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Per Ubi l’operazione good bank rischia di costare cara: fra possibile aumento di capitale e perdite del fondo di risoluzione

Per le quattro ‘good bank’ si chiuderà “in zona Cesarini o ai tempi supplementari”. Così il presidente, Roberto Nicastro che a margine dell’Euromoney Conference, ricorda che si saprà qualcosa “nelle prossime settimane”. Il termine fissato per la chiusura è il 30 settembre. Quanto ai rumors di una offerta da parte di Ubi, Nicastro replica: “La procedura richiede riservatezza”. Anche l’istituto guidato da Victor Massiah non commenta. Ubi starebbe valutando di presentare un`offerta da 500 milioni per le 4 good bank (Banca Marche, Etruria, Cr Ferrara e Cr Chieti). In precedenza si era parlato di un interesse per le due banche minori (Cr Ferrara e Cr Chieti) che fanno parte del pacchetto. L`offerta, organizzata dall’advisor Morgan Stanley, sarebbe subordinata all’ottenimento di garanzie sugli esuberi e sugli Npl.
Intanto gli analisti fanno i conti: a detta degli esperti di Equita in caso di cessione delle 4 good bank a 500 milioni a perimetro invariato, Ubi avrebbe un assorbimento patrimoniale di >2pp (senza includere eventuali ma improbabili benefici da riconoscimento del badwill): il Cet 1 scenderebbe da 11.4% a 9.1% livello che renderebbe difficilmente evitabile un aumento di capitale. Dal punto di vista strategico l`acquisizione delle 4 good bank potrebbe presentare un qualche rischio legato alla non complementarietà delle reti e all`impatto reputazionale sui franchise post risoluzione. In secondo luogo, sempre secondo Equita la cessione a 500 milioni comporterebbe una perdita di circa 1,1 miliardi per le 3 banche (Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi stessa) che, nel dicembre 2015, hanno erogato un finanziamento di 1.6 miliardi a favore del fondo di risoluzione e che avrebbe dovuto essere rimborsato con i proventi della vendita delle 4 banche. Il rischio di credito era garantito da Cdp, ma secondo gli addetti ai lavori c’è la possibilità che per evitare rischi legati a procedure di infrazione con la Ue tutte le banche saranno chiamate a contribuire nuovamente al fondo con versamenti straordinari. Insomma, l’operazione good bank per Ubi rischia di costare cara: con aumento di capitale necessario e con le perdite del fondo di risoluzione.


Autore: Carlo Festa
Fonte:

Insider

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