fiscali: non si paga l’imposta sostitutiva (0,25%), non c’è alcun costo di iscrizione e cancellazione di ipoteca, l’imposta di registro sull’atto d’acquisto si riduce dal 2% all’1,5% e, infine, il leasing abitativo è cumulabile con altre agevolazioni fiscali come l’Iva al 4%, l’Ecobonus e altre misure previste per la riqualificazione energetica.

“Nel corso dello scorso anno il Parlamento ha varato diverse disposizioni che riguardano l’abitare. L’ultimo, introdotto nel 2016, è appunto il leasing abitativo che è nato grazie ad una collaborazione funzionale con l’industria. E già questa è una cosa che in un paese come il nostro non capita quasi mai – ha precisato Roberto Basso, Direttore della comunicazione istituzionale del Ministero dell’Economia – Purtroppo questo pacchetto di misure è ancora troppo poco conosciuto nonostante la sua importanza visto che permette al cittadino che ha un lavoro precario o che non le garanzie per il mutuo di non rinunciare all’acquisto di una casa. Per questo metteremo in campo una campagna di comunicazione che durerà per tutto il 2017. L’obiettivo è quello di produrre un aumento della domanda e una maggiore diversificazione degli strumenti di accesso alla casa”.

“Non si tratta tanto di uno strumento fiscale, ma di una leva di sostegno all’economia e alla ripresa sociale delle famiglie – ha spiegato Viviana Cozi, Dirigente Dipartimento del Tesoro – Sono due le misure messe in campo: un fondo di garanzia di accesso alla prima casa e un fondo per la sospensione della rate sui mutui prima casa. Il primo strumento è una misura a pioggia che prevede garanzie statali per tutti, senza limiti di reddito. Il Fondo ha una dotazione di 650 milioni di euro e vale per l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa: consente di chiedere mutui ipotecari fino a 250.000 euro avvalendosi delle garanzie statali per la metà dell’importo. Ad oggi abbiamo una media di 80 domande al giorno, per un totale di quasi 16.000 dall’inizio. Ma ci sono disponibilità sufficienti per accogliere ancora tantissime domande. La domanda va presentata direttamente allo sportello della banca utilizzando il modulo di accesso al Fondo di garanzia. L’elenco delle banche che aderiscono all’iniziativa, in continuo aggiornamento, è disponibile sul sito di Consap. Il fondo di solidarietà invece riconosce un diritto alla sospensione delle rate, in caso di perdita del lavoro – sia del rapporto subordinato, sia dei rapporti di lavoro di agenzia, di rappresentanza commerciale e altri rapporti di collaborazione, anche se non a carattere subordinato. Si tratta di una norma, unica nel suo genere, per la quale il cliente può richiedere la sospensione del contratto, senza l’applicazione di commissioni o spese. In questo caso è stato individuato un limite di 30mila euro di ISEE e la sospensione dell’intera rata, ad esclusione dello spread, dura 18 mesi. In questo caso siamo noi ad accollarci direttamente il costo della rata. Su circa 50.000 richiesta di sospensione arrivate fino ad oggi ne abbiamo accolte 37.000. La Lombardia è stata la Regione più interessata a seguire Lazio, Sicilia e Piemonte”.

 


Autore: Redazione Credit Village Magazine
Fonte:

Credit Village

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