La Bce sta muovendosi nella giusta direzione sui crediti deteriorati, ma esiste il rischio che si riversi una marea di non performing loan sul mercato in un momento difficile per l’economia. E’ quello che scrivono oggi gli analisti di Mediobanca Securities sulle linee guida relative ai non performing loan messe in consultazione da Francoforte.
Come ha scritto oggi MF-Milano Finanza, la vigilanza Bce ha messo in consultazione le linee guida sui crediti deteriorati. Il testo non è vincolante e non si sostituisce alle attuali normative bancarie e contabili, ma per i supervisori sarà “la base per valutare, nell’ambito del regolare dialogo di vigilanza, la gestione dei npl da parte delle banche”.
Secondo Mediobanca “una tale mossa potrebbe accelerare in maniera artificiale l’eccesso di npl sul mercato” in una fase caratterizzata da tassi a zero, Tltro2 e mancanza di crescita. Di conseguenza gli esperti considerano l’evoluzione potenziale delle linee guida come un fattore negativo per le banche del Sud Europa.
La Bce ha evidenziato che le linee guida vogliono “spostare gradualmente l’enfasi sulla tempestività degli accantonamenti” e ha raccomandato alle banche con un livello elevato di npl di stabilire “una chiara strategia” per “ridurne la mole in modo credibile, attuabile e tempestivo”. La strategia deve includere “obiettivi quantitativi per portafoglio” e “un piano di attuazione dettagliato”.
Le banche devono definire “livelli di npl sostenibili nel lungo periodo” e obiettivi quantitativi di breve e medio periodo (a 1 e 3 anni) per la riduzione dei npl lordi/netti e dei loro flussi. Le linee guida non fanno richieste quantitative specifiche alle banche, ma lasciano agli istituti la responsabilità dei piani, fissando i principi della supervisione. Francoforte ha raccomandato il coinvolgimento dei top management e la creazione di divisioni di gestione dei npl specializzate. La Bce si attende che “le banche applichino le linee guida in maniera proporzionata e con l’opportuna urgenza”.
La versione definitiva del documento della Bce sarà approvata al termine della consultazione che andrà avanti fino al 15 novembre. Le linee guida sono il risultato del lavoro della task force sul credito che è stata avviata nel 2015 all’interno della Vigilanza unica. A inizio anno la task force ha avviato un’indagine qualitativa su 35 banche vigilate direttamente dalla Bce (di cui 10 italiane) in otto Paesi (Cipro, Grecia, Irlanda, Germania, Spagna, Portogallo e Slovenia, oltre all’Italia).
L’indagine aveva sollevato preoccupazioni per richieste di maggiori accantonamenti e capitale da parte di Francoforte, ma il presidente, Mario Draghi, ha smentito quest’intenzione. In un intervento più recente, dopo il Consiglio direttivo del 21 luglio, Draghi ha aggiunto sui npl che “si vogliono evitare vendite a prezzi di saldo”, ricordando anche che, a questo scopo, può essere utile un backstop pubblico in casi eccezionali quando il mercato dei npl non funziona.
Autore: Elena Dal Maso
Fonte:
Milano Finanza
crediti deteriorati – mediobanca – bce – npl
La Bce sta muovendosi nella giusta direzione sui crediti deteriorati, ma esiste il rischio che si riversi una marea di non performing loan sul mercato in un momento difficile per l’economia. E’ quello che scrivono oggi gli analisti di Mediobanca Securities sulle linee guida relative ai non performing loan messe in consultazione da Francoforte.
Come ha scritto oggi MF-Milano Finanza, la vigilanza Bce ha messo in consultazione le linee guida sui crediti deteriorati. Il testo non è vincolante e non si sostituisce alle attuali normative bancarie e contabili, ma per i supervisori sarà “la base per valutare, nell’ambito del regolare dialogo di vigilanza, la gestione dei npl da parte delle banche”.
Secondo Mediobanca “una tale mossa potrebbe accelerare in maniera artificiale l’eccesso di npl sul mercato” in una fase caratterizzata da tassi a zero, Tltro2 e mancanza di crescita. Di conseguenza gli esperti considerano l’evoluzione potenziale delle linee guida come un fattore negativo per le banche del Sud Europa.
La Bce ha evidenziato che le linee guida vogliono “spostare gradualmente l’enfasi sulla tempestività degli accantonamenti” e ha raccomandato alle banche con un livello elevato di npl di stabilire “una chiara strategia” per “ridurne la mole in modo credibile, attuabile e tempestivo”. La strategia deve includere “obiettivi quantitativi per portafoglio” e “un piano di attuazione dettagliato”.
Le banche devono definire “livelli di npl sostenibili nel lungo periodo” e obiettivi quantitativi di breve e medio periodo (a 1 e 3 anni) per la riduzione dei npl lordi/netti e dei loro flussi. Le linee guida non fanno richieste quantitative specifiche alle banche, ma lasciano agli istituti la responsabilità dei piani, fissando i principi della supervisione. Francoforte ha raccomandato il coinvolgimento dei top management e la creazione di divisioni di gestione dei npl specializzate. La Bce si attende che “le banche applichino le linee guida in maniera proporzionata e con l’opportuna urgenza”.
La versione definitiva del documento della Bce sarà approvata al termine della consultazione che andrà avanti fino al 15 novembre. Le linee guida sono il risultato del lavoro della task force sul credito che è stata avviata nel 2015 all’interno della Vigilanza unica. A inizio anno la task force ha avviato un’indagine qualitativa su 35 banche vigilate direttamente dalla Bce (di cui 10 italiane) in otto Paesi (Cipro, Grecia, Irlanda, Germania, Spagna, Portogallo e Slovenia, oltre all’Italia).
L’indagine aveva sollevato preoccupazioni per richieste di maggiori accantonamenti e capitale da parte di Francoforte, ma il presidente, Mario Draghi, ha smentito quest’intenzione. In un intervento più recente, dopo il Consiglio direttivo del 21 luglio, Draghi ha aggiunto sui npl che “si vogliono evitare vendite a prezzi di saldo”, ricordando anche che, a questo scopo, può essere utile un backstop pubblico in casi eccezionali quando il mercato dei npl non funziona.
Autore: Elena Dal Maso
Fonte:
Milano Finanza
crediti deteriorati – mediobanca – bce – npl