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Ravvedimento operoso, finalità e destinatari: ultima chiamata

Il ravvedimento operoso rappresenta un istituto fondamentale del diritto tributario italiano con il quale il contribuente può spontaneamente regolarizzare omissioni, errori o illeciti di tipo fiscale, versando il tributo non pagato, una sanzione stabilita in misura ridotta e gli interessi, calcolati sull’importo non pagato al tasso legale vigente. Proprio allo scopo di favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari, l’Agenzia delle Entrate sta procedendo a comunicare ai contribuenti in questi giorni, attraverso l’invio di alcune lettere, le anomalie riscontrate in sede di controllo delle dichiarazioni dei redditi. Le lettere saranno indirizzate alle persone fisiche e avranno ad oggetto i redditi relativi al periodo 2012.  La finalità messa in campo dall’Agenzia delle Entrate è quella di consentire, appunto tramite l’istituto del ravvedimento operoso,  agli stessi contribuenti di sanare eventuali irregolarità prima dell’emissione dell’atto impositivo. I contribuenti potranno confrontarsi con l’Ufficio ed eventualmente fornire elementi a riprova della correttezza dei dati dichiarati. Questo, in sintesi, quanto evidenziato nella guida pubblicata dall’Agenzia delle Entrate nel proprio sito istituzionale. Nello specifico la finalità dell’invio di tali missive, che contengono le suddette comunicazioni, è quella di promuovere la tax compliance, ossia l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari da parte dei contribuenti, nonché quella di favorire la collaborazione tra il Fisco stesso e i contribuenti.

L’Agenzia all’interno della lettera comunicherà eventuali anomalie riscontrate in sede di controllo delle dichiarazioni dei redditi che hanno per oggetto l’omessa o parziale dichiarazione dei redditi da lavoro dipendente, dei redditi derivanti da contrato di locazione di un immobile, di una plusvalenza, dei redditi di capitale relativi agli utili e agli altri proventi equiparati corrisposti da società di capitale o enti commerciali.

Quali sono i vantaggi del ravvedimento operoso per il contribuente?

Qualora il destinatario della comunicazione riscontri effettivamente la fondatezza delle contestazioni dell’Ufficio potrà sanare le violazioni commesse utilizzando l’istituto del ravvedimento operoso beneficiando pertanto della riduzione delle sanzioni prevista dal predetto istituto. Le comunicazioni perverranno attraverso posta ordinaria o tramite posta elettronica certificata , ovviamente per chi ne è in possesso.  La comunicazione comprende un documento principale e le istruzioni per l’utilizzo delle applicazioni “Cassetto fiscale” e “CIVIS”. L’applicazione “Cassetto fiscale” può essere utilizzata solo dai contribuenti registrati ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate o dagli intermediari delegati. In tale applicazione è possibile trovare sia comunicazione quanto il dettaglio delle varie anomalie riscontrate.

Il canale di assistenza “CIVIS” anch’esso utilizzabile solamente dai contribuenti registrati ai predetti servizi telematici permette ai contribuenti medesimi di inviare, in formato elettronico, i documenti che gli stessi ritengono utile per fornire chiarimenti in ordine alla propria posizione fiscale. Come specificato nella guida operativa redatta dall’Agenzia delle Entrate, in caso di ravvedimento del contribuente l’ammontare della sanzione è pari a 1/6 della misura minima.

Nel caso invece di dichiarazione infedele, la sanzione da versare sarà pari al 15% della maggiore imposta risultante dalla dichiarazione integrativa.

Come comportarsi nel caso si riceva la comunicazione?

Colui che riceve la comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate deve, prima di tutto, verificare la correttezza dei rilievi fatti dall’Agenzia stessa. Se sono corretti può usufruire dell’istituto del ravvedimento operoso presentando una dichiarazione integrativa e provvedere al versamento degli importi ancora dovuti (imposte, interessi e sanzioni) utilizzando apposito modello F24.

Al contrario, se ritiene che i rilievi dell’Ufficio non siano corretti, deve invece segnalare fatti o elementi non conosciuti dall’Agenzia che giustificano la correttezza di quanto dichiarato, il contribuente, anche tramite soggetto intermediario abilitato alla trasmissione telematica delle dichiarazioni, può avvalersi:

  • dell’assistenza dei CAM o degli Uffici Territoriali delle Direzioni Provinciali dell’Agenzia delle Entrate;
  • trasmettere documentazione, in formato elettronico, tramite l’applicazione “CIVIS”.

In quest’ultimo caso l’applicazione assegnerà un numero di protocollo per l’identificazione dell’operazione compiuta e, successivamente, fornirà una ricevuta attestante l’accettazione o lo scarto dei documenti inviati dal contribuente.


Autore: Erica Venditti
Fonte:

Credit Village

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