Una raccolta di capitale fresco più limitata, nellordine di 2,5-3 miliardi di euro. A cui si aggiungerebbe invece una parziale conversione in azioni di strumenti obbligazionari subordinati (Additional tier 1) e unazione di revisione della gestione delle passività (liability management). Si poggerebbe su questi pilastri, a quanto risulta al Sole 24Ore, il piano alternativo per il Monte targato Ubs-Passera. Un piano – a cui avrebbero lavorato lex capo di Intesa Sanpaolo e il top manager di Ubs Andrea Orcel nel corso delle ultime settimane – il cui valore complessivo si aggirerebbe comunque sui 5 miliardi di euro. E che sarebbe montato comunque sullarchitrave costituita dalloperazione di cartolarizzazione sviluppata con Atlante.
Nel disegno della banca daffari svizzera e dellex numero uno di Intesa Sanpaolo – che nel piano assumerebbe il ruolo di nuovo Ceo – sarebbe salva la trasformazione dei 27 miliardi lordi di sofferenze del Monte in tranche equity, mezzanine e senior di obbligazioni Abs.
La differenza principale rispetto alla proposta targata JpMorgan, Mediobanca e Lazard, sarebbe dunque nella modalità di recupero dei 4-5 miliardi che servirebbero per colmare le perdite derivanti dalla cessione degli Npl a un prezzo inferiore a quello di libro e allaumento delle coperture sui crediti unlikely to pay. Lobiettivo di fondo sarebbe soprattutto di ridurre leventuale diluizione degli attuali azionisti con una raccolta di capitale fresco più contenuta. A tal proposito la Fondazione Mps (oggi socia di Siena con l1,49%), a quanto riportato ieri da Radiocor andrebbe verso la sostanziale uscita dalla banca, con il mantenimento di una quota di partecipazione simbolica post-aumento (che, se fosse effettivamente da 5 miliardi si tradurrebbe in un esborso di 75 milioni circa).
Ora la palla passa dunque al Cda della banca. In una nota diffusa in serata Mps ha confermato «la ricezione di due lettere: una da parte del Dr. Passera ed una da parte di Ubs contenenti proposte inerenti la banca». Il Cda della banca ha «prontamente avviato una serie di approfondimenti propedeutici ad analizzare in dettaglio il contenuto delle lettere» e ha richiesto «una serie di chiarimenti, dati ed informazioni indispensabili al fine di valutare compiutamente i termini e le condizioni delle proposte ricevute. Ad esito di tale attività la banca informerà il mercato».
Autore: Luca Davi
Fonte:
Il Sole 24 Ore
mos – ubs – atlante – npl
Una raccolta di capitale fresco più limitata, nellordine di 2,5-3 miliardi di euro. A cui si aggiungerebbe invece una parziale conversione in azioni di strumenti obbligazionari subordinati (Additional tier 1) e unazione di revisione della gestione delle passività (liability management). Si poggerebbe su questi pilastri, a quanto risulta al Sole 24Ore, il piano alternativo per il Monte targato Ubs-Passera. Un piano – a cui avrebbero lavorato lex capo di Intesa Sanpaolo e il top manager di Ubs Andrea Orcel nel corso delle ultime settimane – il cui valore complessivo si aggirerebbe comunque sui 5 miliardi di euro. E che sarebbe montato comunque sullarchitrave costituita dalloperazione di cartolarizzazione sviluppata con Atlante.
Nel disegno della banca daffari svizzera e dellex numero uno di Intesa Sanpaolo – che nel piano assumerebbe il ruolo di nuovo Ceo – sarebbe salva la trasformazione dei 27 miliardi lordi di sofferenze del Monte in tranche equity, mezzanine e senior di obbligazioni Abs.
La differenza principale rispetto alla proposta targata JpMorgan, Mediobanca e Lazard, sarebbe dunque nella modalità di recupero dei 4-5 miliardi che servirebbero per colmare le perdite derivanti dalla cessione degli Npl a un prezzo inferiore a quello di libro e allaumento delle coperture sui crediti unlikely to pay. Lobiettivo di fondo sarebbe soprattutto di ridurre leventuale diluizione degli attuali azionisti con una raccolta di capitale fresco più contenuta. A tal proposito la Fondazione Mps (oggi socia di Siena con l1,49%), a quanto riportato ieri da Radiocor andrebbe verso la sostanziale uscita dalla banca, con il mantenimento di una quota di partecipazione simbolica post-aumento (che, se fosse effettivamente da 5 miliardi si tradurrebbe in un esborso di 75 milioni circa).
Ora la palla passa dunque al Cda della banca. In una nota diffusa in serata Mps ha confermato «la ricezione di due lettere: una da parte del Dr. Passera ed una da parte di Ubs contenenti proposte inerenti la banca». Il Cda della banca ha «prontamente avviato una serie di approfondimenti propedeutici ad analizzare in dettaglio il contenuto delle lettere» e ha richiesto «una serie di chiarimenti, dati ed informazioni indispensabili al fine di valutare compiutamente i termini e le condizioni delle proposte ricevute. Ad esito di tale attività la banca informerà il mercato».
Autore: Luca Davi
Fonte:
Il Sole 24 Ore
mos – ubs – atlante – npl