A meno di un miracolo dellultima ora quel proposito, sbandierato ai quattro venti, di fare un nocciolo duro di soci storici di Veneto Banca confidanndo nel rilancio e nella Borsa, è destinato ad andare letteralmente in fumo. Lobiettivo era di trovare sottoscrittori che comprassero le azioni per almeno 250 milioni di euro. Qualcuno si era anche spinto a fantasticare su 600 milioni.
A ieri sono stati raccolti solo 10 milioni. Il nulla.
Del resto come si poteva pensare che chi ha perso tutto fosse disposto ad aprire di nuovo il portafoglio. Il colpo di grazia è arrivato con il supplemento al prospetto informativo di solo pochi giorni fa che testimonia la grave crisi di liquidità che attanaglia tuttora la banca. Non solo. La fuga dei clienti è inequivocabile.
Solo nei primi tre mesi del 2016 sono defluiti flussi di raccolta imputabili alla clientela per quasi 3 miliardi di euro e la banca di Montebelluna siede tuttora su 4,9 miliardi di crediti malati netti, il 22% degli impieghi. Mettereste soldi freschi in una banca in queste condizioni? La risposta finora è stata netta.
Il 16 giugno, in una nota i maggiori azionisti guidati dallimprenditore Bruno Zago avevano spiegato che una serie di circostanze, unita ai tempi molto stretti per il completamento dell’operazione «impediscono che ciò si concretizzi per importi consistenti». «Di questo – proseguiva il comunicato – è stata data adeguata informativa sia agli organi di governo e istituzioni che ai soggetti preposti alla vigilanza, senza ottenere risposta». E il giorno dopo, nel pieno delloperazione di aumento di capitale, Veneto Banca aveva reso noto che i suoi livelli di liquidità sono scesi al di sotto dei livelli regolamentari.
La banca a fine maggio aveva un Liquidity coverage ratio (Lcr) del 63,42%, un dato inferiore al 70 per cento imposto da Basilea 3 a partire da gennaio 2017 (con un incremento progressivo fino al 100% nel gennaio 2019). E le cose sono peggiorate nei primi giorni di giugno, quando lLcr – segnala ancora la banca – è sceso al 61 per cento. Listituto mette in evidenza come nel periodo recente si siano registrati «significativi deflussi di liquidità» che hanno avuto un impatto negativo.
Fonte:
Il Sole 24 ore
basilea 3 – liquidity coverage ratio
A meno di un miracolo dellultima ora quel proposito, sbandierato ai quattro venti, di fare un nocciolo duro di soci storici di Veneto Banca confidanndo nel rilancio e nella Borsa, è destinato ad andare letteralmente in fumo. Lobiettivo era di trovare sottoscrittori che comprassero le azioni per almeno 250 milioni di euro. Qualcuno si era anche spinto a fantasticare su 600 milioni.
A ieri sono stati raccolti solo 10 milioni. Il nulla.
Del resto come si poteva pensare che chi ha perso tutto fosse disposto ad aprire di nuovo il portafoglio. Il colpo di grazia è arrivato con il supplemento al prospetto informativo di solo pochi giorni fa che testimonia la grave crisi di liquidità che attanaglia tuttora la banca. Non solo. La fuga dei clienti è inequivocabile.
Solo nei primi tre mesi del 2016 sono defluiti flussi di raccolta imputabili alla clientela per quasi 3 miliardi di euro e la banca di Montebelluna siede tuttora su 4,9 miliardi di crediti malati netti, il 22% degli impieghi. Mettereste soldi freschi in una banca in queste condizioni? La risposta finora è stata netta.
Il 16 giugno, in una nota i maggiori azionisti guidati dallimprenditore Bruno Zago avevano spiegato che una serie di circostanze, unita ai tempi molto stretti per il completamento dell’operazione «impediscono che ciò si concretizzi per importi consistenti». «Di questo – proseguiva il comunicato – è stata data adeguata informativa sia agli organi di governo e istituzioni che ai soggetti preposti alla vigilanza, senza ottenere risposta». E il giorno dopo, nel pieno delloperazione di aumento di capitale, Veneto Banca aveva reso noto che i suoi livelli di liquidità sono scesi al di sotto dei livelli regolamentari.
La banca a fine maggio aveva un Liquidity coverage ratio (Lcr) del 63,42%, un dato inferiore al 70 per cento imposto da Basilea 3 a partire da gennaio 2017 (con un incremento progressivo fino al 100% nel gennaio 2019). E le cose sono peggiorate nei primi giorni di giugno, quando lLcr – segnala ancora la banca – è sceso al 61 per cento. Listituto mette in evidenza come nel periodo recente si siano registrati «significativi deflussi di liquidità» che hanno avuto un impatto negativo.
Fonte:
Il Sole 24 ore
basilea 3 – liquidity coverage ratio